Cronaca

Fitto con il “leone” lancia la sua sfida a Renzi e Salvini, oltre che a Silvio

L’ex leader di Forza Italia pugliese, Raffaele Fitto, oltre a sfidare Silvio Berlusconi (Fi), ora sfida pure Matteo Renzi (Pd) e Matteo Salvini (Lega Nord). Infatti, presentando a Roma il simbolo del nuovo movimento politico nazionale di centrodestra chiamato “Conservatori e Riformisti” di cui è il principale fondatore, Fitto ha detto ai seguaci presenti all’assemblea fondativa del nuovo partito: “Rimbocchiamoci tutti le maniche con coraggio, perché é stata dura in questi mesi e sarà 
ancora dura”, precisando che tale avventura  parte con l’ascolto dei territori, per scrivere insieme ai rappresentanti di base il programma, però sia chiaro sin da subito che il principale obiettivo dei “Conservatori e Riformisti”  è la sfida al governo di Renzi, che “Ha creato tante aspettative ma non ha realizzato nulla”, e alla Lega di Salvini, che ha ottenuto un buon risultato alle ultime elezioni amministrative e regionali grazie a Forza Italia, che – ha sottolineato l’eurodeputato di Maglie (Le) – “ha responsabilità enormi, perché ha consentito alla Lega di correre praticamente da sola. Il programma fondativo  alla base del progetto politico dell’ex pupillo pugliese di Berlusconi si articola in 7 punti ed é stato illustrato dallo stesso Fitto nel corso dell’Assemblea di costituzione di questo nuovo partito del centrodestra italiano. Il programma di “Conservatori e Riformisti” illustrato da Fitto va da “più Italia in Europa” a “meno tasse e meno Stato”, passando per “più sicurezza” e “più etica pubblica, più giustizia”. E ancora: “più libertà di impresa” e “più merito, più fiducia”, per concludere con l’ultimo punto “più scelta, meno Pubblico”. Il ‘ribelle’ di Berlusconi, dopo aver illustrato i punti programmatici della sua nuova formazione di appartenenza, ha fatto inoltre presente che sulla linea politica da seguire i “Conservarori e Riformisti” saranno determinati ed intransigenti . Infatti, ha chiarito Fitto, questa nuova formazione “nasce non contro qualcuno, ma verso qualcosa”, ovvero verso “il nostro Paese” collocandosi “saldamente nel centrodestra, in modo chiaro e inequivocabile”. E, facendo evidentemente riferimento all’attuale situazione parlamentare del governo Renzi, ha precisato senza mezzi termini: “In un momento in cui si sta per aprire in Parlamento il mercato, noi siamo alternativi a Renzi. Non vogliamo mettere in campo un
sottobosco di intese o accordi poco chiari. Ci confronteremo su temi e programmi alla luce del sole e non si cambierà posizione in base alle convenienze”. Per l’aspetto organizzativo del nuovo soggetto politico, Fitto ha dichiarato: “Il modello organizzativo sarà definito nei prossimi mesi, dopo aver ascoltato tutti. Metteremo in campo un meccanismo di legittimazione e del consenso che parte dal basso, basta con l’idea dei nominati”. E mentre giovedì mattina Fitto dava vita al partito dei “Conservatori e Riformisti”, sempre a Roma, nello stesso giorno si è tenuta l’Assemblea di dirigenti ed eletti di Forza Italia nelle Istituzioni locali con il presidente del partito, Berlusconi per l’appunto. Al termine di tale riunione il neo presidente del gruppo pugliese di Forza Italia alla Regione, Andrea Caroppo, ha affermato: “Nel Paese, come in Puglia, Fi si è confermata in modo inequivocabile la casa dei moderati e questo ci conferisce un impegno in più a cui teniamo particolarmente: ci faremo carico di ricostruire la nostra intera coalizione, favorendo e promuovendo il dialogo tra le varie forze che la compongono”. “Un lavoro – ha concluso Caroppo – che ci vedrà all’opera da subito anche in Puglia per dare benzina al motore di Fi e a tutto il centrodestra, che può e deve tornare a vincere”.  Giornata tutta romana, quella di giovedì, anche per il neo-governatore e leader pugliese del centrosinistra Michele Emiliano, che si è cimentato tra incontri ministeriali per risolvere alcune questioni legate alla vicenda occupazionale dei lavoratori dello stabilimento ‘Sangalli vetro’ di Manfredonia (Fg) ed incontri politici con esponenti parlamentari e di segreteria del Pd. Infatti, i nodi politici da sciogliere per il neo presidente pugliese della Regione del Pd sono ancora parecchi, a cominciare dal completamento dell’organigramma di giunta che tuttora è mancante, oltre che dell’assessore alla Sanità, anche di ben tre assessori chiave nella composizione della giunta: Ambiente, Agricoltura e Personale. Assenze e ritardi nelle nomine  dovuti ai giochi e strategie politiche che il neo governatore Emiliano sta, probabilmente, mettendo in atto per preparare una scalata ai vertici nazionali del suo partito. Da non dimenticare, infatti, che le contrapposizioni tra Emiliano e Renzi non sono solo quelle relative a decisioni istituzionali del Governo, come i due decreti salva Ilva, l’approdo del gasdotto Tap a San Foca, il decreto anti-Xylella o la nuova Riforma sulla buona scuola, ma ci sono anche frizioni che riguardano decisioni e scelte del Pd pugliese che non sarebbero affatto in linea con il partito nazionale, a cominciare dal tentativo di coinvolgere i rappresentati del M5S nella maggioranza del nuovo governo regionale di centrosinistra e continuando, poi, con il criterio adottato per la scelta dei nomi degli assessori finora nominati. E per finire, inoltre, con i problemi legati alla designazione del nuovo segretario pugliese del Pd, visto che Emiliano da governatore, secondo lo Statuto del suo partito, è ora incompatibile con la carica di segretario regionale. Ma questi ultimi sono questioni che forse interessano poco ai pugliesi che dal nuovo governo regionali si aspettano solo di vedere risolti i loro tanti problemi irrisolti dalla Sanità all’Ambiente e all’Agricoltura, dove le emergenze da affrontare non sono poche. E non credo che intendono aspettare ancora a lungo perché Emiliano ha ben altre priorità politiche soggettive da affrontare

 

Giuseppe Palella  


Pubblicato il 17 Luglio 2015

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