Ex Ospedaletto dei Bambini: a quando l’autonomia dal Policlinico?
Emiliano convinto, ma si limita a impegni e promesse, come ogni volta che deve decidere o scontentare
All’inizio di quest’anno erano il presidente della Regione Michele Emiliano e l’assessore alla Sanità Rocco Palese a sbilanciarsi -…ma non troppo – sull’autonomia dell’ospedale pediatrico di Bari, quel “Giovanni XXIII”, che oggi fa ancora parte dell’azienda ospedaliera universitaria “Policlinico” di Bari. Materia del contendere uno ‘scorporo’ piuttosto complicato, stante interessi e ‘baronie’ universitarie e mediche sottese. “Durante il mio primo mandato – spiegava l’ex sindaco di Bari – avevo capito che c’era un problema di percezione dell’ex Ospedaletto dei Bambini non positiva, tanto che l’accorpamento col Policlinico, che ha una pediatria importante, era oggetto d’una discussione infinita tra strutture universitarie e strutture assistenziali e aveva determinato tutta una serie di problemi difficili da risolvere, che probabilmente avrebbero beneficiato di una soluzione con la costituzione di un IRCCS pediatrico, e con anche la costituzione di una fondazione collegata al nuovo ospedale pediatrico”. Insomma, si voleva creare un polo pediatrico meridionale che avesse una sua immagine, magari collegata a San Nicola, protettore dei bambini, per seguire le orme tracciate dal ‘Bambin Gesù’ e Gaslini, stante anche la collaborazione del Pediatrico di Via Amendola col Bambin Gesù di Roma, soprattutto per la cardiochirurgia pediatrica, settore che in passato ha provocato tantissime preoccupazioni e tantissimi problemi. Ecco riemergere, dunque, la volontà politica dell’attuale Governatore di procedere allo scorporo, anche se si contrappone all’idea di una maggiore sinergia tra il Giovanni XXIII e tutto l’apparato neonatologico e oncologico che invece è al Policlinico Consorziale. Nel confronto riemerso da cassetti, armadi e dichiarazioni, riecco le parti sociali a farsi sentire, sulla scia della collaborazione con il Ministero della Salute, mirando infine al potenziamento del Giovanni XXIII e con la sua evoluzione in un polo pediatrico d’eccellenza. “La Puglia ha bisogno di un Polo Pediatrico all’avanguardia, basta con i viaggi della speranza”, incalza adesso senza mezzi termini Giovanni Stellacci della Cisl/Funzione Pubblica. Il quale riallaccia le fila d’un discorso – cominciato con le delibere della Giunta Regionale – nel 2018 e cioè da quando si parla e si scrive, appunto, di scorporo del Giovanni XXIII dall’Azienda Consorziale Policlinico di Bari. Infatti, l’articolo 6 (disposizioni per la costituzione dell’Ente Autonomo Ospedaliero Giovanni XXIII) della Legge di stabilità regionale 2025 lascia ben sperare. “Ma non possiamo vivere di speranze -continua Stellacci – con l’augurio che almeno stavolta non si assista al solito teatrino. La Puglia ha bisogno di un Ente ospedaliero pediatrico autonomo che abbia ampia prospettiva di crescita e capacità attrattiva extra – regionale, un punto di riferimento per le famiglie che eviti la mobilità passiva verso gli Enti di altre regioni. Vogliamo un Ente dotato delle professionalità e di tutti gli strumenti necessari per funzionare bene. Bisogna partire dalle risorse umane, così da soddisfare i bisogni di salute dei cittadini. Non vorremmo ritrovarci, come spesso avviene, a dover denunciare la carenza di risorse umane o criticità di alcun genere. Ci aspettiamo investimenti mirati, un servizio sanitario efficiente può essere anche motore di sviluppo economico per via della produzione aggiuntiva di beni e servizi e la conseguente occupazione. Se così non fosse, il nuovo Ente sarebbe utile solo ad aumentare le poltrone e i costi. Inoltre, – conclude il Segretario Fp/Cisl – onde evitare errori già visti, auspichiamo ampio coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, atteso che del progetto tutti eravamo a conoscenza ma finora non v’è stata alcuna informativa dettagliata o convocazione”. Insomma, speriamo che sulla salute di tutti, in questo caso vieppiù dei piccoli pazienti, non si giochi la solita, becera partita a beneficio di baronie, poltronifici, boss farmaceutici e tanto altro…salvo la tutela della salute.
Francesco De Martino
Pubblicato il 18 Dicembre 2024