Ex Villa Capriati: spazio aperto e casa di tutti, ma in modo trasparente
Via vai di furgoncini e operai in tuta blu, un paio di settimane fa dinanzi al cancello di via Giovanni Amendola, dopo che quasi due anni fa il giardino della storica villa e l’annesso giardino del custode sono stati riaperti dall’iniziativa di studenti, lavoratori e precari, dopo anni di abbandono da parte delle istituzioni. Finalmente potrebbero essere arrivati in quello spazio di mutuo soccorso denominato “Bread&Roses” gli allacci per i servizi di energia elettrica e acqua e trasformare, finalmente, l’unico luogo verde e aperto al quartiere in un luogo diverso, alternativo e soprattutto fruibile. Tutto è stato svolto in autofinanziamento, d’intesa col Comune di Bari dopo il passaggio dell’immobile dall’ex Provincia, appunto, nell’elenco dei beni di proprietà comunale, per rendere finalmente più ospitali mercatini di autoproduzioni solidali e naturali, piazze del baratto nei giorni festivi, soprattutto. A Villa Capriati, insomma, si sperimenta un tipo di autofinanziamento collettivo e autogestito in forma condivisa e diretta, senza deleghe. È quindi divenuta una Casa, un punto di riferimento possibile e praticabile per quanti avevano e hanno bisogno di uno spazio, fisico e sociale, per condividere saperi ed esperienze, mettere in cantiere iniziative e progetti per una città che ne ha bisogno in maniera diretta. Certo, qualche punto da chiarire rimane, poichè all’interno della Villa pare che ci sia, com’è già capitato all’interno dell’ex Caserma Rossani, ci abbia piantato le tende qualcuno che, dicono, abbia tanto di residenza regolare. E si faccia perfino recapitare la posta. Tutto da chiarire, ripetiamo, ma al Comune tutto tace e tacciono anche i frequentatori abituali, su questo punto. <<Siamo divenuti una ‘Casa’, un punto di riferimento possibile e praticabile per quanti avevano e hanno bisogno di uno spazio, fisico e sociale, per condividere saperi ed esperienze, mettere in cantiere altre iniziative e progetti nella nostra città>>, tagliano corto i volontari dell’ex Villa Capriati. Ma c’è chi continua a volerci vedere chiaro nell’occupazione di quello spazio di proprietà pubblica, fin da quando ha letto sui giornali dei primi incontri dei volontari col sindaco Decaro, proprio per regolarizzare l’occupazione. Ed è l’avvocato/consigliere metropolitano Giuseppe Carrieri, “…semplicemente stupefatto nell’apprendere di recenti incontri, in Comune, del Sindaco Metropolitano con gli occupanti di Villa Capriati”. Per Carrieri non è per nulla normale, anzi è illegittimo e illegale ciò che sta accadendo a Bari nel giardino e annessa cascina del custode. Per lui resta il problema delle occupazioni o domiciliazioni abusive ma anche di quelle utenze che possono essere attivate solo a seguito dell’assegnazione formale dello spazio da parte dell’amministrazione proprietaria. Insomma, Carrieri non ci sta a vedere un altro importante bene pubblico cittadino fare la fine dell’ex Caserma Rossani senza capire bene quali sono stati atti, convenzioni e documenti sottoscritti dai privati con l’amministrazione. <<Il Sindaco concede grande rilevanza mediatica nonchè convenzionale alle nuove e vecchie occupazioni di immobili di proprietà del Comune, ma senza spiegare bene i relativi dettagli. Legittimandoli con la stipula di un atto pubblico. Vergognoso, inaccettabile>>. Intanto qualche domenica fa residenti e cittadini baresi sono stati invitati dalle associazioni che gestiscono l’ex Villa Capriati a partecipare a un’assemblea pubblica, portandovi proposte e idee per continuare a riempire “Bread&Roses” di contenuti ed esperienze. Per proseguirne l’opera di abbellimento, per condividere uno spazio il cui cancello deve continuare ad essere aperto…casa di tutti e non di qualcuno o, ancora peggio, di nessuno.
Francesco De Martino
Pubblicato il 13 Febbraio 2019