Finalmente comincia il processo ‘Murgia avvelenata’
La Murgia è stata avvelenata da chi, da sempre, ha approfittato del suo territorio per interessi privati, ma nel processo che comincia stamani per capire cos’è accaduto, il Comune di Altamura fa orecchie da mercante. Anzi, fa come le tre scimmiette e non si costituisce parte civile nel processo a carico di chi, appunto, è accusato di aver commesso gravissimi reati di natura ambientale. Sono infuriati i consiglieri di minoranza tra i banchi del Consiglio comunale di Altamura: Enzo Colonna (Movimento cittadino Aria Fresca), Lello Rella (Sinistra Ecologia e Libertà), Rosa Melodia (Altamura con Piglionica), Donato Piglionica (Altamura con Piglionica), Saverio Diperna, Dionigi Loiudice e Saverio Loiudice (Partito Democratico) già quattro mesi fa e precisamente il 3 settembre avevano depositato una proposta di mozione volta a impegnare il sindaco Mario Stacca e l’amministrazione comunale affinché adottassero gli atti necessari alla richiesta di costituzione di parte civile del Comune di Altamura nel procedimento penale “Murgia Avvelenata”. Il problema è che, a distanza di centotrentacinque giorni, la maggioranza al potere cittadino non ha dato ancora la possibilità di discuterne e metterla ai voti. La questione, ancor prima che di giustizia, è diventata politica: le forze di opposizione in Municipio, difatti, continuano a chiedere a gran voce che siano tutelate e difese le ragioni della comunità altamurana, duramente colpita dallo spargimento nel luglio 2003 di rifiuti e sostanze maleodoranti su ben trecento ettari di territorio comunale, ad Altamura e dintorni. A maggior ragione ora che si ha la certezza dello svolgimento di un processo per accertare tutte le responsabilità del caso. La prima udienza a carico di quattro imputati nel processo ‘Murgia avvelenata’ è infatti fissata per quest’oggi, 18 gennaio, presso il Tribunale di Bari, sezione distaccata di Modugno. Importante sottolineare che, con il provvedimento di rinvio a giudizio, il Giudice dell’Udienza Preliminare Vito Fanizzi ha ammesso la costituzione di parte civile di tutti i soggetti che ne avevano fatto richiesta (come il Comune di Modugno, Legambiente, Codacons, proprietari di aree vicine a quelle interessate allo spargimento). Manca soltanto il Comune di Altamura, che non ha fatto richiesta di costituirsi parte civile. “Una decisione incomprensibile, un vero e proprio schiaffo in faccia alla comunità altamurana”, sbotta Enzo Colonna, il consigliere-avvocato del Movimento ‘Aria Fresca’. Eppure “Murgia Avvelenata” ha prodotto un enorme danno alla Città di Altamura, sottolineano anche gli altri consiglieri di minoranza, intaccando l’integrità dell’ambiente (con tutte le possibili implicazioni per la salute delle persone) e colpendo duramente l’economia locale, in particolare i settori agricolo e zootecnico, mettendo in cattiva luce le produzioni del territorio e insinuando il dubbio sulla loro genuinità e sicurezza alimentare. I consiglieri scesi in campo a difesa di salute e integrità ambientale ad Altamura ritengono necessario che “…l’esigenza e le ragioni di giustizia che la comunità altamurana da anni ha espresso sulla vicenda siano adeguatamente salvaguardate e che pertanto il Comune di Altamura si costituisca parte civile e che lo faccia immediatamente”. Ma bisogna far presto, visto che, come detto, l’udienza di stamane a Modugno (salvo rinvii all’ultimo momento) è l’ultima data utile per chiedere il risarcimento dei danni in quest’altro processo contro la Tersan Puglia. Come si ricorderà, fu la Procura della Repubblica di Bari ad avviare l’inchiesta per svelare il traffico illecito di rifiuti che dalla Campania e altre regioni del mezzogiorno venivano trattati nell’impianto di Modugno e poi smaltiti sulla Murgia barese, tra Gravina e Altamura. Ora finalmente, dopo circa dodici Anni, sotto processo sono finiti i titolari, amministratori e collaboratori della società Tersan Puglia, accusati di traffico illecito di rifiuti, smaltimento e commercio non autorizzato, gestione di una discarica abusiva, frode nell’esercizio del commercio. Una sfilza di reati gravissimi sui quali dovrà lavorare adesso la sezione monocratica del Tribunale di Modugno. I fatti si riferiscono agli anni ’99-2004. Il fascicolo fu aperto, come detto, a settembre del 2003 a carico degli imprenditori modugnesi Silvestro Delle Foglie, titolare della società Tersan Puglia & Sud Italia Spa e amministratore di fatto della stessa società assieme a Sabina Cirone, amministratore di diritto della Tersan, Gaetano Nuovo, chimico e consulente, e l’autotrasportatore altamurano Giovanni Loporcaro. Per ora s’è costituito parte civile, come detto, il Comune di Modugno.
Francesco De Martino
Pubblicato il 18 Gennaio 2012