Cronaca

Fitto ricominci dalla Puglia, per dimostrare a Silvio di essere un vero leader

Dopo lo scontro della scorsa settima tra Silvio Berlusconi ed il leader pugliese di Forza Italia, Raffaele Fitto, durante i lavori dell’Ufficio di presidenza, le primarie del centrodestra, per la scelta del nome da candidare nel 2015 alla guida della coalizione in Puglia, potrebbero essere accantonate definitivamente. Infatti alla data del 23 novembre, fissata dallo scorso luglio per le primarie del centrodestra, mancano appena una quarantina di giorni, ma dei possibili candidati finora si è parlato assai poco. Anzi, da qualche giorno non se ne parla proprio più. E del tutto evidente, quindi, che Fitto per non compromettere ulteriormente i rapporti con l’ex cavaliere di Arcore potrebbe aver deciso di rinunciare in Puglia allo svolgimento delle primarie, uniformandosi al volere di Berlusconi e del suo cerchio magico, anche per non fornirgli un pretesto che potrebbe essere causa di possibile espulsione dal partito. Però, Fitto ora deve decidere se accettare passivamente i diktat che i vertici romani di Fi gli impartiranno per le regionali, sapendo che le responsabilità di un’eventuale terza sconfitta consecutiva del candidato di centrodestra nella corsa alla presidenza della Regione sarebbe comunque addebitata anche a lui, essendo colui che in Puglia ha gestito e gestisce da ben 15 anni il maggior partito del centrodestra, oppure deve impegnarsi ad indicare ai vertici romani il nome di un candidato presidente che possa compattare tutte le anime pugliesi del centrodestra, ma soprattutto che sia in grado di ribaltare i pronostici, facendolo vincere alle elezioni della primavera prossima. Impegno, quest’ultimo, a cui Fitto non potrebbe e non dovrebbe sottrarsi, se vuole dimostrare sia a Berlusconi che a tutti coloro che in Fi seguono con attenzione la sua presa di posizione sulla linea nazionale del partito, di essere effettivamente un leader all’altezza della situazione e, soprattutto, in grado di poter assurgere nel partito al ruolo nazionale di condottiero affidabile e vincente. Infatti, al momento il leader forzista pugliese non ha molte frecce del suo arco che negli ultimi 15 anni in Puglia siano andate a segno, per far vincere il centrodestra alle elezioni locali, contrariamente a quanto è sempre avvenuto in Puglia dal 1994 in poi per le politiche. Ma, come è noto, alle politiche a metterci la faccia in primis è sempre stato Berlusconi, che dai tempi di Punuccio Tatarella in questa regione alle politiche non ha mai perso colpi. Contrariamente a quanto è avvenuto dal 2004 in poi sia per le amministrative di Comuni pugliesi importanti, come Bari, sia soprattutto per le regionali, dove per ben due volte, nel 2005 e nel 2010, ha vinto il centrosinistra addirittura con un esponente della sinistra radicale, qual è Nichi Vendola. Quindi, a livello sia di gestione locale che di strategie del centrodestra pugliese c’è più di un qualcosa che forse non ha funzionato come avrebbe dovuto. Da non dimenticare, inoltre, che nel 2005 a perdere le regionali contro Vendola fu proprio Fitto, che da presidente uscente non fu riconfermato. Allora, il recente suggerimento del governatore di centrodestra della Campania, Stefano Caldoro, al leader pugliese di Fi, Fitto, a ripartire nella sua azione politica da dove è stato interrotto nel 2005 forse non è irreale. Caldoro, infatti, in un’intervista ha rilevato che “organizzare il dissenso interno (ndr – al partito) non serve. Serve altro”. E ha inoltre aggiunto: “Servirebbe per esempio il suo impegno diretto nella corsa per la Regione Puglia”. Questo il pensiero del governatore campano. Ma Caldoro è notoriamente considerato uno degli uomini politicamente più vicini a Berlusconi tanto che, secondo qualche addetto ai lavori, potrebbe essere uno dei possibili leader di Forza Italia da presentare alle prossime  politiche nazionali in contrapposizione a Matteo Renzi, segretario nazionale del Pd, nonché capo del governo in carica, per cui è possibile pure che, sulla questione della scelta del candidato presidente di centrodestra alle prossime regionali in Puglia, il pensiero di Caldoro possa coincidere anche con il retro pensiero di Berlusconi. E, quindi, che l’dea di Caldorio non sia soltanto un semplice suggerimento per Fitto, ma un invito esplicito a ricominciare la propria carriera politica in Fi dalla Puglia. Ossia lì da dove nel 2005 è stata bruscamente ed inaspettatamente interrotta da Vendola. Infatti, solo battendo il candidato del centrosinistra alle prossime regionali pugliesi Fitto potrebbe affermare a pieno la sua leadership nazionale al cospetto di Berlusconi e del cerchio magico che lo attornia a livello nazionale e, quindi, riaprire il dibattito interno a Fi sulla strategia contro Renzi. Diversamente, per ora, sarebbe forse meglio tacere. Anche per le primarie nel centrodestra.

 

Giuseppe Palella           


Pubblicato il 7 Ottobre 2014

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