Cultura e Spettacoli

Frassica, due minuti di rimpianto

C’è un grande rimpianto nella carriera di Nino Frassica : l’aver sfiorato l’ingresso nella Storia girando una scena con Woody Allen. Proprio così, nell’ultima pellicola del grande regista e interprete statunitense ( ‘To Rome with Love’) il comico siciliano ha avuto un ruolo, quello di un idraulico chiamato a fare il suo lavoro in casa di Jerry, il produttore discografico in pensione interpretato dallo stesso Allen. Ma poi in fase di montaggio quei due minuti in cui Allen e Frassica duettano venivano tagliati insieme ad altri cinquanta minuti di ripresa. Peccato, perché Woody Allen era rimasto contento del suo partner e tale gradimento, pur non partecipandolo apertamente all’interessato, egli lo aveva come en passant palesato all’aiuto regista… Questo ed altro ha raccontato Nino Frassica venerdì scorso al Cineporto, dove era ospite in occasione del quarto ed ultimo appuntamento di ‘Da Troisi a Zalone’, rassegna di cinema comico meridionale curata da Nico Cirasola. La presenza di Frassica si spiega col fatto che il film proiettato venerdì era ‘La scomparsa di Patò’, una pellicola girata da Rocco Mortelliti nel 2010 e uscita due anni dopo, tratta dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri. Un film piacevole e che rivisto oggi assume un particolare significato, ricorrendo il bicentenario della Benemerita. Nino Frassica, infatti, veste qui i panni del maresciallo dei Carabinieri Giummaro, chiamato col ‘rivale’ delegato di Polizia Ernesto Bellavia (Maurizio Casagrande) a fare luce sulla scomparsa di un uomo in apparenza irreprensibile, il ragionier Antonio Patò. Ambientato nella Sicilia della fine dell’Ottocento, la storia vede i due uomini venire a capo del mistero (l’integerrimo ragioniere si rivela, truffatore e fedifrago). Ma la verità, poirché scomoda si rivela inaccettabile, socialmente destabilizzante, per cui i due uomini, pressati dall’alto e controvoglia, dovranno costruire una contro-verità moralmente corretta. A stemperare l’amarezza di fondo è la comicità opportuna dell’affiatata coppia Frassica-Casagrande ;  i due interpreti risaltano all’interno di un cast piuttosto ricco (camei di Roberto Herlitzka e Flavio Bucci). La difficoltà di trasporre in immagini la complessità del tessuto narrativo, che Camilleri tesse in modo affatto tradizionale affidando il racconto a messaggi scritti dai diversi protagonisti e ogni volta con un personale registro linguistico, spinge gli sceneggiatori (Mortelliti, Camilleri e Nichetti)  a ricorrere con frequenza a flashback rievocativi che si presentano come quadri teatrali aperti all’interno di un possibile teatro cinematografico. La trovata funziona e assicura il ritmo giusto a questo giallo atipico dove l’azione avvince senza che il sangue scorra.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 24 Luglio 2014

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