Fitto ad una settimana dal voto perde altri alleati
A meno di una settimana dalle elezioni per il rinnovo di Camera e Senato si rompe l’alleanza politica tra i socialdemocratici pugliesi di Mimmo Magistro ed il Pdl di Raffaele Fitto. La decisione degli esponenti del Psdi pugliese di svincolarsi dal patto politico, che dal marzo del 2009 li ha visti alleati del centrodestra, è stata ufficializzata ieri pomeriggio con un’apposita nota in cui i socialdemocratici pugliesi suggeriscono ai propri elettori di orientare il loro voto, nelle politiche di domenica e lunedì prossimo, come meglio credono, scegliendo quindi liste di candidati (considerato che non c’è la possibilità di esprimere voto di preferenza) che “meglio possano rappresentare il proprio territorio.” Nel comunicato, inoltre, si chiarisce che la scelta di “ritenere conclusa l’alleanza in Puglia con il Pdl” e lasciare libero il proprio elettorato era stata presa già due settimane fa dal direttivo regionale del partito che, alla presenza del presidente nazionale del Psdi, Mimmo Magistro, all’unanimità aveva stabilito di rompere l’alleanza stipulata circa quattro anni fa con il leader pugliese del Pdl, Raffaele Fitto. Notizia – precisa il comunicato – che era stata prontamente notificata all’interessato, ma non divulgata per rispetto allo stesso Fitto, perché impegnato in vicende giudiziarie su cui i socialdemocratici pugliesi auspicano sia assolto in appello. Le responsabilità della rottura – secondo quanto riportato nella nota – sono da addebitare al Pdl pugliese, ed in particolare al suo riconosciuto leader, Fitto per l’appunto, che ha “rinunciato a rappresentare, anche visivamente” nelle liste pugliesi di Camera e Senato la realtà politica dell’alleanza sul territorio regionale. Un’alleanza che – si ricorda nella nota – pure aveva portato a qualche lusinghiero successo del centrodestra, come quello alla Provincia di Bari nel 2009. Infatti, rilevano gli ex alleati di Fitto, non solo i socialdemocratici ma anche altre forze politiche, come il Movimento Schittulli, La Puglia prima di tutto, liberali e repubblicani, che insieme avevano raccolto più del 20 per cento dei consensi alle provinciali di Bari, sono state emarginate nella scelta delle candidature del Pdl, “perché all’aggregazione politica, al confronto ed alla lealtà, Fitto ha preferito il cerchio magico degli amici, lasciando fuori financo chi, come Massimo Cassano e Nino Marmo – migliori performance di preferenze alle regionali del 2010 – non hanno mai portato il proprio cervello all’ammasso.” Una critica, questa, che i socialdemocratici pugliesi rivolgono non tanto al partito di Silvio Berlusconi, quanto al suo massimo referente regionale, l’ex ministro Fitto, che non sarebbe stato in grado di comporre le liste del Pdl per il Parlamento con candidati interamente rappresentativi dell’area di centrodestra e delle alleanze ad esso connesse. Quindi, secondo i socialdemocratici, le scelte personalistiche di Fitto “hanno prodotto una lista dove, accanto ad alcune eccellenze, ci sono esodati della politica richiamati in servizio e mancano pure giovani e donne (l’unica presente, infatti, è espressione diretta del Cavaliere).” Accuse pesanti che denotano tutta l’amarezza dei socialdemocratici che, come si ricorderà, con Magistro nel marzo del 2009 decisero di allearsi con il centrodestra alle amministrative, rimanendo poi alleati anche successivamente, nonostante i risultati poco lusinghieri che il partito riportò sul piano elettorale da tale alleanza. Un’alleanza che,come è noto, fu però determinante a far vincere il centrodestra al primo turno alle provinciali baresi, dove la coalizione che sosteneva Francesco Schittulli vinse, superando di poco il 50% dei consensi, con appena lo 0,5% in più dei voti necessari. La goccia che da ultimo, però, sembra abbia compromesso il sostegno dei socialdemocratici pugliesi alle liste del Pdl è stata la notizia che Fitto, per motivare in questa campagna elettorale un esponente barlettano,Giovanni Alfarano, ad impegnarsi per portare voti al Pdl, ha assicurato a quest’ultimo la candidatura a sindaco per il centrodestra nella Città della Disfida, alle amministrative di maggio. Una promessa che evidentemente ha irritato Magistro ed i socialdemocratici pugliesi, che proprio a Barletta hanno storicamente una forte presenza, con il nucleo di militanti più organizzato a livello regionale, e dove insieme agli altri alleati del centrodestra avevano già individuato il nome del candidato sindaco della coalizione, per le amministrative di maggio. Un candidato che, a detta degli stessi socialdemocratici, era già noto ai vertici pugliesi del Pdl ed allo stesso Fitto. Infatti, nella nota fanno sapere di considerare quest’ultima scelta del Pdl “la dimostrazione di inciviltà dei rapporti che il partito di Berlusconi intende avere con i partner.” Però, per Fitto ed il Pdl pugliese, in ballo c’è una ben altra partita, che è quella del premio di maggioranza al Senato, dove anche qualche centinaio di voti in Puglia potrebbero fare la differenza. Ma di fatto Fitto ed il Pdl proprio nella Bat stanno perdendo pezzi importanti ai fini di una vittoria sul fil di lana al Senato. Infatti, dopo l’abbandono del centrodestra del sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, che una settimana fa ha scelto di sostenere la Lista Monti, ora arriva anche la notizia che i socialdemocratici di Barletta si disimpegnano dalla campagna elettorale. Un disimpegno che, però, per il Pdl equivale ad un abbandono e che alla fine potrebbe costare a chi, invece, ha bisogno di raggranellare il più possibile consensi.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 19 Febbraio 2013