Ex Manifattura, in giro tra sporcizia e bancarelle abusive…
Pare di stare in un mercato di Algeri o Mogadiscio, eppure i baresi che abitano al rione Libertà ormai ci sono abituati e continuano a fare la loro spesa quotidiana nell’area occupata dall’ex Manifattura dei Tabacchi. Un mercato coperto che ancora oggi in condizioni igieniche e sanitarie pietose, dove si smercia carne, pesce, frutta e verdura in condizioni igieniche da Terzo Mondo, all’interno di box dove penzolano ragnatele e scarafaggi che cascano sulla merce sotto gli occhi tutti, in mezzo a enormi macchie d’umido, rifiuti e cassette abbandonate dappertutto. Ma, come detto, nessuno ci fa più nemmeno caso, visto che i vigili dell’Annona che ci passano ogni tanto c’hanno fatto il callo pure loro a sporcizia, ragnatele e scarafaggi. E in fondo, dice qualche maresciallo più anziano, “…noi oltre ai tanti verbali già redatti sulle condizioni igieniche non possiamo fare”. E allora, cosa fare per mutare le condizioni igieniche e sanitarie d’un mercato che dovrebbe essere chiuso ‘seduta stante’, se soltanto le più elementari norme a tutela della salute pubblica valessero anche in questa Città? “La sporcizia si tocca con mano tanto da essere una vera “bomba” ecologica che potrebbe attentare alla salute di ignari cittadini che quotidianamente si approvvigionano di generi alimentari da operatori che imponentemente sono costretti, loro malgrado, a subire tale illegalità”, ripete un povero residente con le buste piene di frutta e verdura. Senza risultati, appunto, le denunce di comitati e movimenti di quartiere che negli anni scorsi hanno segnalato le serrande di chiusura dei Box ricolme di ragnatele e immondizia varia; la disinfestazione che ormai è un “optional”; i cassonetti della raccolta dei rifiuti (vaschette giganti) situate all’interno del mercato carenti di lavaggio e disinfestazione quotidiana. E che versano in uno stato di putrefazione, per uno spettacolo indegno in un mercato al coperto di generi alimentari. Insomma, degrado e sporcizia regnano in ogni angolo dell’ex Manifattura di via Nicolai, ma ci sono anche i clan del quartiere a controllare perfino alcuni banchi per vendere il pesce, mentre qualche operatore ha già eseguito lavori abusivi per aprirsi un varco all’interno del suo box e perfino l’Ufficio Tecnico dell’Università degli Studi di Bari, tanto per dare il buon esempio, ha continuato per anni a pagare enormi impalcature per lavori che non arrivavano mai. Insomma, nel mercato oltre alla sporcizia sembra serpeggiare da un po’ di tempo un’illegalità diffusa che non fa onore a nessuno e di cui sono complici parecchie istituzioni. Ma tutto, come detto, continua ad andare avanti come se niente fosse, nell’indifferenza di tecnici e amministratori e politici comunali. Uno spettacolo indecoroso, con le grate per lo scolo delle acque situate vicino ai box della vendita dei prodotti ittici dove, a causa di mancanza di lavaggio e disinfestazione, emanano un fetore insopportabile, degno dell’intervento in termini immediati del Nucleo Antisofisticazione (Nas) dei Carabinieri, al fine di salvaguardare la pubblica salute, prima che “esploda” qualche epidemia igienico-sanitaria. Inutili perfino le diffide agli Assessori alle Attività Produttive e all’Igiene, ai quali era stato chiesto di intervenire con la ‘massima urgenza’, ognuno per le proprie competenze…quali?
Antonio De Luigi
Pubblicato il 25 Giugno 2016