Primo Piano

Ex Liceo Socrate vietato: non si entra per verificare come vivono i migranti

E’ ancora in primo piano la questione delle condizioni igienico-sanitarie e, soprattutto, di sicurezza all’interno dell’ex Liceo Socrate di via Fanelli, struttura scolastica restituita dall’ex Provincia al Comune di Bari ormai tredici anni or sono e da allora con grossi problemi d’instabilità. Ieri a tornare in argomento è stato il Senatore Gaetano Quagliarello, che già un mese fa aveva presentato un’interrogazione (rimasta senza risposta) sulle gravi condizioni strutturali e igienico sanitarie dell’ex liceo occupato da tempo da numerosi extracomunitari che, però, dal Comune avrebbero addirittura spuntato la residenza, nell’ex scuola. E proprio per rendersi conto della situazione, dopo i ripetuti allarmi sulla sicurezza urbana e sulla situazione dell’edificio scolastico dismesso e dichiarato inagibile, oggetto di una convenzione stipulata da Comune e Regione, che Quagliariello, leader di ‘Idea’,    ieri s’è recato da quelle parti. Ma non c’ha potuto neppure mettere piede nell’ex Socrate ‘occupato’, causa la resistenza opposta dai migranti, tanto che il parlamentare ha annunciato la presentazione di un nuovo atto ispettivo in Parlamento. “Il sopralluogo – si legge nella nuova interrogazione presentata dal parlamentare barese – era finalizzato a controllare lo stato igienico e sanitario   nel   quale   vivono   gli   immigrati   e   se   gli   enti   locali competenti, in particolare Comune e Regione, avessero rispettato gli impegni assunti ovvero se, a seguito della mia precedente segnalazione,   fosse   stata   assunta   qualche   misura   risolutiva”. All’arrivo al cancello della struttura, nonostante le spiegazioni e​ rassicurazioni riguardo l’assenza di telecamere – ha chiarito ancora Quagliarello – gli occupanti hanno opposto resistenza al nostro ingresso sbarrando   tutte   le   vie   di   accesso   con   spranghe   di   ferro, impedendoci di fatto di varcare la soglia”. Di qui l’interpellanza al Ministro dell’Interno      , per sapere “se non intraveda in quanto esposto una situazione preoccupante nella quale le strutture e gli apparati pubblici non possono assolvere ai loro compiti e gli immigrati utilizzano beni pubblici quali zone franche, creando veri propri ghetti, e rendendosi così protagonisti di atti che violano la legge”; se “non ritenga che, impedendo l’accesso ad un edificio pubblico, i soggetti ivi residenti illegalmente si siano resi protagonisti di ulteriori reati oltre alla palese occupazione e invasione abusiva di un immobile pubblico”; se “non ritenga di dover urgentemente intervenire per riportare la legalità in queste zone della città di Bari”. Da ricordare che l’ex sindaco Michele Emiliano come ultimo atto della sua consiglia tura aveva siglato un protocollo d’intesa per l’avvio nero su bianco di un progetto sperimentale di cantiere-scuola per il recupero dell’immobile oramai a rischio crollo. Un immobile che invece, secondo l’atto stipulato a fine maggio 2014, sarà destinato a struttura di accoglienza per i migranti. L’accordo, sarà bene ricordarlo, è stato sottoscritto nella sede della presidenza della Regione Puglia, dall’ex presidente Vendola, dal direttore generale dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Bari, Sabino Lupelli, dal pro rettore vicario del Politecnico, Loredana Ficarelli, dal vice presidente di Formedil, Ignazio Savino, dal presidente di Ingegneria Senza Frontiera, Claudio Vinci e dal vice presidente dell’associazione “Socrate”, Solomon Taffare. “L’amministrazione comunale – dichiarava un Emiliano impegnatissimo in campagna elettorale – ha tentato di applicare il principio di uguaglianza previsto dall’art 3 della Costituzione, a tutti gli esseri umani. Nel caso dell’ex Socrate, abbiamo prima gestito la fase dell’occupazione abusiva, poi i rapporti tra gli occupanti e il quartiere, infine abbiamo avviato e portato a termine l’iter per consentire la fruizione legale dell’immobile. Siamo dunque partiti da una situazione di illegalità, che trovava giustificazione nello stato di estrema necessità, per poi a tracciare una strada nuova dal punto di vista amministrativo”. Chissà perché non ha mai trovato il tempo, almeno il sindaco ed ex magistrato barese diventato governatore della Puglia, di dare uno sguardo alle perizie tecniche che, già a metà degli anni ’90, attestavano i gravissimi rischi di pilastri e fondamenta dell’ex Liceo Socrate di Bari….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 17 Ottobre 2017

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