Cronaca

Fitto rilancia le primarie, nessuna “investitura diretta” per Schittulli

Il leader del centrodestra pugliese, Raffaele Fitto, a margine di un incontro svoltosi a 
Bari con i parlamentari locali ed i consiglieri regionali azzurri, ha rilanciato incondizionatamente le primarie come criterio di scelta del nome da candidare alla guida della Regione nella primavera prossima. Infatti, l’europarlamentare salentino di Forza Italia ai cronisti ha dichiarato: “Dal mio punto di vista noi abbiamo bisogno delle primarie come centrodestra. Ne abbiamo bisogno in Puglia come nelle altre regioni d’Italia per selezionare in un modo adeguato il nostro candidato e per rimettere in moto entusiasmo e partecipazione del nostro popolo”. Poi, per quanto riguarda la Puglia, dove il centrosinistra domenica scorsa ha selezionato il segretario del Pd pugliese, Michele Emiliano, come candidato presidente della Regione, facendo registrare  una partecipazione di circa 140mila elettori, Fitto ha spiega: “Sono convinto che ci sono tutte le condizioni per poter avere una affluenza maggiore di quella del centrosinistra, perché abbiamo le potenzialità per poterlo fare”. E, continuando, ha precisato: “Se dovesse emergere una strada diversa (ndr – dalle primarie) ci sono i tavoli regionali e nazionali dei partiti della coalizione che sceglieranno il candidato”. Ed ha inoltre sottolineato: “Io non posso, sostenendo un criterio, infilarmi in questo meccanismo”. “Ma –  ha poi affermato l’esponente pugliesi di Fi – se dovesse essere scelto un meccanismo di selezione del candidato diverso da quello delle primarie, qualsiasi nome dovesse essere scelto, e quelli in campo sono di assoluto valore, troverà il mio appoggio leale senza problemi”. Come è noto, infatti, in Puglia al momento i nomi che nel centrodestra hanno dato la loro disponibilità a candidarsi alle primarie sono il vicepresidente del Consiglio regionale, Nino Marmo, e il presidente uscente della Provincia di  Bari, Francesco Schittulli. Quanto al ritardo con cui eventualmente si celebrerebbero le primarie, che il centrodestra aveva previsto per lo scorso 23 novembre, ma che in realtà sono poi saltate, l’ex ministro Fitto ha pure detto: “Io ero sostenitore di quella convocazione. E proprio perché sono sostenitore di quel metodo, non mi si può chiedere di scegliere un altro metodo”. Le primarie del centrosinistra, conclusesi con l’incoronazione di Emiliano come candidato di coalizione, potevano far pensare ad un’accelerata del centrodestra pugliese nella scelta del candidato da contrapporre all’ex Primo cittadino barese e, quindi, a non temporeggiare oltre nella decisione da adottare. Invece, la situazione è sempre in una fase di stallo, nonostante la netta presa di posizione del Ncd, sia regionale che nazionale, a favore di Schittulli per la guida della coalizione. A inizio settimana, infatti,  gli “alfaniani”, prima con una riunione a livello regionale e, poi, con un via libera anche dalla direzione nazionale, hanno sciolto le riserve sulla candidatura del noto oncologo barese, dichiarando: “Puntiamo su Schittulli. Forza Italia e gli altri alleati non lascino trascorrere troppo tempo”. Ma Fitto, sollecitato ad affrontare la questione candidatura insieme con i dirigenti regionali del suo partito, ha letteralmente freddato il Nuovo Centrodestra e, soprattutto, Schittulli che è già in campagna elettorale, poiché con le menzionate dichiarazioni di oggi (ndr –  ieri per chi legge) ha lasciato intendere che, essendo in pista anche la candidatura del forzista Nino Marmo, le condizioni per una scelta definitiva non ci sono ancora. Però, il leader pugliese di Forza Italia, onde evitare una rottura con i potenziali alleati del Ncd, si è tuttavia lasciato una porta aperta alle spalle. Porta della quale potrebbero, all’occorrenza, servirsi i dirigenti regionali del suo partito, ai quali spetta (almeno formalmente!) decidere, sia sul criterio di scelta che sul candidato. Una decisione che ancora tarda ad arrivare, pur sapendo che il ritardare la scelta è un altro notevole vantaggio che il candidato del centrosinistra avrebbe nella corsa alla presidenza della Regione, specialmente se le elezioni si dovessero tenere entro la fine di marzo o, al più, la metà di aprile del 2015. Infatti, il candidato governatore del centrodestra potrebbe essere svantaggiato rispetto a quello scelto dal centrosinistra, Emiliano per l’appunto, poiché quest’ultimo sia sul piano mediatico che su quello dei contatti è già da tempo attivo in tutti i 256 Comuni pugliesi. E di ciò, essendo l’ex ministro pugliese Fitto ben consapevole di tali fattori fondamentali per vincere una campagna elettorale regionale, non si può di certo credere che li sottovaluti. A meno che Fitto non voglia rischiare di perdere già in partenza la partita, come è avvenuto in passato per altre importati elezioni locali, conclusesi poi inevitabilmente con inesorabili sconfitte. E’ probabile, invece, che l’ex ministro berlusconiano questa volta, per le regionali, abbia in mente un nome che non vuol essere lui a dire, né a far proporre dai dirigenti pugliesi del suo partito. E, quindi, aspetti che siano le altre forze del centrodestra ad indicarlo, se non  addirittura il leader nazionale indiscusso di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Ed non è affatto difficile ipotizzare di chi potrebbe essere, quando si tratta della Puglia.         

 

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 6 Dicembre 2014

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