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Ferma la gara per ampliare la rete del gas: addio risparmi per i consumatori baresi

Doveva rappresentare una vera rivoluzione per distribuire di più e meglio il gas nei vari comuni dello Stivale, facendolo pagare meno ai consumatori, e invece la legge sulle gare per, appunto, per migliorare la distribuzione del gas nei vari bacini d’ambito s’è rivelata un vero flop. Sicchè anche a Bari l’opposizione in consiglio comunale è scesa in campo chiedendo l’intervento della Regione Puglia perché si bandisca finalmente la gara per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas. E’ vero ch il termine per la pubblicazione del bando di gara per la concessione del servizio pubblico di distribuzione del gas, è scaduto più di sei mesi fa e precisamente ad aprile scorso, ma il Comune di Bari e l’azienda che distribuisce il gas (Amgas SpA) continuano a temporeggiare. L’accusa arriva dai consiglieri di opposizione Giuseppe Carrieri, Filippo Melchiorre, Fabio Romito e Romero Ranieri che, proprio per superare lo scoglio delle gare bloccate, hanno deciso di rivolgersi alla Regione Puglia perché attivi i poteri sostitutivi. L’inerzia del Comune, secondo l’opposizione, fa perdere dei vantaggi ai baresi: per Carrieri, Melchiorre, Romito e Ranieri il presidente Anci e Sindaco di Bari Antonio Decaro, ancora una volta, dimentica la legge. Nel dimenticatoio, in questo caso, sono finite le norme (peraltro volute dai governi di centrosinistra) che imponevano -entro il 2017- di effettuare le gare per la distribuzione del gas nei Comuni. Per introdurre piú concorrenza nel mercato e consentire ai Cittadini di avere una serie di vantaggi infrastrutturali ed economici. <<Noi da tempo avevamo scritto al Sindaco per ricordargli questa opportunità; ma non abbiamo mai avuto risposta! E da tempo avevamo interessato anche  il consiglio comunale di Bari con mozioni e ordini del giorno che impegnavano il Sindaco a rispettare gli obblighi di legge, tutti respinti! Ora i termini sono scaduti e Decaro continua a cincischiare e a far perdere alla Città di Bari una serie di vantaggi economici e infrastrutturali che il vincitore della gara potrebbe riconoscere>>, incalzano i consiglieri di Minoranza tra i banchi dell’Aula “Dalfino”. Che proprio per questi motivi hanno provveduto a diffidare formalmente la Regione Puglia ad attivare i poteri sostitutivi previsti dalla legge in caso di inerzia dei comuni, per far partire anche a Bari la gara per la distribuzione del gas e consentire alla Città di confrontarsi con gli operatori nazionali e internazionali del settore. E per ricevere i tanti benefici conseguenti all’apertura alla concorrenza del mercato della distribuzione del gas. E in effetti, quando venne concepito nel lontano 2007, doveva essere uno dei cardini delle liberalizzazioni italiane, come detto, quello sulla distribuzione di gas naturale. Proprio per garantire efficienza, riduzione dei costi per i cittadini e maggior concorrenza, grazie all’affidamento del servizio solo attraverso gare competitive per un periodo non superiore a 12 anni. Ma a oltre dieci anni di distanza, quella “rivoluzione” si ritrova ancora all’anno zero: non solo non ha ancora fatto sentire alcun beneficio, non ha mosso neanche un primo stentato passo, azzoppata da norme anticoncorrenziali, inerzia degli stessi comuni, conflitti di interessi e ricorsi al Tar. Per capire la situazione, bastano un paio di numeri che fotografano la situazione attuale: la riforma del 2007 aveva diviso l’Italia in 177 “Ambiti Territoriali Minimi” (Atem) e aveva stabilito che ognuno fosse oggetto di un’asta competitiva da tenersi entro tre anni a partire dal 2012. Ma fino a oggi, le gare svolte sono state praticamente zero, così come ha certificato la relazione al Parlamento redatta dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico nel 2016: “Attualmente, l’iter procedimentale per l’affidamento in concessione del servizio di distribuzione del gas naturale è in corso, anche se è necessario segnalare che sono stati pubblicati solo 15 bandi (alcuni dei quali peraltro successivamente ritirati in autotutela) sui 95 giunti in scadenza, molti dei quali con contenuto parziale o comunque non conforme a quello del bando-tipo, e per la maggior parte dei casi senza aver rispettato l’obbligo di invio all’Autorità del bando di gara e del disciplinare di gara”. Tradotto: la gran parte delle gare non si sono fatte, quelle che sono state indette, poi sono state ritirate e altre erano sbagliate. Come a dire che il Comune di Bari e la sua azienda del Gas, per dirla tutta, sono in buona compagnia in quest’altra occasione mancata a favore dei cittadini-utenti…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 19 Gennaio 2018

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