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Fiera ormai vicina all’insolvenza, passo deciso verso il fallimento

Ben dieci milioni di euro per arrivare a dicembre 2014. E’ quanto ha bisogno l’Ente Autonomo Fiera del Levante secondo quanto ha precisato il presidente dello stesso ente, Ugo Patroni Griffi, che ieri mattina è stato ascoltato  nella IV commissione regionale, presieduta dal consigliere Ruggiero Mennea, edotti sulla drammatica crisi finanziaria  in cui versa la campionaria barese.  La somma in questione, di cui si dovrebbero fare carico i soci fondatori (oltre alla Regione anche Comune e Provincia di Bari con la Camera di commercio) consentirebbe di mantenere l’attività delle rassegne in corso, pagare i dipendenti e far fronte al pagamento dei debiti (economico, con le banche e con i fornitori). “La situazione finanziaria è grave” – ha detto Patroni Griffi. E non si tratta di dati nuovi. Lo stato   attuale – ha precisato – era prevedibile già tre–quattro anni fa, quando il deficit si aggirava ancora sui 4,5 milioni (attualmente è di circa 20 milioni). Dal 2002 ad oggi la gestione caratteristica (ossia quella legata all’attività propria di esposizioni e convegni) è costantemente in perdita, aggravata anche dalla crisi che ha investito il settore. “Se non si interviene con i correttivi – ha aggiunto il presidente – la fiera è destinata all’insolvenza”.  Di qui l’esigenza della ricapitalizzazione da parte dei soci puntando ad un forte rilancio dell’attività  fieristica con un processo di privatizzazione  (partendo dal dato del perimetro immobiliare  di ben 33 ettari che non trova riscontro in nessun altra fiera nel mondo)   e cercando di trovare le soluzioni per salvaguardare i dipendenti dell’ente  che pure sono sovradimensionati rispetto alle esigenze (67 unità).  Sulla gestione del personale è in atto peraltro un forte processo di razionalizzazione per ottimizzarne l’impiego e la relativa spesa.  L’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Loredana Capone, ha richiamato i due tavoli tecnici che sono stati insediati per far fronte alle criticità evidenziate. In particolare uno per le problematiche del personale (rispetto al quale ha specificato che non è possibile prevedere percorsi di mobilità per le unità non assunte per concorso); il secondo tavolo, invece, sta lavorando su un regolamento finalizzato a mettere a punto le modalità di privatizzazione dell’ente,  ipotizzando l’allargamento a nuove attività nell’ambito delle quali potrebbe avere possibilità di ricollocazione il personale che si trova attualmente in esubero.  Mirino daccapo puntato, dunque, sull’Ente Fiera, in particolare dopo il termine dell’ultima Campionaria di settembre: due mesi fa fu il consigliere regionale Ignazio Zullo a presentare una proposta di legge per l´istituzione di una Commissione speciale di indagine sulla gestione, appunto, della Fiera. L´obiettivo del provvedimento era “chiarire e comprendere se i fenomeni di non corretto uso delle risorse e delle strutture denunciati giornalmente dagli organi di informazione e che si riferiscono ad un uso distorto della concessione degli spazi, con favoritismi per alcune organizzazioni e non in linea con le innovazioni preannunciate, la non corretta gestione del personale interno e dipendente atta a favorire affidamenti di attività a ditte esterne selezionate senza procedure di gara, la non corretta acquisizione del personale da adibire temporaneamente nelle manifestazioni fieristiche”. Parecchi, dunque, i lati da chiarire nel quadro della gestione d’un Ente che ha già collezionato bilanci che una qualsiasi azienda privata sarebbe stata costretta a portare in tribunale, con l’affidamento di servizi, appalti ed assunzioni che perfino la Guardia di Finanza, da un po’ di tempo, sta passando al setaccio. Uno dei dubbi maggiori riguarda una pianta organica formata da poco meno di settanta dipendenti, dei quali circa la metà assunti senza concorso, per chiamata diretta. Tutto nuovo, poi, l’ufficio stampa, affidato fino all’anno scorso a trattativa privata comportandosi “…come se il deficit di 4 milioni di euro non esistesse e, in tempi di spending review, adottando con assoluta discrezionalità decisioni che non vanno certo nella direzione del contenimento dei costi, ma che anzi appaiono in controtendenza rispetto a quanto hanno fatto i presidenti di giunta e consiglio regionale, scegliendo i propri addetti stampa fra i giornalisti professionisti presenti nella pianta organica della Regione”, hanno sparato a lungo, a salve, anche i sindacati dei giornalisti della Puglia. Ma da tempo si sprecano esposti e denunce in Fiera contro personale assunto con contratto a tempo determinato, che non appena assunti e occupato posti di responsabilità, hanno revocato le vecchie società di consulenza, affidando tutto ad altri consulenti privati. Una giostra costata parecchio all’Erario, visto che, ad esempio, l’ex società (Sigma Sistemi da Bari) s’era riproposta con un preventivo più basso, ma negli uffici della Fiera s’era preferito tenere una nuova consulente con un costo notevolmente superiore. Singolare che tutto ciò avveniva senza che si rispettassero le procedure con evidenza pubblica e senza che il Consiglio di Amministrazione dell’Ente battesse ciglio. Ma non basta, visto che in passato s’è anche provveduto ad assumere la segretaria particolare dell’ex segretario generale, mentre è inutile dire che chi ha potere decisionale non tiene minimamente conto dei vari contenziosi instaurati da altri dipendenti ed ex dipendenti. Casi di dipendenti che da ormai più di dieci anni sono in attesa di reintegro, nonostante le sentenze favorevoli perfino in secondo grado, con l’Ente che minaccia di resistere perfino in Cassazione. Risposte, per adesso, zero. A fare chiarezza sulle vecchie gestioni, a partire da Piepoli, fino a Lacirignola e Viesti (e dei loro luogotenenti Rolli e Volpicella) avrebbe dovuto essere la commissione chiesta da Zullo, con un organismo che s’è sciolto come neve al sole, preferendo facili proclami, silenzi o mezze verità sull’ente fieristico precipitato nel burrone dell’insolvenza, primo passo verso il fallimento…

 

Francesco De Martino

 

 


Pubblicato il 26 Novembre 2013

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