Cultura e Spettacoli

Faceva caldo, il Re non indossò la cotta

Quale la vita di Gaetano Bresci prima di salire all’onore delle cronache con l’assassinio di Umberto I di Savoia?

Il 29 luglio di 123 anni fa Gaetano Bresci uccideva Umberto I, re d’Italia. Da quel momento un Carneade (Bresci) diventa di colpo l’uomo più conosciuto d’Italia. Neanche un anno dopo verrà dimenticato: Rinchiuso a Ventotene (isole Ponziane) per scontare l’ergastolo, Bresci viene trovato impiccato nella sua cella il 22 maggio 1901… Una morte sospetta. Chi era Bresci ? Figlio di contadini, Gaetano Bresci era nato a Coiano, frazione di Prato, il 10 novembre 1869. A quindici anni, già operaio qualificato, entrò a far parte di un circolo anarchico. Nel 1892 fu condannato a 15 giorni di carcere per oltraggio e rifiuto di obbedienza alla forza pubblica per aver insultato delle guardie che stavano per multare un fornaio colpevole di aver tenuto aperta la bottega oltre l’orario. Fu schedato come «anarchico pericoloso» e relegato nel 1895 (ai sensi delle leggi speciali di Crispi) a Lampedusa. Ricevuta l’amnistia sul finire del 1896, Bresci si trasferì a Ponte all’Ania, dove trovò lavoro come operaio in uno stabilimento laniero. Essendo un donnaiolo, intrecciò relazioni con alcune colleghe. Una di queste, Assunta Righi, già moglie e madre di tre figli da un marito poi emigrato, rimase incinta. Bresci, grazie al denaro prestatogli da un fratello, pagò alla donna il baliatico ed emigrò negli USA. – Accolta dalla famiglia Bresci a Coiano, la donna partorì nell’estate 1897 un bambino destinato a morire due anni dopo. – Sistematosi a Paterson (New Jersey), Gaetano Bresci trovò lavoro nell’industria tessile come decoratore in seta nello stabilimento Hamil and Booth. Fedele al suo antico costume, frequentava la comunità anarchica degli emigrati italiani e tentava le donne. Si legò all’irlandese Sophie Knieland, dalla quale ebbe una figlia, Madeline, detta Gaetanina, futura anarchica a continuatrice, dopo la morte del padre , delle lotte per una vita migliore degli operai di Paterson. Ma il richiamo dell’Italia non si era spento nel giovane Gaetano. Quando venne a conoscenza del modo brutale col quale tra il 6 e il 9 maggio 1898 erano state sedate a Milano le manifestazioni dei lavoratori scesi in piazza per protestare contro le condizioni di lavoro e l’aumento del prezzo del pane, Bresci non ebbe più dubbi : Era arrivato il momento di tornare in Italia e vendicare l’eccidio di Milano. Il 17 maggio 1900, a New York, s’imbarcò sul piroscafo Guascogne. Giunto in Italia, prese ad allenarsi al tiro a segno : distesi al suolo fiaschi di vino, Bresci, si applicava a sfondarne il fondo facendo passare il proiettile per il collo della bottiglia. Il resto è noto. Presa in affitto una camera in via Cairoli, a Monza, a poca distanza dalla Villa Reale dove Umberto si trovava in Villeggiatura, l’anarchico si mise in attesa. Il momento opportuno si presentò il 29 luglio, giorno in cui il monarca doveva presiedere alla chiusura di un concorso ginnico. Sebbene fosse solito indossare una cotta di maglia protettiva sotto la camicia, a causa del gran caldo e contrariamente ai consigli degli attendenti alla sicurezza, quel giorno il Savoia non la indossò. Fu allora un gioco per Bresci, avvicinatosi al bersaglio senza nessuna difficoltà, piazzare tre colpi fatali.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 29 Luglio 2023

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