Cultura e Spettacoli

FolleMente, il nuovo film di Genovese. Tutto quello che si agita dentro di noi

Già campione di incassi, è stato presentato anche a Bari lo scorso sabato

FolleMente di Paolo Genovese è la storia di un primo appuntamento, una commedia dalle sfaccettature quasi pirandelliane, che ci fa sorridere ma nello stesso tempo riflettere sui meccanismi che dentro di noi ci spingono ad agire in una determinata maniera, come se diverse parti del sé fossero in dialogo perpetuo, a volte in accordo e a volte in conflitto tra loro. Le varie personalità acquisiscono in questo film vita propria, come se avessero voce e corpo, quindi discutono, litigano, gioiscono e dispensano consigli fino ad arrivare a prendere la decisione finale. Il film, già campione di incassi, è stato presentato anche a Bari lo scorso sabato primo marzo, presso il Multicinema Galleria. L’attrice Pilar Fogliati e il regista Paolo Genovese hanno salutato il pubblico al termine della proiezione delle 18,40, e prima di quelle delle 20,45 e 21,10. Lara e Piero sono i protagonisti di questa avventura affascinante e misteriosa che è l’incontro fra due universi differenti: quello maschile e quello femminile. «Un viaggio in cui in realtà siamo in tanti, perché ognuno di noi è vasto, e contiene moltitudini», dichiara il regista, citando Whitman. Lara è una ragazza simpatica, disordinata e creativa, indipendente e naif. Insicura come ogni donna al primo appuntamento. È passata attraverso innamoramenti e delusioni, ha inciampato e si è rialzata. Piero, con un passato complicato, un futuro incerto e un presente impacciato, in procinto di affrontare il primo appuntamento a casa di lei. Nella mente di Lara convivono diverse personalità e istanze in dialogo tra loro. Giulietta: (Vittoria Puccini) ingenua, sognante, romantica, nei suoi colori pastello un po’ anni Novanta. Lei vorrebbe crederci sempre, ma fatica a far sentire la propria voce. Trilli (Emanuela Fanelli), versione femminile di Eros. Libera e irriverente, leggera e sarcastica. Sempre a favore della seduzione senza freni inibitori. Per lei la vita è una sola e guai a chi non se la gode. È la voce che invita a lasciarsi andare, a cogliere l’attimo.

Scheggia (Maria Chiara Giannetta), la cui regola numero uno è quella di non avere regole. Con l’aria da dura, ha dentro una componente anarchica e rock, irrequieta e sfrenata, pronta a esplodere come una scheggia impazzita, da lei ci si può aspettare di tutto, il contraltare di Valium.  Alfa (Claudia Pandolfi), decisa e intransigente è inflessibile, disincantata e implacabile. Ha sempre le parole giuste e le idee chiarissime, e non si fa fregare dall’istinto. Per lei è tutto bianco o nero, niente vie di mezzo e niente cedimenti, le lotte femministe non sono passate invano. Nella mente di Piero invece si agitano: Romeo (Maurizio Lastrico), jeans e gilet, timido e riservato, occhi dolci e sguardo limpido. Se Piero sa essere anche dolce e romantico è tutto merito suo. Il problema è farsi ascoltare dagli altri, che vorrebbero metterlo a tacere, anche se a volte lui ne sa di più. E se resiste, da Shakespeare in poi, ci sarà una ragione. Eros (Claudio Santamaria), camicia aperta e sguardo sfrontato, disinvolto e seducente, promuove la passione ad oltranza, lo slancio, l’impulso. Ma per fortuna, o sfortuna che dir si voglia, ci sono gli altri per sapere qual è il momento giusto per entrare in campo. Valium (Rocco Papaleo), in nero e verde acido, anelli e cinturone. Non ha bisogno di affannarsi, di prendere decisioni, perché sa già come va a finire. Disincantato, scettico, stralunato, pigro. Per lui non scegliere è l’unica via, tutto il resto è noia. Il Professore  (Marco Giallini) che rappresenta la voce della coscienza, quella più razionale, quella che ci impedisce di gettare il cuore oltre l’ostacolo, che invita sempre alla cautela prima di tutto. Se vincesse lui forse Piero non vivrebbe a pieno le sue emozioni, ma non sempre prevale, e qualche volta tace. Cattedratico nel suo completo classico, con tanto di cravatta, barba e occhiali. La versione maschile di Alfa. Quante personalità abbiamo dunque? Con quanti aspetti del nostro carattere dobbiamo fare i conti quando prendiamo una decisione? E quanti scontri avvengono nella nostra mente quando questa decisone è scomoda, complicata, destabilizzante o rischiosa? Questo il succo di una commedia romantica, adatta a tutti, apparentemente classica nel suo svolgimento, ma con un punto di vista nuovo e ancora poco esplorato, l’interno della mente dei due protagonisti, quella stanza metaforicamente piena di oggetti, luci che si accendono e spengono, giocattoli, schedari, ricordi, fotografie e tutto quello che vi si accumula, giusto o sbagliato che sia.

Rossella Cea


Pubblicato il 4 Marzo 2025

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