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Far West a Japigia, girando in via Pezze del Sole

Da quanti anni comitati civici e residenti della Zona B/2 di Japigia inondano Comune e Prefettura di petizioni, esposti e denunce sul tragico degrado del quartiere? Tanti, tantissimi anni, come testimoniano petizioni e manifesti affissi dal Comitato Civico “Giorgio La Pira” da quando s’è insediata l’ultima amministrazione civica, che costellano muri e cabine telefoniche all’ingresso di canaloni e pinete piene di erbacce e rifiuti. Tutto inutile per sindaci, presidenti circoscrizionali, prefetti ed assessori, che assistono inerti al degrado di un’area dove abitano diecimila anime che pregano, aspettano e sperano. Sono trascorsi quasi tre anni da quando i rappresentanti del comitato di quartiere hanno depositato l’ennesimo esposto a Prefetto, Sindaco, Assessore all’Ambiente e ai Lavori Pubblici del Comune di Bari. Nel documento c’era di tutto: quello che doveva essere un centro sociale per gli anziani e che ora è un rudere, ma anche i progetti Pirp per la riqualificazione mai partiti e la mancata bonifica del canalone e via Pezze del Sole. Tuttavia il documento consegnato al Comune, una pagina fitta di segnalazioni, parte dalle considerazioni politiche, cioè dall’analisi d’un decentramento amministrativo preannunciato e mai realizzato. Un passaggio di poteri dall’ente centrale a quelli periferici abortito sul nascere dalla Giunta Comunale, lasciando anche la Circoscrizione di Japigia, come le altre otto, isolata, disarmata e senza fondi di fronte al disagio. Cittadini che si lamentano anche per una sicurezza che continua a non essere percepita. “Ad aggravare la situazione in Via La Pira si sono aggiunti i numerosi furti d’appartamento che negli ultimi anni si sono verificati. Che fine hanno fatto le telecamere promesse dal Comune nei punti strategici del quartiere?”, le domande ancora senza risposta. Decentramento dimenticato, circoscrizioni inutili e paura dei residenti sono, però, l’antipasto servito ai rappresentanti delle Istituzioni, costretti ancora una volta a fare i conti con la pineta di San Luca, tornata agli onori della cronaca grazie al sopralluogo dei consiglieri e parlamentari del PdL, che hanno fotografato e denunciato quella che è diventata una vera e propria discarica della malavita piena di carcasse di moto rubate. E a proposito di incompiute ed emergenze igienico-sanitarie, come ignorare i progetti fermi anche per la bonifica del canalone e della via-budello, Pezze del Sole? “Basta affacciarsi nel canalone per vedere a cosa è ridotto il nostro territorio: tonnellate di rifiuti che negli anni si sono accumulati ai quali si aggiungono carcasse di animali, erbacce alte un metro e acquitrini maleodoranti pieni di zanzare. Via Pezze del Sole, invece, è da annoverare come una delle strade maggiormente pericolose della Città per il suo passaggio a livello abbandonato, per le curve strette rese cieche dalle sterpaglie che crescono incontrollate e per le discariche a cielo aperto di Eternit, batterie, bidoni pieni di materiali tossici. Avventurarsi è una vera e propria lotteria, anche perché, non essendo illuminata, si verificano spesso aggressioni e rapine a danno degli automobilisti di passaggio”. Proprio come le carovane ai tempi dei pistoleri e degli indiani: Far West a Japigia, zona B/2, per chi ama le emozioni forti, eccolo servito…
 
Antonio De Luigi
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 30 Luglio 2011

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