Cultura e Spettacoli

Excrementa crescunt eundo per italiam

Non abbiamo, giammai, nutrito umana simpatia per sabrina misseri e per tutte le marionette, protagoniste, comprimarie, comparse, che hanno, direttamente o indirettamente, contribuito alla sceneggiatura e alla rappresentazione nell’ ”enclave” di avetrana (ta) dell’omicidio di sarah scazzi. Perché Parliamo di “enclave” di avetrana ? Cos’è, infatti, l’”enclave” ? In Geografia Politica è una regione, interamente, compresa all’interno di uno stato che, però, appartiene ed è governata da un altro paese. Ovviamente, NOI  Usiamo il termine “enclave” in senso metaforico. La regione, di cui CI Interessiamo, non ha una rilevanza materiale, non si estende in chilometri quadrati, semmai ha un’ estensione  nei millenni, è connotata, sociologicamente, in essa sopravvive, non molto, sotterraneamente, rivelando, a volte, le peggiori epifanie legate al primitivismo preistorico in cui coloro che sarebbero diventati uomini storici (ahiNOI, diversamente, violenti) erano solo “animalia”, cioè esseri viventi tra altri esseri viventi, una sottocultura contadina, pastorale, “imprigionata, messa sotto chiave” da un altro stato (anch’esso, metaforicamente, definito) che è la sottocultura becera della società dei consumi, della globlalizzazione, attraverso la totalizzante comunicazione mediatica, dell’apparire, dell’avere con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo, più che dell’essere. Dall’urto di codeste due sottoculture, di cui le marionette avetranesi (o avetranee ? Se abbiamo sbagliato, Qualcuno dei nostri 25 Lettori CI “corrigga”, per scimmiottare karol wojtyla) erano e, non abbiamo motivo di dubitare, sono, ancora, impregnate, è esploso l’assassinio di sarah scazzi, anche lei, nonostante i suoi quindici anni, vittima dell’ l’ambizione di essere la primadonna nel “bestiame” che deambulava, deambula da un “pub” (un tempo cantine per vecchi, discinti ubriaconi. Oggi si chiamano “pub”, abbreviazione di “public house”, locali per altro genere di alcolizzati: giovani sfaccendati che non lavorano e non frequentano istituti scolastici e, se li frequentano, non sanno cosa sia un libro, manuale o d’Autore) all’altro del suo paese. Ebbene, la “corte d’assise” di 1° grado del tribunale di taranto s’è convinta, oltre ogni ragionevole dubbio, speriamo, che sabrina misseri ha ucciso, in concorso con la madre, la cugina sarah, condannando entrambe le donne  all’ergastolo. Sono, ormai, 4 anni che codeste due donne sono in carcere (siamo, ancora, al 1° grado del loro viatico processuale!) e gli avvocati difensori di esse,  essendo sabrina caduta in uno stato di profonda depressione, per essi incompatibile con lo stato di detenzione, hanno inoltrato una istanza di trasferimento della stessa “agli arresti domiciliari” al tribunale di taranto e poi, alla “corte di cassazione”, avendo il tribunale di taranto escluso che la misseri potesse uscire dal carcere. E’ indubitabile: siamo in tempi napolitanianiberlusconianirenziani, assolutamente, bui dal punto di vista del Rispetto dei Diritti Sanciti dalla nostra Costituzione, Elaborata, Pensata, Discussa, Scritta da Intellettuali di Immensa Dottrina Giuridica, di Indiscussa Probità Etica, di Laico Convincimento o cattolico, di ideologia liberale o Socialista o Comunista, sì che le mezze calzette, a qualsivoglia partitino o movimentino appartengano, che siedano sugli scranni del governo o su quelli delle due camere, che formano il parlamento italettimo, dovrebbero vergognarsi di mettere in discussione, come si sta facendo in questi giorni, un Capolavoro Costituzionale, che il mondo c’invidia, Sintesi Ammirevole Operata da Uomini Disposti al Dialogo, Capaci di Dialogare, soprattutto, anche se non perfetta, non scevra da qualche contraddizione,  come tutte le “cose” umane. Ma, veramente, i trogloditi, abusivi del parlamento, ché eletti da un popolo non, eticamente, politicamente, culturalmente, sovrano; ché eletti, facendo riferimento ad una legge elettorale, il ”porcellum”, che la “Corte Costituzionale” ha Proclamato ”incostituzionale”, possano ambire all’azzardo di Rendere Perfetta la “Suprema Legge”, Nobile Tentativo che ai Padri della Repubblica, Illustri Costituzionalisti, non riuscì a far data dal 1946 al 27 dicembre del 1947, anno e giorno in cui fu Essa Promulgata ? Ebbene, Torniamo a sabrina misseri. La Costituzione Italiana all’Art. 27, commi 2°e 3°, Recita: ”L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. –  Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Lasciamo perdere  l’acclarata disumanità dei trattamenti, normali da parte della italiettina “brava gente”, a cui sono sottoposti i reclusi, in quanto lo spazio del nostro Scritto non CI consente esondazioni in discussioni annose che rischierebbero di essere accademiche ché i governi italiettini di destra, di sinistra, di centro, non