Flessibilità e precariato, ecco come le società regionali di Vendola trattano i dipendenti
E’ finita sulle pagine dei giornali, la triste storia di uno dei tanti lavoratori precari ex Tecnopolis della Regione Puglia, uno di quelli che pensava ancora di ricevere risposte (…e magari giustizia) dal capo della giunta regionale, trattandosi di problemi riguardanti sfruttamento, flessibilità, iper-precariato, ‘deregulation totale’. E invece niente, manco una piega. Nichi Vendola e l’assesore al lavoro hanno altro da pensare, che occuparsi di precari e dintorni, specie ora che infuria nuovamente la battaglia elettorale. Eppure chi s’è rivolto anche alle redazioni di tv e giornali è uno dei tanti lavoratori precari di Tecnopolis, uno di quelli ha lavorato ininterrottamente per ditte come “I&t Servizi” e “Cloe Srl” dal 2007 prestando servizio di assistenza tecnica informatica (help desk) per enti locali e aziende sanitarie. Per i primi 2 anni e mezzo con contratto Co.Co.Pro prorogato di volta in volta per poi, dopo un periodo di sospensione di un anno, essere impiegato dalla stessa azienda per un altro progetto su committenza di InnovaPuglia spa, la società in house regionale con sede al Parco Tecnopolis di Valenzano. Vendola non sa che nella società che gestisce i sistemi informatici dell’Ente ci sono una lunga scia di contratti di lavoro con ditte private a tempo determinato, magari per 1 o 2 anni, come quello di questo lavoratore disperato perché il suo è scaduto a luglio 2014 nell’ambito del progetto “Servizi di supporto alla Rete dei medici di medicina generale. Alla scadenza del periodo contrattuale, la ditta barese incaricata da Innovapuglia inspiegabilmente ha avuto difficoltà a rinnovare il suo contratto, pur essendo il progetto con la stessa InnovaPuglia (committente) ancora in corso d’opera. Ciononostante, dopo aver costretto a un altro breve periodo di sospensione dal lavoro (questa volta di 3 settimane) il povero precario, la società gli ha fatto firmare un nuovo contratto a tempo determinato (sullo stesso progetto) della durata di circa 4 mesi con scadenza 31 dicembre. E poi ancora un’altra proroga sulla sua pelle, (questa volta senza interruzione) di altri 4 mesi fino al 30 aprile. <
Francesco De Martino
Pubblicato il 15 Maggio 2015