Cronaca

Fiera in liquidazione, se la Regione non eroga altri fondi:bella forza!

< governo incontrastato a braccetto con il Comune di Bari, oggi alza la testa
come se non fosse la prima responsabile del disastro della Fiera del Levante>>, attacca a testa bassa il vice presidente del Consiglio Regionale, Nicola Marmo consigliere pugliese di Forza Italia. IL quale, sul buco nei conti della Fiera barese, non ha paura di dire che e’ <<…frutto di una gestione
scellerata della sinistra che e’ riuscita a trasformare il fiore all’occhiello
del nostro territorio nel peggiore dei carrozzoni mangia soldi. Ciononostante,
l’arroganza vendoliana non ha limiti. I baresi e pugliesi tutti hanno assistito
alla distruzione di un ente autorevole con una precisione chirurgica. In tutti
questi anni, Vendola ed Emiliano non sono riusciti a redigere un piano di
rilancio della Fiera serio in grado di restituirle il suo ruolo storico
fondamentale nei rapporti economici. Ed ora –continua Marmo- la Regione Puglia e’ pronta a erogare 4 milioni e mezzo di euro dei cittadini e contribuenti pugliesi per tamponare la voragine nel bilancio,
minacciando la liquidazione se gli altri soci non faranno lo stesso. Ci
auguriamo -conclude- che questo sia l’ultimo scempio della sinistra e che i
pugliesi possano liberarsi presto da una politica incapace di guardare alla
crescita e allo sviluppo senza mettere mano continuamente ai nostri
portafogli>>. Mirino daccapo puntato sull’Ente Fiera del Levante dopo il tavolo di concertazione dell’altro giorno che ha sancito una cura da cavallo per cercare di salvare l’ente autonomo barese, a base di esuberi e contratti di solidarietà. Vale a  dire robusti tagli di stipendio alle buste paga dei sessantanove dipendenti. A dare fuoco alle polveri, fin dall’anno scorso, è stato anche il consigliere regionale Ignazio Zullo, pronto a presentare una proposta di legge per l´istituzione d’una Commissione speciale di indagine sulla gestione, appunto, della Fiera. L´obiettivo del provvedimento era “chiarire e comprendere se i fenomeni di non corretto uso delle risorse e delle strutture denunciati giornalmente e che si riferiscono ad un uso distorto della concessione degli spazi, con presunti favoritismi per alcune organizzazioni e non in linea con le innovazioni preannunciate, la non corretta gestione del personale interno e dipendente atta a favorire affidamenti di attività a ditte esterne selezionate senza procedure di gara, la non corretta acquisizione del personale da adibire temporaneamente nelle manifestazioni fieristiche, siano state condotte per favorire il carrierismo politico vendoliano a discapito della collettività”. Parecchi, dunque, i lati da chiarire nella gestione d’un Ente che ha già collezionato bilanci che una qualsiasi azienda privata sarebbe stata costretta a portare in tribunale, con l’affidamento di servizi, appalti ed assunzioni che perfino la Guardia di Finanza, da un po’ di tempo, sta passando al setaccio. Ma i dubbi maggiori, anche dopo l’allontanamento degli ultimi due manager alla guida della Fiera, Gianfranco Viesti e Leonardo Volpicella  riguarda una pianta organica formata da poco meno di settanta dipendenti, dei quali circa la metà assunti senza concorso, per chiamata diretta. Ma da tempo si sprecano esposti e denunce in Fiera contro personale assunto con contratto a tempo determinato, che non appena assunti e occupato posti di responsabilità, hanno revocato le vecchie società di consulenza, affidando tutto ad altri consulenti privati. Una giostra costata parecchio all’Erario, visto che l’ex società (Sigma Sistemi da Bari) si sarebbe riproposta con un preventivo più basso, ma negli uffici della Fiera s’è preferito tenere la nuova consulente con un costo notevolmente superiore. Singolare è che tutto ciò avveniva senza che si rispettassero le procedure con evidenza pubblica e secondo il Consiglio di Amministrazione dell’Ente l’affidamento di questo servizio doveva avere la durata di due anni. Ma non basta, visto che s’è anche provveduto ad assumere la segretaria particolare dell’ex segretario generale, mentre è inutile dire che chi ha potere decisionale non tiene minimamente conto dei vari contenziosi instaurati da altri dipendenti ed ex dipendenti.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 17 Maggio 2014

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