Cronaca

Ex Istituto Nautico, da vent’anni un altro rudere in pieno centro

Quartiere Libertà: tra i ruderi di cui ogni tanto si torna a parlare in Città, svetta senza dubbio l’ex Istituto Nautico di proprietà della Regione Puglia, lasciato nel degrado e più totale abbandono. “Chi sono i responsabili?”, si chiede ancora una volta Luigi Cipriani, ex consigliere comunale e segretario del movimento cittadino “Riprendiamoci il Futuro”, deciso a denunciare nuovamente l’ennesimo fallimento della politica locale. Un gioiello storico nel cuore del quartiere Libertà che, da oltre un ventennio, è lasciato all’incuria, degrado e abbandono, tanto che da tempo cade a pezzi nell’indifferenza di amministratori e politici locali. Tutto ciò mentre all’interno proliferano sempre più topi e sporcizia, senza parlare della probabile presenza di amianto. “Questa struttura storica, quando era in funzione, forgiava ufficiali e uomini di bordo sulle navi, funzionava a pieno ritmo nel quartiere, mentre oggi non s’intravede alcuna volontà concreta di volerlo recuperare: non vi è traccia di recupero. Praticamente dimenticata”, rimarca Cipriani. Il Movimento “Riprendiamoci il Futuro”, dunque, dice la sua e ritiene che questa struttura, se acquisita da parte del Comune di Bari, potrebbe essere destinata, attraverso finanziamenti europei, a sede di un museo. O comunque a struttura al servizio del quartiere e dei cittadini baresi. Eppure in tutto uesto tempo, qualcosa s’è mosso, per cambiare la situazione: un anno fa, infatti, pareva fatta per il trasferimento di proprietà dell’ex istituto di via Abate Gimma dalla società Puglia Valore Immobiliare all’Agenzia Regionale della tutela del diritto allo studio (Adisu); tutto pronto per avviare procedure e bandi per la sua ristrutturazione, almeno così sembrava. Poi, come sempre più spesso capita in questi casi, tutto s’è arrestato, forse a causa del cambio di timone nell’agenzia universitaria. Lasciando a metà, appunto, la procedura di ristrutturazione del rudere che prevedeva l’affidamento d’un progetto a professionisti esterni, sotto il controllo della Sovrintendenza pugliese, dato che l’immobile è tuttora sottoposto a vincolo. Di vincolata, in effetti, è invece rimasta l’intera procedura di trasferimento della proprietà dell’ex Istituto Nautico, per cui la Regione di Vendola prima e di Emiliano poi in tutti questi anni ha perso un’altra occasione: soprattutto sembrano persi per strada una trentina di milioni di euro, cioè fondi ministeriali a beneficio delle residenze universitarie. Insomma, sfumata una delle poche fonti di finanziamento per rimettere a nuovo l’immobile, all’ente proprietario non resta altro da fare che meditare su un altro rudere in pieno centro cittadino. Un rudere che pesa solo e soltanto sulla comunità…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 10 Dicembre 2016

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