Cronaca

Falchi e colombe: ancora caos sulla cessione dell’ente

Non si ferma la ridda di dichiarazioni attorno al futuro dell’ente Fiera del Levante: ora a parlare è il presidente del gruppo ‘Oltre con Fitto’ in Via Capruzzi, Ignazio Zullo. Per lui la Fiera del Levante di Bari ha avuto, negli anni passati, una cattiva gestione e non infondato appariva l’allarme su quello che stava accadendo. <>, ha spiegato Zullo.

Ma, è chiaro la ‘mission’ Fiera del Levante, fiore all’occhiello di una realtà commerciale da sempre tra le più fiorenti a livello nazionale, non può esaurirsi nell’equilibrio dei conti, pur necessario. <>. Eppure per altri gruppi politici, sempre di centrodestra alla Regione, sono davvero tante, tantissime ombre e pochissime luci sulla vicenda della concessione per la gestione degli spazi della Fiera del Levante di Bari. Questione di primaria importanza da oltre un anno a questa parte tra pubblicazione di bandi zoppicanti o predefiniti, commissioni di inchiesta, denunce e minacce varie su cui, ora, il gruppo di Forza Italia alla Regione ha presentato un’interrogazione ‘urgente’ diretta al Presidente della Giunta Emiliano. Interrogazione senza risposta, inutile dirlo. Ma vediamo di capire cosa sta accadendo nella cessione assai tribolata dell’ente Fiera a una cordata emiliana guidata dalle fiere di Bologna e Ferrara, con la Camera di Commercio di Bari. <>. Dall’analisi dei fatti, insomma, emerge plasticamente come il secondo bando, appare “cucito” addosso alle caratteristiche del RTI aggiudicatario, l’unico a partecipare e vincere. Quest’asserzione ha quali suoi addentellati fattuali nelle considerazioni, già note, sull’esiguità (e la viltà) dei canoni di concessione. La posizione dominante è ricoperta dalla Camera di Commercio di Bari, che si è garantita per un periodo di tempo lunghissimo profitti ingenti a fronte di costi irrisori e atteggiandosi – cosa ancora più grave – come un soggetto privato. Ma non basta. L’ipotesi che ci fosse la volontà di assicurarsi un certo tipo di concorrente appare confermata da quanto emerge dal verbale della seduta del 3 settembre 2014 del Consiglio Generale della Fiera del Levante, ossia ben tre mesi prima la citata delibera del medesimo Consiglio con la quale si rendeva pubblico l’avviso per la gestione degli spazi. Ebbene, in quella seduta c’era anche, sembra del tutto casualmente, il Presidente di Ferrara Fiere. Il fato ha poi voluto che il Gruppo Fiera di Bologna si trovasse, diversi mesi dopo, a far parte del RTI aggiudicatario del secondo bando. Ciò che appare ancora più grave è che in quella sede il Consiglio Generale autorizzava all’unanimità la consegna al Presidente di Ferrara Fiere dei dati aziendali dell’Ente fieristico barese. In definitiva, la stazione appaltante consegnava a un concorrente (rivelatosi tale) i dati aziendali prima che lo stesso partecipasse al bando di gara e se lo aggiudicasse! E non è finita. Il Consiglio Generale della Fiera del Levante, nella seduta del 14.07.2015 deliberava all’unanimità di approvare la proposta presentata dal Raggruppamento Camera di Commercio di Bari, Ferrara Fiere, Bologna Fiere e Sogecos, seppur recependo la precisazione – meramente di facciata – che sembrerebbe avanzata dal consigliere Persichella nella medesima seduta, in merito ai compiti da demandare alla costituenda Commissione all’uopo nominata per definire la proposta di contratto di concessione alla Newco vincitrice. In definitiva, sembra confermato quanto riportato qualche giorno fa da un noto quotidiano locale con riguardo alla privatizzazione della Fiera del Levante, e cioè che “Il Presidente della Camera di Commercio di Bari tratta con se stesso”. Come si fa a dire di andare avanti, con tante ombre dietro un affare che farebbero in pochi, attorno alle ceneri della Fiera-spezzatino?

 

Francesco De Martino

 

 


Pubblicato il 7 Novembre 2015

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