Cronaca

“Garanzia giovani si è rivelato un vero e proprio flop”

 

Si è rivelato un vero e proprio flop su scala nazionale il progetto “Garanzia giovani” in Puglia, ovvero il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile per il quale la UE ha previsto dei finanziamenti per i Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, da investire in politiche attive di orientamento, istruzione, formazione e inserimento al lavoro a sostegno dei giovani disoccupati tra i 15 e i 29 anni che non sono impegnati né nello studio, né nella formazione, né nel lavoro, né in attività di tirocini o lavori domestici. Questo progetto, affidato alle Regioni che hanno predisposto dei piani specifici, si pone come obiettivo principale quello di proporre un’offerta di lavoro “qualitativamente valida” valorizzando le esperienze fatte, i curricula, gli studi e, nel caso di non completamento degli stessi, di formarsi per proseguirli. Per usufruirne occorre rivolgersi ai Centri per l’Impiego dove vengono accolte le domande e i soggetti vengono “orientati” secondo il loro “profilo”, le loro conoscenze ed aspirazioni. Successivamente è previsto un programma di inserimento personalizzato che prevede un iter di formazione, accompagnamento al lavoro, tirocinio, apprendistato, servizio civile, autoimprenditorialità, bonus occupazionale delle imprese, e al momento di accettazione del percorso il giovane firma un “Patto di servizio” con il quale entrano in gioco le società accreditate, gli enti di formazione o le agenzie per il lavoro. Alla Puglia, per questo progetto, sono state concesse risorse finanziarie per più di 120 milioni di euro, dei quali ne sono stati utilizzati poco più del 60% pari a circa 72 milioni di euro. Questo dato la colloca quindi al penultimo posto tra tutte le regioni italiane , dietro di noi solo la Campania ha saputo fare peggio, questo perché il Piano elaborato dalla Regione Puglia non ha suscitato alcun interesse nei giovani pugliesi: infatti meno del 30% dell’utenza in possesso dei requisiti si è registrata al programma (in 14 regioni su 20 si è superato il 50% con punte fino al 90%). In linea con la media nazionale ha funzionato solo la successiva attività dei Centri per l’Impiego pugliesi, gestiti dalle Provincie, che hanno accolto, orientato, e “profilato” i soggetti registrati: degli oltre 46 mila utenti registrati ben il 67,4% ha accettato il percorso firmando il “patto di servizio”. Il bonus occupazionale prevede dunque per le aziende una riduzione del costo del lavoro in favore delle imprese che assumono, ma se nei precedenti confronti con le regioni italiane interessate, la Puglia si colloca al penultimo posto, qui raggiunge il record negativo collocandosi in fondo alla classifica. Infatti la nostra Regione ha avuto risorse per le riduzioni fiscali e contributive per le imprese pari a oltre 28 milioni di euro ma ha erogato bonus occupazionali solo per la esigua cifra di circa 2 milioni di euro (all’esito di 523 istanze) equivalenti al 7,63%, il dato più basso d’Italia. Il Movimento giovanile di Forza Italia ha denunciato la Giunta definendola: <>. Il presidente del Gruppo regionale di Forza Italia – Andrea Caroppo – ha aggiunto:<>. Prosegue Giandiego Gatta, vicepresidente del Consiglio regionale:<>. E conclude Gatta: <>. Mentre il Consigliere regionale di FI- Domenico Damascelli – ha annunciato che: <>. Il coordinatore regionale FI Giovani – Mimmo Lardiello –inoltre ha dichiarato che: <>. E concludono i dirigenti nazionali di FI Giovani – Vittorio Guastamacchia e Vanessa Lacassia: <>. Ma tra un’interrogazione regionale, un’accusa trasversale e una dichiarazione “dei più”, l’unica domanda utile è: chi garantirà il futuro ai giovani figli di questa disperata Puglia?

Maria Giovanna Depalma


Pubblicato il 22 Ottobre 2015

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