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Gara di ipocrisia tra il Sindaco e l’opposizione

 
Se ci fosse in palio l’oscar dell’ipocrisia certamente se lo aggiudicherebbero ex equo sia il sindaco di Bari Michele Emiliano che il coordinatore delle opposizione Ninni Cea. Non ce ne voglia quest’ultimo , serio ed ottimo avvocato , ma  le sue ultime dichiarazioni sull’ordine pubblico a Bari , a seguito dell’ennesimo agguato mortale, sanno più di stucchevole retorica  che di mirato  intervento politico. Come più volte ribadito usque ad nauseam sulle colonne di questo giornale, il problema della criminalità a Bari ,soprattutto negli ultimi tempi, è esploso in tutta la sua drammaticità sociale.Scippi, furti in appartamenti, rapine , sparatorie con morti e feriti nei rioni cittadini ( anche il centro murattiano non è stato risparmiato) sono all’ordine del giorno. I cittadini, in concentrazione satura, al limite della rassegnazione  sono ormai consci del rischio criminale  con cui quotidianamente convivono.La domanda da porre sia al primo cittadino che a tutti i consiglieri comunali ,di maggioranza ed opposizione,è una , semplice o, se si preferisce ,semplicistica: ma cosa ha fatto la civica amministrazione per fronteggiare una così drammatica emergenza?  In tutti questi mesi nessun amministratore  ha mai sollevato sia pur timidamente il problema. Nessuno di loro ha mai proposto un ordine del giorno con una discussione monotematica ,in aula consiliare, per affrontare sia pur in termini di dibattito la spinosa questione. Giusto un atto di formale presenza ed interessamento istituzionale… nemmeno quello! Forse,come si è più volte ribadito sempre dalle pagine di questo giornale, erano tutti impegnati, anche i rappresentanti delle opposizioni ( alcuni di loro alle volte si comportano più da soci di minoranza….qui potest capiat caperet…), manuale Massimiliano Cencelli alla mano, a spartirsi incarichi e prebende nei vari enti o a discutere di deleghe assessorili.Tornando al ruolo svolto dall’opposizione, ci perdoni l’avv. Cea , ha solo brillato per la sua imperdonabile assenza( ad onor del vero lo stesso Cea  accusò  il sindaco di essere andato in America per festeggiare i 150 anni dell’unità nazionale mentre a Bari si sparava per strada.E’ stato però l’unico intervento!)Se è vero che in democrazia la maggioranza governa e la minoranza controlla, a livello locale i consiglieri di opposizione ,sullo specifico problema criminalità, si sono certamente “meritati” la famosa ….culpa in vigilando. L’avv, Cea ed i suoi colleghi se ne sono accorti solo ora che il quartiere murattiano, come tutti gli altri rioni cittadini, sono invivibili? Che la criminalità, scippatori, rapinatori e ladri impazzano in città? Il coordinatore delle opposizione ed i suoi colleghi in quale città hanno vissuto fin ora?  Essendo un valido professionista l’avv. Cea, in consiglio comunale da più legislature, dovrebbe conoscere a menadito tutte le dinamiche cittadine, ordine pubblico in primis.  La sua polemica (tardiva) col primo cittadino assume i contorni del classico intervento “catartico”, ovvero un lavarsi la coscienza per essersi disinteressati da sempre al problema . Da domani tutti i nostri eletti del popolo dimostrassero, a fatti e non con pompose parole , come intervenire in modo risolutivo per dare  un minimo  di sicurezza e tranquillità ai cittadini.Cosa abbia poi proposto e fatto concretamente il sindaco Emiliano per l’ emergenza criminale in città  resta un altro dogma. Lui , che non ama il contraddittorio e polemizza soventemente con i cronisti ( leggasi la figuraccia che ha rimediato con l’ordinanza dei botti di fine anno, disattesa da gran parte della cittadinanza),  preferisce  la piazza virtuale di Facebook dove  “concede”, per apparire sempre più democratico, ai suoi fan ( se si scrive sudditi virtuali  qualcuno potrebbe anche offendersi) di  interloquire con la sua sottile intelligenza politica e mediatrice. Che fortuna averlo  fra gli amici nel social network!I suoi recenti strali questa volta hanno avuto come target i suoi ex colleghi magistrati ( lui è un togato in aspettativa),rei di aver sottovalutato la criminalità  dell’est , quella georgiana in particolare ,che opera su Bari ,specializzata in modo specifico in furti in abitazioni. Il brutale agguato mortale nei confronti di un  51enne georgiano ,avvenuto pochi giorni fa nei pressi di piazza Moro ,zona stazione ferroviaria, su cui indagano,oltre che la locale squadra mobile, anche apparati investigativi nazionali, ha suscitato la stizzita reazione del sindaco, che ha accusato di “leggerezza” i  magistrati baresi come se la colpa di tanto degrado ed invivibilità cittadina fosse della magistratura .Qualcuno forse dovrebbe ricordargli il suo ruolo di “primus inter pares” per quanto concerne l’ordine pubblico in città. Lui, valido magistrato antimafia, conosce, o dovrebbe conoscere (nel suo caso il condizionale non è d’obbligo) tutte le dinamiche criminali in città, dove – è bene ricordarglielo – non c’è la camorra , organizzazione criminale che ha una storia  pluricentenaria ,ed è  tipica del territorio campano, ma  c’è quella che fu definita tempo fa la “quarta mafia”. Continuare a definire camorristi ,come ha fatto recentemente il sindaco, i vari capi clan cittadini, significa far correre a questi ultimi il rischio di sprofondare in una profonda crisi di …identità.

 
 
Piero Ferrarese
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 10 Gennaio 2012

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