Fame di infermieri: “Bene la proroga, ma serve il concorso”
L'ex assessore Amati spinge per rimpinguare il personale paramedico nelle corsie degli ospedali
Tempo di proroghe alla Regione Puglia anche per quella che riguarda gli infermieri, però si tratta d’una risposta parziale al fabbisogno: serve subito il concorso, lo reclama il dato numerico. Ne è convinto Lo dichiara il presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati. <<Abbiamo utilmente prorogato la graduatoria del concorso per infermieri svolto dalla Asl/Bari, ma questa decisione rappresenta una risposta solo parziale al notevole fabbisogno. Perciò in sede di ritiro del mio emendamento, molto più preciso rispetto alla proroga generalizzata e senza limiti decisa dal Consiglio regionale, ho chiesto di esaurire la graduatoria della ASL di Bari, di procedere al più presto alla determinazione del nuovo fabbisogno e di bandire i concorsi. E che questa sia la necessità per garantire organici a completo, lo dicono i numeri, gli unici e inflessibili misuratori della realtà>>. Ma ecco i numeri: la graduatoria del concorso di Bari si suddivideva in 566 vincitori e 3.723 idonei, per un totale di 4.289 professionisti. Fino a ieri all’Azienda sanitaria del capoluogo risultavano non contrattualizati, dopo l’utilizzo delle graduatorie da parte delle altre aziende sanitarie, 2.171 idonei. Una nuova verifica, interpellando tutte le aziende sanitarie pugliesi, ha rideterminato il numero degli idonei non contrattualizzati, salvo errori, in 1.342. E tutto ciò perché le Aziende hanno nel frattempo assunto il 38% degli idonei ancora senza contratto. In particolare: Bari 123, Brindisi 91, BAT 88, Foggia 51, Lecce 125, Taranto 138, Policlinico Bari 96, Riuniti di Foggia 99, IRCCS Giovanni Paolo II 16 e IRCCS De Bellis 1. Il fabbisogno totale d’infermieri, formalizzato per il 2024, risulta pari a 18.498 unità, mentre il personale in servizio al 30 giugno 2024 risulta pari a 18.313 unità. Tale determinazione di fabbisogno per il 2024, tuttavia, non ha fotografato la reale esigenza di personale, ma rinviene dalla decisione di determinare un punto statistico di partenza, definito sui tetti di spesa e non sulle reali necessità. Per questi motivi secondo Amati è quanto mai necessaria la determinazione reale del fabbisogno, considerato che prendendo come riferimento il dato di 15 infermieri su 1.000 abitanti, utilizzato dalla Regione Emilia Romagna (vicina alla Puglia per diverse caratteristiche a cominciare dalla popolazione), risulta un notevole gap della Puglia in quanto attestata sul rapporto 10 infermieri su 1.000 abitanti. Ciò significa che, pur mantenendosi prudenti nella determinazione del nuovo fabbisogno, più o meno limitandolo agli incrementi di unità in applicazione del decreto ministeriale 70, su cui abbiamo già incassato 60 milioni, avremmo bisogno di almeno 5/6.000 infermieri, per cui non solo saremmo in grado di esaurire la graduatoria degli idonei del concorso di Bari, ma dovremmo avviare prontamente il concorso per diverse migliaia di unità, con la probabilità che nemmeno il concorso possa essere in grado di appagare la completa copertura del nuovo fabbisogno.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 5 Ottobre 2024