Cultura e Spettacoli

Fiore estrasse Piccinni dalla roccia

Ricorre oggi il 216esimo anniversario della morte di Niccolò Piccinni. Al maggior compositore barese, oltre a intitolargli una via e il primo teatro cittadino, la sua città gli ha dedicato una bella scultura che orna Piazza Prefettura. L’opera è lì dal 10 maggio 1885. Costò 28mila lire, raccolte col contributo di un Comitato di cittadini e dell’ente provinciale. A realizzarla fu uno scultore barese, Gaetano Fiore, nato nel 1845 e spentosi a Napoli nel 1914. Pasquale Sorrenti tramanda che Fiore era “un discreto marmista” e che, avendo probabilmente vinto una borsa di studio, fu mandato a studiare all’Accademia di Belle Arti di Napoli a spese della nostra Amministrazione Provinciale. Divenuto “un eccellente scultore”, emigrò in America, dove avrebbe portato con sé il suo miglior collaboratore (Giuseppe Antonio Sorrenti, nonno di Pasquale) se ragioni rimaste ignote non lo avessero impedito. Rientrato in Italia (non è dato sapere quali opere abbia lasciato dall’altra parte dell’Atlantico ; è inoltre documentata la sua partecipazione con più di una scultura all’Esposizione Universale di Melbourne del 1880), Fiore si manifestò brillante scultore di tradizione. La sua opera migliore resta il monumento a Piccini, per la quale venne insignito della Croce della Corona d’Italia. Altre opere di Fiore – che lasciò a Napoli, al Conservatorio di San Pietro a Maiella, un busto di Umberto I e un Medaglione di Verdi – sono presenti a Bari : un busto di Sagarriga Visconti Volpi (Biblioteca Nazionale), un bozzetto in gesso di Nicola De Giosa e alcune sculture che ornano i sepolcri più fastosi del nostro cimitero monumentale (una statua di Maria Casamassimi, un busto di Regina Milli e un busto di Michele Mirenghi). Il monumento a Piccinni rimase per quasi un secolo privo di qualunque cura. La situazione era divenuta intollerabile : la scultura si presentava ricoperta da una patina grigia prodotta dallo smog e col marmo corroso in più punti ; per di più la penna d’oca che Piccinni che reggeva nella destra era sparita… Solo nel 1983 si procedette al restauro (la penna mancante fu realizzata e donata da altro artista barese, Mario Piergiovanni). Tornando al giorno dell’inaugurazione del monumento a Piccinni, Gigi De Santis ha raccolto che nella circostanza oratore ufficiale fu l’avvocato Michele Bellucci. L’orazione fu seguita dall’esecuzione, ad opera del 57° e 58° Reggimento di Fanteria, di alcune arie di Piccinni. In serata al Teatro Piccinni andò in scena  ‘Napoli di carnevale’ di de Giosa. Fra un atto e l’altro furono eseguite altre composizioni del Maestro. Il programma si chiuse con la sinfonia ‘A Piccinni’ di Enrico Annoscia e ‘Omaggio a Piccinni’ di Nicola Faenza.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 7 Maggio 2016

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio