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Ex mercato coperto di Poggiofranco: sedotto, occupato e abbandonato…

E’ trascorsa quasi una decade intera da quando spettava al Sindaco Michele Emiliano l’ultima parola sullo sgombero dell’ex mercato coperto di Poggiofranco, occupato allora da un gruppo di studenti e lavoratori precari. Dopo la dichiarazione del Prefetto Schilardi, infatti, il caso del mercato di via Carrante andava risolto e per questo l’attuale governatore pugliese – all’epoca primo cittadino barese – doveva esprimersi per lo sgombero della struttura. Il fantasma dello sgombero forzato sembrava  aleggiare in quella calda primavera 2010, ogni giorno più incombente, sulle teste dei giovani occupanti. Ma disoccupati, precari, studenti e lavoratori non mostravano segni di cedimento e dalle mura dell’ex mercato-centro sociale CSOA, dichiaravano: «Noi senza un’ordinanza di sgombero non ci muoviamo!». Un mercato occupato “patrimonio di tutti” senza alcun intervento della Polizia – dichiaravano pacati i ragazzi col Comune, che “…saprà trovare un’altra soluzione all’uso della forza”. Eppure allora «un’altra soluzione» il Comune sembrava averla trovata, almeno sulle pagine dei giornali, a parole, quelle dell’assessore comunale Losito, oltre che del primo cittadino. Era in quei giorni al vaglio di Palazzo città, difatti, l’emanazione di un bando (pronto in una decina di giorni), col quale si metteva a disposizione il mercato di via Carrante alle associazioni, chiamate a fare dell’ex mercato coperto una struttura utile alla comunità. Un’iniziativa che aveva ovviamente riacceso gli animi degli abitanti nei pressi del mercato, da mesi in lotta per lo sgombero dell’immobile. C’era tanto fermento. «L’edificio di via Carrante potrebbe diventare sede dell’assessorato – proponeva il rappresentante dei cittadini Luigi Cipriani – potrebbe anche essere dato in affitto o in comodato d’uso alla Prefettura, perché serva come archivio. Oppure – continuava Cipriani – potrebbe diventare sede per un teatro, con la promessa che vengano affidati dei posti gratis ai cittadini anziani». Incerta la destinazione d’uso, pareva però certa la volontà – da parte delle Istituzioni –  di risolvere definitivamente le problematiche legate all’occupazione dell’immobile. Lo dimostravano perfino le dichiarazioni del Prefetto Schilardi, costretto a scendere in campo dopo la ‘chiamata alle armi’ dell’allora Ministro dell’Interno Maroni. Il quale aveva inteso sollecitare la Prefettura a sgomberare al più presto l’edificio. Ma, al contrario di Roma, dalla sede locale del Governo giungevano come detto messaggi di disteso dialogo agli interlocutori di Palazzo di Città. In effetti toccava a Emiliano assumersi le proprie responsabilità di Sindaco e prendere definitivamente in mano la situazione: i residenti nei pressi dell’ex mercato erano stanchi di attendere e chiedevano a piena voce un intervento immediato. «Secondo le direttive del Sindaco sceriffo – attaccava Cipriani –  se un cittadino si siede sui gradini della Cattedrale di Bari, oltre ad essere multato, viene anche portato in tribunale con una denuncia penale – argomentava ancora l’ex consigliere- come dei ragazzi nullafacenti possono occupare liberamente un edificio pubblico e fare i propri comodi senza che il Sindaco si decida a muovere un dito?». La lancetta del tempo avanza impietosa e ora, dopo dieci anni, “cosa fare?” di quella struttura resta la stessa domanda. Anche se dovrebbero deciderlo altri, ma sempre partendo dallo stesso, anzi, peggiorato stato di abbandono dell’ex mercato di Poggiofranco. Dunque, ricapitoliamo: l’ex mercato coperto tra via Carrante e via Di Cagno, è una struttura comunale di circa 2000 mq abbandonata – oggi come ieri – da oltre dieci anni. “Avere un patrimonio di questo tipo e non saperlo sfruttare è da folli” – denuncia adesso da ultimo Danilo Cancellaro, a capo dell’associazione “Sos Città”. “Impensabile che qualcuno possa ora prendere la struttura in gestione dati i pesanti danni presenti. Sarebbe necessaria prima una riqualificazione dell’intera struttura da parte di chi ne è proprietario, ovvero il comune di Bari – spiega Cancellaro – in quanto l’area perimetrale è completamente pericolante, la sporcizia regna sovrana e numerosissime ed evidenti le infiltrazioni d’acqua”. Come non annotare anche la formazione di vere e proprie piscine sul tetto, che favoriscono la proliferazione di insetti e zanzare, specie d’estate? Ma arriva anche la proposta, del comitato di cittadini. “L’ex mercato potrebbe diventare un polo culturale da restituire alla città. In particolare, suddiviso in spazi, potrebbe essere affidato ad associazioni del territorio per svolgere attività in sostegno di minori e anziani, promuovendo attività culturali e artistiche, formative e sociali. Si potrebbe creare una biblioteca pubblica o un centro per anziani”, incalza Cancellaro. Insomma, le idee non mancano. Quel che è certo è che una struttura pubblica tanto grande e importante in questo stato di abbandono da così tanto tempo, rappresenta un danno da portare, forse, all’attenzione di altre e più competenti sedi, prima di restituirlo alla collettività.

Francesco De Martino


Pubblicato il 24 Aprile 2019

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