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Fiera, infuria la guerra delle assunzioni esterne, mentre c’è chi aspetta da dieci anni….

Polemiche a non finire alla Fiera del Levante per le assunzioni che l’Ente guidato da Gianfranco Viesti effettua rigorosamente all’esterno, senza tenere in considerazione le professionalità interne, come ormai lo accusano a ripetizione associazioni di categoria e sindacati. Eppure di impiegati in attesa di fare carriera, forniti di capacità e competenze. Poi ci sono quelli dei quali nessuno parla, licenziati ed ancora in ‘stand-by’. Ad esempio Vittorio Colonna è stato dipendente dell’Ente Fiera del Levante di Bari, poi all’improvviso il suo rapporto di lavoro s’è interrotto e dopo il licenziamento ha spuntato il giudizio di primo grado dinanzi al Giudice del Lavoro, costretto adesso ad aspettare il responso del Tribunale di secondo grado, tra più d’un annoi. Eggià, alla Fiera del Levante nuovi e vecchi manager hanno sempre risposto picche e non hanno inteso reintegrarlo. Ne abbiamo parlato direttamente con lui, prima ancora che in Fiera si vedessero spendere montagne di quattrini per ingaggiare impiegati e professionisti esterni. “Non riesco a dare una spiegazione logica, so solo che altri, miei ex colleghi che erano nelle mie stesse condizioni di lavoratore a termine di un Ente Pubblico Economico qual e’ la Fiera del levante, prima di me hanno avuto la “ fortuna “, diciamo così, di essere reintegrati nel posto di lavoro. Una cosa è certa: “non ho Santi in Paradiso”. Quindi pongo, in continuazione, a me stesso  domande”. Forse il caso Colonna (che è rimasto l’unico da reintegrare negli uffici del quartiere fieristico) non fa clamore perché solo, anche se la sua mancata reintegra potrebbe perfino provocare un danno erariale in quanto c’è una sentenza, del Tribunale del Lavoro di Bari, che ha ordinato la sua reintegra, prima di essere appellata. Infatti, come affermano i suoi legali, se il datore di lavoro non lo riammette al suo posto di lavoro dopo la sentenza (e Colonna è fuori dalla Fiera del Levante da oltre tre anni), il periodo che passa dalla sentenza alla data effettiva di ripristino del lavoro gli potrebbe essere pagato come se avesse effettivamente lavorato. E quindi anche coi contributi, ferie, permessi, premi, tickets pasti, 13^, 14^, anzianità, eccetera. Ma, al di là delle questioni legali e contabili, perché in Fiera non si provvede alla reintegra d’un suo ex lavoratore che, almeno per i giudici di primo grado, ne avrebbe pieno diritto? Come non pensare ai problemi di bilancio a rosso fisso nell’Ente guidato da Viesti e dal suo braccio destro Volpicella, ma anche di personale coi sindacati aziendali che al tavolo hanno chiesto spesso riaprire la discussione attorno ad altre stabilizzazioni, dopo appena un paio d’anni d’impiego presso gli uffici fieristici. Chi invece aspetta da oltre diec’anni, come il povero Vittorio Colonna, di tornare al suo posto in Fiera e chiede al segretario generale di avere più chiara questa situazione, resta a terra

 

E se finisse finalmente il tempo delle assunzioni e regali?

 

Dopo il ricorso dell’ex dipendente Colonna, quindi, la Corte d’Appello del Lavoro ha preso atto della impossibilità di conciliare ed ha fissato la prossima udienza per la discussione al 25 giugno 2013. Quindi l’Ente Fiera non ha per niente tenuto conto della disponibilità dello stesso Colonna a essere reintegrato subito, anche se col IV livello. Ciò dimostra che il suo non è stato un semplice rifiuto. E le spese legali ? Non si dice da nessuna parte che avrebbe dovuto pagarle lui. “Mi hanno riferito i miei legali che mi sarei dovuto pagare io le spese e che avrebbero potuto aggirarsi intorno a diverse migliaia di euro. Quindi, dopo undici anni mi sarei dovuto pagare il posto di lavoro che mi spetta di diritto. Ad una mia raccomandata inviata ai miei legali alla fine di agosto in cui chiedevo per iscritto quello che loro mi dicevano verbalmente (preventivo delle spese legali sino ad oggi maturate), mi rispondevano dopo circa due mesi che allo stato erano nell’impossibilità di quantificare l’onorario ad oggi maturato dal loro studio. E’ strano tutto questo: che sta succedendo? Mi viene proposto un pacchetto, se non accetto non mi viene più riconosciuto il mio diritto al posto di lavoro, quindi viene posta nel nulla la decisione del Tribunale”, si sfogava l’anno scorso col nostro giornale Colonna. Il quale ha ricordato anche che se è vero che la legge 183/2010 è stata dichiarata legittima, è vero anche che una recente sentenza della Corte Costituzionale aiuta a comprendere meglio il perché non è contraria alla Costituzione Italiana. “Vorrei ricordare a tal proposito che per quanto riguarda il mio caso, oggi io avrei comunque diritto alla reintegra  che non è stata messa in dubbio né prima, né tanto meno oggi”, precisava qualche mese fa l’ex dipendente della Fiera. Insomma, se la Fiera ha tanta disponibilità economica per ingaggiare un nuovo Ufficio Stampa, perché non reintegrare almeno temporaneamente Vittorio Colonna, almeno per interrompere  lo scorrere delle retribuzioni. Del resto ci sono tanti altri casi in cui l’Ente Fiera ha preferito evitare i vari gradi di giudizio, addivenendo a soluzioni transattive, invece Colonna che è disposto al dialogo, anche pubblicamente, per essere reintegrato anche se col IV livello, è costretto a restare a casa e se mai vedere tra meno d’un mese un altro contratto -a tempo determinato- trasformarsi magicamente in contratto a tempo indeterminato. Ma chissà, anche se non siamo ancora a Natale, in Fiera è sempre tempo di regali, regali regali…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 31 Agosto 2012

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