Geopassi nell’Alta Murgia
Si comincia domani con una visita al Pulo di Altamura. ‘Geopassi’, il calendario escursionistico messo a punto dalle Guide Ufficiali del Parco dell’Alta Murgia in concorso con l’Ente stesso, promette a seguire altre ventitre domeniche da non dimenticare; l’ultimo appuntamento si spinge al 27 febbraio dell’anno prossimo. Suddiviso per categorie (adulti, famiglie, ciclisti, escursionisti esperti), ‘Geopassi’ vuol essere un invito alla scoperta di un territorio che è sulla bocca di tutti, ma che di fatto è sconosciuto ai più. Un complesso di siti dai nomi suadenti (Santiquandi, Cortogigli, Gurlamanna, Scoparella…) si offre a una tipologia di turista ben distante da quella del turista da città d’arte, da spiaggia o da stazione sciistica. Il modello è un altro : Un viaggiatore curioso e sensibile, vulnerabile al fascino dei paesaggi glabri e spopolati, dove il silenzio è rotto solo dal soffio del vento e dai richiami dei rapaci, dove l’aria è carica degli aromi aspri ed unici di una terra irripetibile. Tra i siti più suggestivi ne suggeriamo tre : il Riparo del Cavone, la grave di Faraualla e il Pulicchio di Toritto. Il primo trova posto nel territorio di Spinazzola ; in un riparo scavato nella roccia sono stati rinvenuti nel 2006 centinaia di incisioni risalenti grosso modo al sesto millennio avanti Cristo, il periodo in cui l’Uomo, superata l’età della pietra, comincia a lavorare il metallo. Le incisioni rappresentano figure antropomorfe e zoomorfe, frecce, stelle, croci… La rappresentazione di scene di caccia, di guerra, di cerimonia ? Gli studiosi sono divisi. La grave di Faraualla, nota anche come Grave di Finocchio Grande, si apre nel territorio di Gravina e scende sino a -280 metri. Si sospetta che ulteriori cunicoli scendano a maggiore profondità sino a raggiungere un imponente fiume che sboccherebbe in mare. La tradizione narra di cose, carcasse di animali e persino cadaveri caduti o gettati al suo interno e poi ritrovati in Adriatico. Passiamo alPulicchio di Toritto che consiste in una piccola dolina da crollo. L’incavo, cioè, non è stato prodotto dall’erosione di corsi d’acqua poi spariti nel sottosuolo, bensì dal crollo del soffitto di una grotta. Al presente funge da contenitore per un ricchissimo micro habitat che comprende parecchia fauna (ricci, volpi, rapaci) e una non meno ricca flora : fico comune, felce, orchidea, asparago selvatico, roverella, drimia maritima, ferula, asfodelo… Chiudiamo con una curiosità: Pulicchio è anche il nome di una delle tre zone in cui è suddiviso il comprensorio sciistico dell’Abetone, in Toscana. – Nell’immagine, le cave dismesse di bauxite nel territorio di Spinazzola.
Italo Interesse
Pubblicato il 13 Marzo 2021