Cronaca

Ex Fibronit, non sembra vero: dopo l’autunno terminano i lavori

Si avvicina l’ora della verità per il parco che a Bari prenderà il posto della fabbrica della morte, a Japigia: ieri il primo cittadino Antonio Decaro, il Rettore dell’Università Antonio Uricchio e il direttore dell’Agenzia Regionale all’Ambiente Vito Bruno hanno fatto un sopralluogo alla Fibronit, stabilendo che l’autunno prossimo i lavori di bonifica e ricostruzione avranno  finalmente termine. Caschetto, scarponi e giubbotto da cantiere hanno girato nell’ex Fibronit prima su un pulmino e poi tra i tendoni che avevano avvolto i capannoni dell’amianto maledetto. Uricchio e Bruno hanno fatto parecchie domande ai tecnici presenti sul cantiere, facendosi spiegare come sta intervenendo l’impresa nei punti maggiormente delicati, precisando quanto mancherebbe per arrivare alla fase conclusiva dei lavori. Lavori che saranno completati a ottobre con le ultime messe a punto, quando partiranno quelli per il sospirato parco della rinascita, per il quale l’amministrazione comunale barese ha già chiesto un finanziamento alla Regione Puglia. Dunque, proseguono senza sosta i lavori all’interno del cantiere Fibronit per il progetto di bonifica definitiva dell’area, secondo i tempi stilati dall’ultimo cronoprogramma. Negli ultimi mesi, come abbiamo già scritto nelle settimane passate su queste colonne, è stata completata la struttura di confinamento che ha inglobato – per intero – il capannone C (quello posto al confine con via Caldarola, da cui era separato con una barriera new jersey), la portineria e gli uffici per procedere con la cosiddetta prova fumi, prevista per legge al fine di accertare la regolarità del confinamento, sia statico che dinamico (con estrattori e filtri assoluti in funzione). Subito dopo sono state avviate le operazioni di demolizione degli edifici. <<Siamo partiti da capannoni dai tetti pericolanti, da coperture in cemento amianto che liberavano nell’aria fibre d’asbesto, e siamo giunti a bianchi teloni che avvolgono i grigi capannoni della Fibronit pronti per essere distrutti. Ci son voluti quasi due decenni per ottenere questi risultati, ma ora tutto questo sta accadendo. In questo modo il Comitato Cittadino Fibronit raggiunge il secondo obiettivo statutario dei tre previsti. Dopo la dichiarazione di inedificabilità, siamo alla messa in sicurezza definitiva dell’area dell’ex stabilimento Fibronit di Bari. Ora dobbiamo dedicare tutte le nostre energie al raggiungimento del terzo e ultimo obiettivo: il “Parco della Rinascita>>, spiegava l’autunno scorso Nicola Brescia, presidente del Comitato Fibronit. Insomma, ogni due mesi si fa un sensibile passo in avanti nell’andamento dei lavori, un capannone alla volta si assiste allo sgretolarsi di muri e storie che per troppo tempo hanno parlato di morte in questa città. Sgomberato il campo – …e da tempo, per fortuna – dall’eventualità che gli ulteriori accertamenti voluti dal Comune di Bari avessero potuto provocare una ulteriore dilatazione dei tempi sulla strada della progettazione e attuazione dei lavori. Che invece potranno proseguire verso l’elaborazione definitiva della messa in sicurezza dell’intera area, per così perseguire “…con tranquillità l’obiettivo della realizzazione di una grande area verde a risarcimento dei tanti danni patiti dai cittadini baresi nei decenni in cui il rischio amianto è stato colpevolmente  sottovalutato”, come aveva promesso a suo tempo l’assessore all’ambiente comunale, Maria Maugeri. Del resto sin dal 2004 l’Amministrazione comunale ha riservato la massima attenzione alla salute dei cittadini nelle zone della città interessate da rischi oggettivi. Dal 1995, quando fu lanciato il primo allarme per la presenza di fibre di amianto nell’area, la ex Fibronit ha rappresentato una emergenza drammatica almeno fino al 2006, quando, a partire da ottobre, fu avviata la rimozione in sicurezza di 1600 tonnellate di amianto abbandonato su tetti, pavimenti e muri dei capannoni, poi trasportate in una discarica specializzata nel settore in Germania. A giugno del 2007, come si ricorderà, terminarono gli interventi della prima messa in sicurezza, mettendo al riparo i baresi da ogni pericolo per la salute. Dopo una serie di operazioni lunghe e complesse, a seguito dell’autorizzazione sul progetto definitivo del Ministero dell’Ambiente e dei relativi finanziamenti concessi dalla Regione Puglia, il Comune di Bari è riuscito ad attivare la procedura pubblica per individuare l’azienda specializzata incaricata di realizzare l’opera di bonifica definitiva del sito di interesse nazionale ex Fibronit. Gli interventi, il cui costo complessivo previsto ammonta ad oltre 14 milioni di euro, condurranno come detto al più grande parco pubblico della città.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 27 Febbraio 2018

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio