Gatta: “Sanità allo sbando, Emiliano nomini subito l’assessore al ramo”
L’opposizione di centrodestra alla Regione Puglia chiede invano da tempo che il presidente della giunta, Michele Emiliano, nomini l’assessore alla Sanità, la cui delega è retta “ad interim” dal successore di Nichi Vendola da quando, nel luglio del 2015, si è insediato alla guida della Puglia. Infatti, non era mai accaduto prima nella storia della Puglia che la gestione del settore di spesa più preponderante della Regione rimanesse per così tanto tempo priva nell’esecutivo di un responsabile che si occupi a tempo pieno dei problemi sanitari e tutela della salute dei pugliesi. Infatti, come si ricorderà, l’ultimo in ordine di tempo a ricoprire l’incarico di assessore alla Salute in Puglia è stato il consigliere tarantino Donato Pentasuglia (Pd), nominato nel giugno del 2014 dall’ex governatore Vendola in sostituzione ad Elena Gentile, anch’ella del Pd, dopo che quest’ultima era stata eletta al Parlamento europeo. Pentasuglia rimase in carica fino alla scadenza naturale del mandato a governatore di Vendola e, poi, pur essendo stato lo stesso Pentasuglia rieletto consigliere alle regionali del 2015, il nuovo presidente della Regione, Emiliano per l’appunto, non lo ha riconfermato nell’incarico, né ha finora provveduto ad indicare altro nome, ritenendo di tenere per se tale delega e lasciando da allora vacante la casella dell’esecutivo per un così specifico e delicato settore dell’amministrazione regionale. Dubbi, in questo anno e mezzo, sulla decisione di Emiliano di non affidare la delega alla Sanità ad alcuno sono stati sollevati anche da qualche settore della maggioranza di centrosinistra che governa la Regione Puglia e finanche dall’interno del suo stesso partito, il Pd, di cui ora il governatore pugliese spera di poter diventare segretario nazionale al prossimo congresso. Però, le critiche più pesanti alla scelta del governatore pugliese di non affidare la guida della Sanità ad un apposito esponente dell’esecutivo sono state manifestate sin dall’inizio del suo mandato dalle opposizioni di centrodestra e da quella pentastellata alla Regione. Attacchi che su questo fronte si sono intensificati ancor di più negli ultimi tempi, a seguito delle prolungate assenze di Emiliano in Regione, a causa dei numerosi appuntamenti politici che lo vedono impegnato nel tentativo di scalata alla guida nazionale del Pd. Da ultimo a lanciare l’appello al governatore pugliese perché affidi la guida della Sanità ad un apposito assessore è stato il vicepresidente del consiglio regionale in quota alla minoranza, Giandiego Gatta di Forza Italia, che, facendosi interprete di molti cittadini pugliesi che a gran voce chiedono in Puglia la nomina di un assessore alle Politiche della salute, ha invitato Emiliano a dare quanto prima seguito a tale richiesta. Infatti, ha dichiarato Gatta in una nota: “I risultati dell’impegno politico di Emiliano, profuso negli ultimi tempi esclusivamente per la sua scalata all’interno del Pd, vengono oggi stigmatizzati persino dalla Cgil, che parla di una sanità allo sbando riguardo alcuni disservizi in Capitanata”. “Conseguenze della mancata governance di un settore che pesa l’80% nel bilancio regionale” ha aggiunto il vice forzista della presidenza del consiglio regionale, che si è pure chiesto: “Chi sta guidando la sanità pugliese?” Ed “I dirigenti?” Ma, per Gatta, “non basta” porsi soltanto questi interrogativi, “perché un servizio essenziale come l’assistenza sanitaria – ha poi commentato il vice di Loizzo – richiede una visione ed un controllo innanzitutto politici, di individuazione dei bisogni della persona e delle criticità nell’accesso alle prestazioni”. Infatti, secondo Gatta, “solo una valutazione ed un approccio politico sono in grado di compiere quel procedimento necessario di ‘umanizzazione’ della pubblica amministrazione che eroga servizi al cittadino”. Però, “purtroppo – ha rilevato inoltre Gatta – sulle liste d’attesa, sulla qualità e sui costi delle prestazioni, sui problemi della carenza di personale, sulla sofferenza in cui versano alcuni territori non c’è nessuno che stia vigilando” e “ad Emiliano non possiamo che fare un appello al suo senso di responsabilità”, perché “ogni ambizione è legittima, – ha affermato Gatta – ma deve potersi coniugare con le esigenze di una popolazione che attende risposte dalla amministrazione regionale”. Quindi, ha concluso il vice presidente dell’Assemblea pugliese, “se (ndr – Emiliano) ha deciso di dedicarsi totalmente alla sua carriera politica è bene che nomini un assessore alla Sanità”. Accuse, ma in modo più generalizzato, sono state rivolte al governatore pugliese anche dal capogruppo della pattuglia “fittiana” alla Regione Puglia, Ignazio Zullo, che in una nota ha tra l’altro rilevato: “Sarebbe auspicabile che come Emiliano a giusta ragione rinfaccia i fallimenti politici a Renzi, qualche osservatore attento e indipendente possa valutare i fallimenti di Emiliano, presidente della Puglia”. Infatti, ha pure affermato il capogruppo di Dit (Direzione Italia, nuova sigla politica dei “fittiani”), “tra Emiliano e Renzi non c’è differenza: sono entrambi carichi a chiacchiere sulla pelle dei pugliesi o degli italiani chiamati poi ad essere tassati per ripianare i danni che provocano in una crescente spirale che fa male alla politica e alla vita democratica delle istituzioni”. Infatti, ha concluso Zullo, le “chiacchiere non seguite da fatti” fanno scadere gli elettori nella delusione “dell’antipolitica e nella diserzione dalla vita democratica delle istituzioni”. Ma è risaputo che in Puglia, ormai da tempo, a chiacchiere stiamo a zero. Ed a fatti pure.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 1 Marzo 2017