Cronaca

Ex Goccia del Latte: niente lavori, niente sede nuova alla Fidas, niente di niente

Il Comune dovrà prima decidere una nuova sede ai volontari Fidas, e poi parlare di restauro. Ma finora, tranquilli, non si parla né dell’una né dell’altra questione….in perfetto ‘’Emiliano’’ ed ora ‘’Decaro style’’

Basta passare dinanzi al rudere al centro dei giardini di piazza Umberto, per capire che il restauro dell’ex Goccia del Latte in piazza Umberto, inutile dirlo, non è prossimo. Lucchetto bene in vista all’ingresso e caduta di calcinaccio ripropongono l’urgenza del promesso e annunciato intervento di restauro della bella palazzina Liberty, da trentacinque anni occupata dai donatori di sangue della Fidas. Ma, nonostante l’approvazione del progetto esecutivo prprio alla vigilia delle ultime elezioni amministrative e il finanziamento di circa 100mila ero nell’ultimo Piano delle Opere Pubblico approvato di recente dal Consiglio Comunale, nulla si muove. E nel frattempo sono trascorsi i primi cento giorni di amministrazione Decaro. E a questo punto bisogna anche ribadire che da parte del Comune, che ne ha fatto un cavallo di battaglia –come detto- alle ultime elezioni comunali, sarebbe del tutto inutile imbellettare la palazzina, se poi non si recupera la sua fruizione pubblica. Il primo problema che si pone riguarda la Fidas, associazione di volontari e donatori, che dal 1979 occupa la palazzina, pagando un canone davvero irrisorio, come ha rimarcato nelle settimane passate la Fondazione Tatarella. “Sono comprensibili l’imbarazzo e la prudenza dell’Amministrazione comunale e della politica nell’affrontare questo problema, ma è di palmare evidenza che l’ex Goccia del Latte, se si vuole recuperare davvero Piazza Umberto, non può continuare ad ospitare le attuali funzioni. La palazzina Liberty, per la sua bellezza e per la sua posizione –si legge nell’ultimo comunicato della Fondazione Tatarella- non può restare un luogo chiuso e precluso ai cittadini, ma può e deve diventare il cuore e l’epicentro del “risveglio” e della nuova vita della piazza”.
Dunque, per decidere cosa fare di Goccia del latte, non c’è metodo migliore che guardare alla sua storia, come avverte ancora la Fondazione barese. Essa, in anni antecedenti alla prima guerra mondiale, ospitò il Caffè Umberto. Negli anni ‘20, invece, fu assegnata all’ente morale Goccia del Latte. Per oltre mezzo secolo e, quindi, sino agli anni settanta, la benemerita associazione ha aiutato le famiglie e i bambini poveri della città, fornendo latte materno, offerto gratuitamente da generose balie volontarie. Successivamente la palazzina è stata assegnata alla Fidas, che la detiene tutt’ora. Stando, quindi, alla sua storia più vera, un più appropriato utilizzo della palazzina Liberty potrebbe essere un bar, nella moderna versione di un internet bar a servizio di una utenza giovanile e universitaria, oppure una moderna ed efficiente nursery. Entrambe le soluzioni trovano un aggancio nella storia della palazzina, trovano giustificazione attuale nella prossimità dell’Ateneo e di un parco giochi e potrebbero ben utilizzare l’ampio verde circostante. La decisione toccherà, naturalmente, all’Amministrazione comunale, ma, conclude la Fondazione Tatarella, non sarebbe male, se anche i cittadini esprimessero la loro opinione. Va da se, naturalmente, che l’Amministrazione comunale dovrà farsi carico prima di assegnare una nuova e più idonea sede ai volontari della Fidas, e poi parlare di lavori di restauro per l’ex Goccia del Latte. Ma finora, tranquilli, non si parla né della prima, né dell’altra questione….in perfetto ‘’Emiliano’’ ed ora ‘’Decaro style’’.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 1 Novembre 2014

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