Cultura e Spettacoli

‘Fracchie’ : Luce e Figli perduti

Pasqua in Puglia vuol dire processioni di potente suggestione. Alcune di queste sono particolarmente sentite. Quella dell’Addolorata, per esempio. A Canosa, a Taranto, a Grottaglie, la processione della Vergine della Passione assume contorni spettacolari di cupo gusto barocco. Altrove lo stesso evento si veste di particolare ‘calore’. Il virgolettato si spiega col fatto che a San Marco in Lamis la sfilata dell’Addolorata ha luogo in un contorno di fiamme che va ben oltre la quantità di torce e di candele abitualmente accese dal popolo in coda alla Madonna. Nel piccolo centro del foggiano, la processione dell’Addolorata viene anche detta delle Fracchie. Per fracchie si intendono grosse e rozze torce di legno realizzate componendo in forma conica rami secchi d’ulivo. Le fracchie, fabbricate singolarmente o collettivamente dai fedeli, possono essere di dimensioni diverse. Alcune sono talmente grandi da dover essere portate su carrelli di metallo trainati da trattori. Una volta accese (la processione comincia col buio), le fracchie diffondono una luce vivissima ; loro, struggente, funzione è illuminare simbolicamente il cammino della Mater Dolorosa che vaga in cerca del Figlio perduto ; a provvedere a che non si spengano o che le faville e le braci da esse prodotte non causino danni provvedono i ‘fracchisti’, riconoscibili dalla camicia bianca e il fazzoletto rosso annodato al collo. Compiuto il loro percorso, le fracchie vengono spente in piazza Oberdan e, dopo, trasportate nei luoghi dove sono state allestite. Dopo qualche giorno si provvede al recupero di ciò che è rimasto incombusto ;  i rami utili vengono così reimpiegati per comporre le fracchie (più piccole) da utilizzare nella processione dell’anno successivo. A detta degli studiosi nella consuetudine delle fracchie trovano sintesi due antichi e distinti costumi. Quando non esisteva la pubblica illuminazione, a San Marco le strade venivano illuminate con piccole fracchie sistemate ad ogni incrocio ; a prendersene cura erano le famiglie che si raccoglievano intorno a quell’angolo di strada. In un passato ancora più lontano le fracchie assumevano dimensioni gigantesche in occasione del solstizio di primavera. La loro accensione si inseriva nei rituali pagani volti a ingraziarsi le divinità preposte alla fertilità della terra. Per queste ascendenze ‘nobili’ e l’enorme legame dei sammarchesi, anche sparsi nel mondo, con questa tradizione la processione delle Fracchie è in predicato d’essere inserita nella lista dei Beni Immateriali curata dall’Unesco. Intanto, con un valore bollato inserito nella serie ‘Meraviglie Italiane’, Poste Italiane ha riconosciuto il suo giusto valore alla processione delle Fracchie.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 28 Marzo 2013

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