Cronaca

“Forza Tari”, spettacolo da favelas brasiliana nei pressi dell’università

 

E’ un’immagine che riporta alla mente l’emergenza rifiuti a Napoli ,e non solo. Non siamo in una remota zona periferica di Bari, in una landa degradata  e abbandonata da Dio, dagli amministratori locali e dai mezzi dell’…Amiu. L’istantanea in questione è stata scattata dal nostro fotografo ieri pomeriggio in via Garruba, nei pressi dell’università, proprio nel centro murattiano. La vista della macchina fotografica ha destato l’interesse di alcuni commercianti della zona che hanno voluto esprimere tutto il loro disappunto sia per la ciclica  presenza di tutti quei rifiuti abbandonati vicino ai cassonetti che per altri disservizi . Il titolare di un bar, il cui esercizio commerciale dista poche decine di metri dal luogo “mefitico”, ci dice di aver segnalato la cosa più volte anche al presidente  del primo Municipio (la cui sede è ubicata al numero 51 della predetta via) ,Micaela Paparella, senza aver ottenuto dalla stessa risultati tangibili. Inoltre il commerciante e qualche suo collega si sono sovente lamentati  per lo stato di alcuni marciapiedi pericolosi e sconnessi ottenendo dalla presidente risposte evanescenti. La domanda corale che ieri ci ponevano i commercianti della zona era all’unisono questa:” con tutte le tasse che paghiamo è normale una situazione del genere?” Ovviamente no! Forse per il presidente dell’Amiu,l’avv. Grandaliano, la colpa della   presenza dei rifiuti abbandonati,e non solo in quella strada, è  imputabile ai soliti cittadini incivili piuttosto che alle inadempienze della sua azienda che, ripetiamo, ha un contratto di servizio con il Comune di più di sessanta milioni di euro annui. Sull’efficienza del servizio offerto dall’ex municipalizzata in questione abbiamo più volte manifestato serie perplessità, al netto dell’invasione “extraterreste” della variopinta moltitudine di cassonetti sparsi in ogni anfratto cittadino. La lamentela in questione sembra non abbia sortito alcun  effetto, visto che in modo imperterrito i contenitori vengono  “parcheggiati” sempre negli stessi posti: scivoli per disabili, spazi riservati a moto, strisce blu a pagamento. Tutto regolare anche per il sindaco Decaro ,secondo il quale” i cassonetti non possono essere multati” , come sentenziato con sue testuali parole in tv. Non intendendo contraddire la voce del verbo incarnato, o l’ipse dixit di ciceroniana  memoria, vorremmo sommessamente far presente a Decaro che in città più civili della nostra qualche  amministrazione bacchetta pesantemente, anche in termini sanzionatori, le aziende dei rifiuti quando commettono infrazioni. Ma Bari, si sa ,è una città speciale, e l’importante  è che il primo cittadino non si lamenti a posteriori dei disservizi dell’Amiu ,  e solo quando fa comodo a lui . L’aumento della  Tari, che meriterebbe l’appellativo di Super ,è un’altra sgradevole e ulteriore imposizione su una gabella mal digerita dai baresi che, impotenti , pur strapagando devono subire spettacoli come quello mostrato in foto. Bari,a fronte della  mega tassa TARI  e del succitato contratto di servizio milionario dovrebbe profumare come un giglio (non ci sono riferimenti a politici toscani), e non puzzare ed essere sporca come una discarica a cielo aperto, secondo il nostro insignificante parere. Tutto migliorerà con la novità del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti di imminente attuazione? Ci si augura di si.  Noi, intanto, restiamo sempre in attesa di conoscere i costi che sostiene l’Amiu Puglia per la sua pubblicità istituzionale, con voci dettagliate di spesa  e indicazione delle testate giornalistiche alle quali  è affidata la suddetta pubblicità. Come avrà notato l’avv. Grandaliano, insistiamo sempre nel riproporre la stessa richiesta, nella speranza che lui o chi per lui si decida una volta per tutte a rispondere.L’egregio presidente si rassegni in quanto ,come qualità del tutto deteriore, siano come gli elefanti, ovvero corti di intelligenza ma lunghi di memoria.  Restiamo  in attesa di conoscere,inoltre, l’esatto ammontare del suo corposo stipendio annuo, in quanto sul sito aziendale è riportata una somma mentre Grandaliano in tv  ne dichiara un’ altra. Non vorremmo che qualche dispettoso ( i nostri sospetti ricadrebbero subito su Decaro) gli avesse decurtato lo stipendio: la cosa ci dispiacerebbe immensamente pur se in tal caso potrebbe emergere  subito l’animo filantropico di questo brillante professionista foggiano . Se così fosse, però, noi  consiglieremmo a Grandaliano di non farsi sottostimare, e di ritornare alle sue sudate carte di avvocato con la certezza di un guadagno maggiore.

 

Piero Ferrarese

 

 


Pubblicato il 20 Maggio 2016

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