Cultura e Spettacoli

Geisha e la testa della Regina

Tempo fa Sara Bevilacqua, capace teatrante brindisina, sceglieva d’investire scavando nella memoria degli anziani della sua città. Dalla mole di testimonianze selezionava quelle convergenti sul momento più denso della storia di Brindisi del secolo passato : La breve permanenza di Vittorio Emanuele III, il quale a Brindisi all’indomani dell’8 settembre aveva trasferito il trono. In un secondo momento Emiliano Poddi ha lavorato su quel materiale distillandone un sapido monologo : ‘Torno subito’. Co-prodotto da Meridiani Perduti & Fondazione Nuovo Teatro Verdi Brindisi, lo spettacolo ha fatto tappa a Bari nell’ultimo fine settimana. Molto buona l’accoglienza della platea del Piccolo Teatro Eugenio D’Attoma per questa frizzante messinscena che ha visto protagonista la stessa Bevilacqua, accompagnata da Daniele Guarini (voce) e Daniele Bove (pianoforte). ‘Torno subito’ è incentrato sulla storia (vera) di Geisha, una giovane modista brindisina che nei giorni più tumultuosi del Regno del Sud, gode del privilegio di “prendersi cura della testa della Regina”, per la quale confeziona cappelli della più alta qualità. In tutto questo sboccia anche l’amore tra Geisha e un ufficiale straniero, sicché la bellezza brilla (e nel suo piccolo contribuisce alla salvezza del mondo). Ma sono giorni di estrema precarietà. Presto va via il Re, poi va via anche quel militare. Entrambi promettono di tornare, nessuno manterrà la promessa (con ben scarso rimpianto nel caso del Savoia). Intorno alla breve, intensa esperienza di questa ragazza ruotano aneddoti, storielle amene e dettagli coloriti. Da essi emergono, entrando in felice contrasto, da un lato il candore di una ragazza e il calore di un popolo genuino, e dall’altro la pochezza di un monarca e di una stirpe reale. La brava e simpatica Sara Bevilacqua adotta un registro sarcastico che omaggia la rivista e l’avanspettacolo degli anni dei telefoni bianchi. Per certi versi ‘Torno subito’ ricorda ‘Polvere di stelle’, il film di Sordi nel quale poveri guitti da varietà vivono vicissitudini tragicomiche proprio nello stesso funesto periodo in cui l’eroico Savoia si rifugiava a Brindisi. Comune ai due lavori è una gaiezza casereccia che si consuma all’insegna dell’arte d’arrangiarsi. Guarini e Bove sono in divisa militare, lei sembra una crocerossina, la guerra sta precipitando nella fase più acuta, eppure si sorride, si percepisce odore di speranza. La  musica amplifica questa percezione. Daniele Guarini presta la sua buona voce a successi di pace e di guerra (Voglio vivere così, Lilì Marlen… ), mentre Daniele Bove  si concede un  Faccetta Nera in stile dixieland che dissacra il Fascio meglio della macelleria di Piazzale Loreto. Uno spettacolo gustoso.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 14 Marzo 2018

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