Festa del lavoro in auto blu. Si rinnova la vergognosa kermesse
Drastica riduzione di auto blu, costose macchine di rappresentanza messa all’asta su E_Bay per alleggerire il nutritissimo parco macchine a disposizione a livello nazionale e locale per i nostri rappresentanti politici. Macchè! Bastava solo assistere alla vergognosa esibizione di decine di berline di rappresentanza parcheggiate la scorsa mattina del primo maggio fuori dal teatro Petruzzelli di Bari per rendersi conto della immancabile presa in giro ai danni dei soliti, martoriati e bistrattati contribuenti. All’interno del politeama barese si svolgeva,come ogni anno in occasione della festa nazionale dei lavoratori, la cerimonia di consegna delle decorazioni ” Stelle al merito di lavoro,” un riconoscimento conferito dal Presidente della Repubblica a tutti quei lavoratori che si sono distinti per particolari meriti in ambito professionale. Nell’occasione sono stati 72 i lavoratori pugliesi ai quali è stato assegnato il titolo di ” Maestro del lavoro”. Alla manifestazione , come sempre ben riuscita, erano presenti quasi tutti i nostri rappresentati istituzionali locali , giunti come sempre accade in occasioni del genere a bordo di costose autovetture di rappresentanza, pagate, giusto per scadere anche in questo caso nella più becera demagogia, col pubblico denaro. La nutrita rappresentanza di vetture (quel parco auto aveva un valore stimato per difetto di circa mezzo milione di euro) tirate a lucido per l’occasione, era condotta da eleganti autisti incravattati che come soldatini disciplinati e referenti aprivano e chiudevano sportelli ai lor signori . Circa la metà di queste auto erano munite del lampeggiatore blu, oggetto che posto sul tetto della vettura serve alle auto in borghese delle forze dell’ordine per districarsi nel caotico traffico cittadino in caso di emergenze. Nel caso in questione, però, i lampeggiatori servivano a dare quel tocco di “classe” necessario ai vip. Intorno alle 12,20 a cerimonia conclusa, le lussuose autovetture (la maggior parte erano di marca italiana, almeno quello!) hanno liberato gli spazi antistanti al teatro, lasciando perplesso più di un cittadino, magari anziano, il quale percependo una pensione ai limiti della sopravvivenza, dopo una vita di durissimo lavoro di artigiano, alla vista di tanta indecorosa esibizione è sbottato ironizzando sulla ricorrenza della festa del lavoro e su come vengono impiegate le tasse pagate dagli italiani. Una lamentela a voce alta che il cronista ha avuto modo di ascoltare. A stigmatizzare per l’ennesima volta l’utilizzo di costose autovetture in manifestazioni del genere – questa in particolare – si corre il rischio di annoiare il lettore, ma omettere di riportare nelle cronache simili vergognose ed irritanti esibizioni significherebbe rinunciare ad un precipuo compito che da sempre dovrebbe animare un giornalista ,ovvero quello del controllo, della presenza e della denuncia anche per quanto concerne simili situazioni,che sono a nostro giudizio ignobili comparsate, per giunta messe in scena a spesa dei contribuenti. Ma è mai possibile che almeno per decenza ,vista la drammatica situazione economica, finanziaria ,occupazionale in cui versa l’Italia, queste persone che percepiscono lauti compensi continuino ad utilizzare questi irritanti e vacui status symbol? Possibile che sia a livello locale che regionale nessuno dei nostri rappresentanti ( preferiamo anche in questo caso omettere i nomi dei politici e di altri referenti istituzionali presenti alla manifestazione per evitare inutili polemiche ) abbia quanto meno la sensibilità ed il pudore di rinunciare almeno in occasioni del genere al privilegio di casta dell’auto blu? Per recuperare credibilità basterebbe, come già suggerito più volte, prendere esempio da personaggi politici di ben altra caratura a livello europeo che partecipano a manifestazioni commemorative recandosi sul posto a bordo di mezzi pubblici o a proprie spese, invece di continuare a svuotare a man bassa le tasche dei cittadini . La speranza è che l’attuale premier Matteo Renzi prenda la definitiva decisione di abolire del tutto l’utilizzo di quello che da decenni viene definito un odioso privilegio di casta. Che il vecchio artigiano, e molti italiani come lui, non venga lasciato solo nella sua giusta e sacrosanta indignazione.
Piero Ferrarese
Pubblicato il 5 Maggio 2014