Folta partecipazione di pubblico all’incontro di Palese sulla “questione” costa nord
Apprezzamenti per gli interventi di Diglio, Romito e Lorusso e scetticismo sulle promesse di un reale decentramento amministrativo da parte del Comune

Si è svolto a Palese nel salone parrocchiale “don Demetri Magrini” un incontro organizzato dalla locale Associazione “Terzo Millennio”, per discutere sulle annose problematiche della periferia nord di Bari. L’evento ha registrato una folta partecipazione di pubblico. poiché il tema trattato è di grande attualità nelle due ex frazioni costiere di Palese e Santo Spirito, che insieme formano l’odierno V Municipio di decentramento amministrativo del Comune di Bari, ossia una realtà di oltre 33mila abitanti. Il focus dell’incontro è stato incentrato sullo strabismo amministrativo esistete tra “Costa sud”, dove l’Amministrazione barese ha fatto confluire investimenti pubblici per oltre 600milioni di euro, e la “Costa nord” della città di Bari, dove invece sono presenti da anni alcuni ruderi lungo il litorale e gli investimenti complessivi ammontano a meno di dieci milioni di euro in opere, per giunta, come la pista ciclabile sul lungomare di Palese ed il restyling per la pedonalizzazione del tratto del lungomare Cristoforo Colombo, antistante il porto di Santo Spirito, che – per altro – a causa della mancata programmazione di aree a parcheggio e della viabilità alternativa, stanno causando caos nel traffico interno alle ex frazioni e notevoli disagi ai residenti e danni economi ingenti agli operatori commerciali presenti nella zona interessata dai interventi. Però, a il problema più antico ed irrisolto di queste due ex frazioni resta quello dei binari di Rfi che, con ben sette passaggi a livello, continua a costituire un ostacolo permanente all’osmosi sociale di tali comunità. Protagonisti del dibattito, la neo presidente del V Municipio, Maristella Morisco, l’ex deputato e sottosegretario di Stato, nonché residente in tale territorio, Pasquale Diglio; il coordinatore delle opposizioni al Comune, Fabio Romito, la vice Sindaco Giovanna Iacovone e l’amministrativista Felice Lorusso che, da cittadino vissuto da sempre in questo territorio, ha evidenziato la necessità, per una realtà di oltre 33mila abitati, quale è per l’appunto quella di Palese e Santo Spirito, di non dover più dipendere da Bari, ma di potersi autodeterminare amministrativamente. Un’autodeterminazione che non può di certo essere soddisfatta con l’istituto del decentramento amministrativo, che a Bari per altro – a distanza di oltre 44 anni dalla sua istituzione – è ancora totalmente inesistente, benché costi annualmente alle casse comunali, tra emolumenti diretti ai politici impegnati nei cinque Municipi cittadini ed oneri aggiuntivi, circa 3 milioni di euro. Costi che da aprile 2024 sono facoltativi per il Comune, ma che a Bari invece l’amministrazione Leccese da ottobre scorso ha ripristinato al massimo consentito, senza che tali istituti abbiano effettive funzioni di gestione del territorio, ma solo semplici poteri consultivi non vincolati e propositivi il più delle volte disattesi dall’Amministrazione centrale. Infatti, nel dibattito sulle annose problematiche della “Costa nord” si è inevitabilmente inserito anche quello su un inesistente decentramento, come confermato concordemente dai i relatori intervenuti, compreso la vice di Leccese con delega al decentramento. Il coordinatore dell’opposizione di centrodestra al Comune, il leghista Romito, nel suo intervento ha evidenziato le responsabilità di chi ha amministrato negli vent’anni la città di Bari e, quindi, del depotenziamento financo di servizi essenziali per le comunità di Palese e Santo Spirito come, ad esempio, la soppressione dell’Ufficio anagrafe e stato civile a Palese e degli esistenti presidi fissi di Polizia Locale in entrambe le ex frazioni, fatto che ha reso ancor più insicura la vivibilità di detti territori. Romito, inoltre, ha smentito le accuse di chi, dal fronte politico opposto, ha ultimamente polemizzato contro il governo Meloni e, in particolare, il ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, per di definanziamento del progetto di Rfi per lo spostamento dei binari fuori dell’abitato di Palese e Santo Spirito, rilevando che trattasi di un’opera la cui progettazione e messa in esecuzione non ha rispettato i tempi giuridicamente vincolanti, per cui accusare il ministro Salvini di aver drenato le risorse di tale intervento a favore di altre importanti opere pubblica significa semplicemente ingannare i cittadini, per distogliere l’attenzione da chi da vent’anni governa Bari e la Puglia e che su tale grosso problema di Palese e Santo Spirito, come per altri di importanza meno rilevante, ha indubbie ed incontrovertibili responsabilità politiche ed amministrative. Interventi molto apprezzati, da parte del folto pubblico presente all’incontro (a giudicare dagli applausi ricevuti!), sono stati quelli dell’ex parlamentare Diglio e dell’amministrativista Lorusso, che con garbo (ma in qualche passaggio anche con sottolineature ironiche!) hanno evidenziato le disattenzioni e lo strabismo del Comune di Bari nei confronti di un territorio, quale è per l’appunto quello di Palese e Santo Spirito, che invece avrebbe un potenziale sociale ed economico-finanziario enorme, per potersi autogestire nell’ambito della “Città metropolitana di Bari”, anziché attendere gli esiti di un sempre annunciato, ma mai effettivamente realizzato, decentramento amministrativo. Un’aspettativa che questa vota – a detta della vice sindaco Iacovone – dovrebbe essere esaudita in tempi ragionevoli dalla neo Amministrazione barese, ma che invece alcuni tra il pubblico presente (a giudicare dalle manifestate esternazioni a fine dibattito!) considerano evidentemente inattuabile dal Comune di Bari. Infatti, almeno a Palese e Santo Spirito, la situazione di insofferenza della popolazione residente, per le tante disattenzioni ed inadempienze dell’Amministrazione barese nei confronti di questa popolosa realtà, sembra ormai essere al colmo della sopportazione. Emblematiche al riguardo il riferimento ironico di Diglio alla riqualificazione della piccola piazza antistante la Parrocchia di “San Michele Arcangelo” a Palese, dove l’installazione del cartello di presentazione dei lavori da parte del Comune risale ad otto anni fa, ma che ad oggi non sono ancora iniziati e per i quali, forse, solo ultimamente è stato approvato il relativo progetto, da tempo pero sempre ben reclamizzato dalla società di comunicazione dell’Amministrazione barese. Insomma una situazione, quella emersa dall’incontro-dibattito di lunedì sera a Palese, che è sicuramente degna di particolare attenzione dall’amministrazione barese, se non altro anche per gli sviluppi imprevedibili ed inattesi, che l’ulteriore permanenza delle cause di malcontento nei confronti di Bari si potrebbe generare da parte dei troppo mal trattati cittadini dell’odierno finto “Municipio 5” di Bari.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 28 Maggio 2025