avendo capacità e volontà politica di rendere più sopportabile la detenzione, fanno finta di non aver orecchie per ascoltare Raccomandazioni che piovono dagli Uffici e dagli Organismi Europei di rendere più vivibili gli “alberghi di stato” e grida di proteste che s’innalzano dai Rappresentanti più avveduti e sensibili dell’Intellettualità Italica sull’accoglienza inumana dei detenuti nelle carceri italiettine, vuoi per l’indiscutibile sovraffollamento nelle celle, vuoi per la fatiscenza ignobile di esse, di cui non si cura l’amministrazione penitenziaria. Si è, ognora, Ripetuto che una nazione si può giudicare, positivamente o negativamente, se i luoghi di pena per i suoi abitanti trasgressori della Legge sono, sopportabilmente, vivibili, da non inaridire la mente e il cuore di essi, ma li metta in condizione di Intraprendere un Percorso Spirituale che, includendo Momenti di Meditazione, di Riflessione sugli errori commessi, li porti alla Civica Redenzione, al Recupero delle ineludibili Qualità in possesso, altrettanto ineludibilmente, dai veri Cittadini. Da quanto, testé, Detto, Discende un doloroso Ragionamento: sabrina misseri, essendo stata condannata all’ergastolo dalla ”corte d’assise” di 1° grado del tribunale di taranto, dovendo, ancora, dopo 4 anni di clausura carceraria, essere giudicata colpevole o innocente dalla “corte d’assise” di 2° grado del tribunale di taranto e, nel caso di un ricorso, inoltrato dai suoi avvocati, avverso a una sentenza di conferma della condanna all’ergastolo o di un ricorso, inoltrato dal pubblico ministero nel processo di 2° grado, avverso ad una possibile sentenza di assoluzione da tutti i reati a lei ascritti, dovendo passare con la sua vicenda processuale al vaglio definitivo di una sezione penale della “corte di cassazione”, in virtù dell’Art. 27 della Costituzione, commi 2° e 3°, merita tutto il rispetto che si deve a chi la “Magna Carta” Italiana Considera un Cittadino Innocente, fino al momento in cui una sentenza della suprema corte, passata in giudicato, non ne provi il contrario.  Il Diritto Romano Asseverava: ”Affermanti incumbit probatio” (A chi Afferma che un “Civis” è colpevole spetta l’onere della prova)! Alla “corte di cassazione” non sono, ancora, arrivate le carte ché essa possa esprimere un motivato e definitivo giudizio di colpevolezza o di innocenza della misseri; ché possa emettere sentenze di conferma o di annullamento delle conclusioni, positive o negative nei confronti della misseri, a cui si è giunti nel processo d’appello e, quindi, di totale assoluzione o di irrevocabile condanna di essa. Nonostante, quindi, secondo la Costituzione, la misseri sia, presuntivamente, innocente, la “corte di cassazione”, la suprema corte di giustizia italiettina, motiva il rigetto del ricorso avverso alla decisione del tribunale di taranto di non concedere alla misseri gli arresti domiciliari, inoltrato dai suoi avvocati, in un modo che, per non essere accusati di oltraggio alla corte, Diremo non secondo lo Spirito Garantista della Costituzione: ”I giudici di merito hanno detto ’no’ alla scarcerazione con argomenti esaurienti in diritto corretti e non illogici in fatto, ancorati ai dati processuali e riferiti a condotte, allo stato positivamente accertate, costitutive di non uno, ma ben quattro delitti (sequestro di persona e omicidio, occultamento di cadavere e calunnia) e di una ritenuta costante e pervicace opera di depistaggio, inarrestabilmente, proseguita anche dopo il delitto più grave, sino all’arresto”. Poiché i pronunciamenti della “corte di cassazione” costituiscono giurisprudenza alla quale, pur non avendo essa il Valore Cogente della Legge, tutti gli attori, in particolare, dei processi penali (giudici terzi, gip, pubblici ministeri, avvocati difensori) devono fare riferimento, se “troppe parole non costituiscono un grande pensiero” (Ezra Pound),  possono,”tamen”, comporre una inappellabile, inoppugnabile sentenza di condanna per la misseri, ad esempio, qualora a scriverle sia stata la 1° sezione penale della cassazione, non costituzionalmente, prima della celebrazione dei processi, che la riguadano, nei gradi rituali. “Igitur”, poiché la “corte di cassazione” s’è già, è un dato di fatto, pronunciata, non sarà una inutile farsa celebrare il processo “contra”, a conti fatti, non ”ad”, la misseri in corte d’assise d’appello che, quale ne sia la composizione della giuria popolare, quale ne sia il presidente, il giudice “a latere”, non potrà non essere, psicologicamente, suggestionata, non Vogliamo Insinuare coartata in Diritto, dalla “quadra” ricevuta da chi, stando su, puote ciò che vuole ? I Latini, che la sapevano molto lunga, non ammonivano:”Ubi major, minor cessat” ?

Pietro Aretino, già detto Avena Gaetano

pietroaretino38@alice.it

 


Pubblicato il 5 Agosto 2014

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