Cultura e Spettacoli

Ferdinando, scontro d’appetiti

Tra le ragioni di crisi che il teatro attraversa è da annoverare il declino della grande tradizione drammaturgica italiana. Figure come Annibale Ruccello rappresentano oasi in un deserto di acquosi testi di nuova produzione. All’interno della scrittura dell’autore campano prematuramente scomparso nel 1986 emerge ‘Ferdinando’. Introspezione psicologica e forza d’intreccio, vis comica e senso del thriller si coniugano in questo atto unico con abilità esemplare. Malgrado la sua lunghezza, ‘Ferdinando’ è macchina teatrale che afferra la platea e la avvince alle vicissitudini del sordido microcosmo umano che si agita nella camera della baronessa Clotilde. Ambientato nella provincia partenopea all’indomani dell’unità d’Italia, ‘Ferdinando’ è un lungo scontro fra appetiti (sessuali ed economici) che si snoda all’insegna della sorpresa. Non fai in tempo a stupirti della novità che immagini debba chiudere l’intreccio, che subito questa si svela contenitore di una sorpresa successiva. ‘Ferdinando’ procede ‘a matrioska’ ; si ferma solo dinanzi all’impossibilità dell’ultima rivelazione a fare da grembo all’ennesima svolta. E per fermarsi ha bisogno dei suoi tempi, che vogliono dire ben centocinquanta minuti, cioè un’era geologica per l’insofferente spettatore di oggi. A meno che una regia calibratissima, interpreti eccellenti, scene e costumi inappuntabili non concorrano a dare leggerezza e fluidità alla messa in scena di un testo comunque magistrale. Interminabile e caldissimo l’applauso che la platea del Kismet ha tributato a questa produzione di Fondazione Salerno Contemporanea, diretta da Arturo Cirillo e dallo stesso interpretata insieme ai bravi  Sabrina Scuccimarra, Monica Piseddu e Nino Bruno. Quella di domenica scorsa è stata la conferma di un successo decretato nei precedenti venerdì e sabato e ancora all’interno del Kismet da tutt’altro pubblico, quello del teatro Piccini, la cui stagione di prosa come tutti sanno è in decentramento per ragioni di restauro della sede comunale. Si può dire insomma che ‘Ferdinando’ abbia un po’ quadrato il cerchio mettendo d’accordo due platee tendenzialmente antitetiche. Un miracolo d’equilibrio su cui le nuove leve della nostra drammaturgia dovrebbero riflettere. – Intanto, al Royal, da ieri e fino a domenica, ancora per la stagione di prosa del Piccinni, è in cartellone ‘Non tutto è risolto’, una produzione Società per Attori che vede protagonista una delle ultime regine del teatro, l’inossidabile Franca Valeri (classe 1920 !). Accanto alla Valeri, che è anche autrice del testo, recitano Urbano Barberini e Gabriella Franchini. Regia di Giuseppe Marini.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 14 Marzo 2013

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