Feste sotto tono per il commercio barese
Feste di Natale sotto tono per il commercio barese e in special modo per l’abbigliamento. Lo abbiamo ricavato intervistando alcuni affermati commercianti cittadini e nelle loro risposte è emersa una certa preoccupazione unita ad incertezza. Parliamo con Michele Ladisa, dello storico marchio By Morrys di via Putignani che i vecchi tifosi del Bari ricorderanno per la curiosa pubblicità prima del fischio di inizio al Della Vittoria all’ annuncio delle formazioni: “Siamo andati molto più sotto degli altri anni e del resto era prevedibile. Del resto, mi pare evidente se la gente esce poco di casa ed ha una certa paura ad andare per negozi. Poi mi spieghi per quale ragione uno dovrebbe comprarsi il costume o una giacca se non è possibile recarsi a pranzi, cene o eventi e si lavora a casa? Tanto vale restare in pigiama o al massimo col maglione. Il nostro prodotto è tra i più colpiti e ne risentono certamente pure le case produttrici, ferme anche loro e con tanta merce invenduta. Viviamo alla giornata e di soldi ne abbiamo visti pochi. Inoltre il gioco dei colori del calendario non ci ha per nulla favoriti. Saldi? Non ci attendiamo molto in verità”. Più o meno le stesse risposte dal negozio L’ Uomo, nota firma in via De Rossi dove dicono: “Abbiamo lavorato, ma meno dello scorso anno ed era prevedibile. La gente, vista la situazione in atto, ha paura a spendere. Abbiamo venduto meno giacche e completi, più maglioni e giubbotti. La storia dei colori delle giornate ci ha complicato le cose, molti clienti hanno telefonato per capire le aperture e altri non sono venuti da fuori per questo”. Infine il brand del lusso Hermes in via Sparano: “Meno gente e propensione all’ acquisto. Del resto se vi era limitazione a cenoni e feste è naturale. E’ venuto meno l’entusiasmo associato alla paura di entrare nei negozi per paura del contagio”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 8 Gennaio 2021