Cultura e Spettacoli

Ferrovie dismesse, in Puglia 450 km

Lo sviluppo dell’industria automobilistica, fenomeno esploso nel dopoguerra e mai andato in declino, ha comportato in mezzo a tanti altri danni la dismissione di migliaia di chilometri di linee ferroviarie in seguito a soppressione di linea o alla realizzazione di varianti di percorso. In questo modo languisce inutilizzato un patrimonio composto da migliaia di chilometri di sedime e di ponti, viadotti, gallerie e caselli, talora di apprezzabile valore architettonico. Un patrimonio da salvaguardare per essere trasformato in percorsi verdi per la riscoperta e la valorizzazione del territorio oppure per essere restituito ad un servizio ferroviario dai connotati diversi, ovvero orientati verso una fruizione esclusivamente ambientale e storica dei luoghi (i treni d’epoca, per esempio, rispondono a questa esigenza). Quante tratte di ferrovia dismessa esistono in Puglia? Sono diciassette, per un totale oltre 450 km. Si va da percorsi microscopici come la Manfredonia – Manfredonia Città (appena settecento metri – chiusa nel 1989), a tratte lunghissime : E’ il caso della S.Nicola di Melfi-Spinazzola-Gravina-Altamura-Gioia di 127 km e della Rocchetta S. Antonio – Avellino di 118 km ; la prima fu chiusa fra il 2011 e il 2016, la seconda nel 2010. Molti di queste tracciati collegavano località assai ravvicinate (Brindisi-Brindisi Marittima, Spinazzola-Spinazzola Città, Cerignola Campagna-Cerignola e S. Spirito Lido-S. Spirito Stazione-Bitonto) e che una volta trovavano giustificazione nella scarsità di mezzi di trasporto personali. Altre volte questi percorsi interessano località che ai più non dicono niente. Per esempio, fino al 1943 era attiva la linea Bivio Bellavista-Bellavista-Nasisi… Dove siamo? Siamo nei dintorni di Taranto e parliamo di una linea costruita per ragioni militari ma impiegata, durante l’ultimo conflitto, anche dai convogli passeggeri a causa dei bombardamenti che periodicamente rendevano inagibile la stazione del capoluogo ionico. Pesantemente danneggiata dalla guerra, la linea fu chiusa nel 1943. Nel 1960, tuttavia, il tratto Bellavista-Nasisi fu riattivato come raccordo merci-passeggeri fra gli insediamenti siderurgici di Taranto ; dal 1985 le stazioni di Bellavista e Nasisi sono state declassate al solo servizio merci. C’è poi la Marinella-Venusia, chiusa nel 2001. Questa volta siamo nell’Alta Murgia tra Puglia e Lucania lungo il tragitto Bari-Matera. La soppressione si spiega con la necessità di realizzare a pochissima distanza un ‘raddoppio selettivo’ della linea che consenta ai convogli di incrociarsi senza arresto. In questo modo il ritardo di uno dei due treni non ricade su quello incrociante, come da sempre è avvenuto.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 21 Settembre 2019

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