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Già distrutta la pista ciclabile appena costruita sul lungomare Lorusso a Palese

Le critiche dei cittadini: nel "Municipio 5" quando non è la natura a fare danni all'ambiente, ci pensa l'Amministrazione

La contesta pista ciclabile realizzata a Palese sul lungomare Ugo Lorusso dalla precedente amministrazione Decaro, appena ultimata e non ancora inaugurata, è stata già distrutta dalla mareggiata che nei giorni scorsi ha interessato la costa barese. “Grazie per aver investito inutilmente questi soldi” è stato l’amaro ed ironico commento scritto da un cittadino residente nel “V Municipio” barese, a conclusione di un post pubblicato su Facebook, nel gruppo di “Palese…lamentele e richieste al Comune di Bari!”. Lo stesso utente (D.B.) sul social aveva anche rilevato che “questa realtà, in tale tratto del lungomare di Palese, la vedremo ogni qualvolta che avremo una mareggiata”, perché conseguenza del fatto che su detto tratto di costa il Comune di Bari praticamente ha realizzato un’opera che sarà sempre soggetta ad essere spazzata via dall’acqua, dai detriti e dalla sassaiola che le onde del mare catapultano su un pezzo di litorale che da tempo necessita di una barriera frangiflutti. Un post a cui si sono aggiunti   numerosi commenti di altri cittadini residenti in loco e che all’unisono criticano i tecnici e, soprattutto, l’Amministrazione barese che hanno realizzato detto intervento. Un’opera che – come si ricorderà – già in fase di realizzazione era stata fortemente criticata e contestata dai residenti perché ha ridotto fortemente la carreggiata stradale del lungomare, oltre che ridotto notevolmente, le possibilità di parcheggio nel tratto di litorale in questione. Il restringimento della carreggiata, di conseguenza, ha comportato l’eliminazione del doppio senso di marcia e l’istituzione del senso unico. E proprio questo nuovo assetto di circolazione ha determinato uno stravolgimento nella viabilità della zona, con notevoli disagi per i residenti che, non più tardi di qualche mese fa, hanno messo in atto manifestazioni di protesta ed una raccolta firme contro una pista ciclabile fatta male e che, anziché migliorare la vivibilità della zona, l’ha compromessa al punto da rendere addirittura pericolosa la circolazione su quel tratto di lungomare palesino. Una pericolosità che è ancora più evidente quando si verificano le mareggiate, come quella dei giorni scorsi, in quanto, a differenza del passato che gli automobilisti in transito, con una carreggiata più ampia, potevano anche tentare di schivare i detriti ed i sassi che le onde marine catapultavano sulla strada, ora invece non è più possibile schivare alcunché. Anzi, essendo costretti a percorrere in modo obbligato una carreggiata ristretta ai minimi termini, in un tratto costiero privo di frangiflutti e di altre adeguate protezioni, quando il mare è in tempesta, per gli automobilisti è praticamente impossibile evitare la “poggia” di sassi e detriti, che l’impetuosità delle onde marine fa cadere su tutto il tratto di costa a rischio. Pertanto, critiche ed accuse nei confronti dell’Amministrazione barese per quest’opera che – come ha scritto una cittadina a commento del post citato – “ha rovinato un lungomare bellissimo”. Uno “scempio” che un’altra commentatrice del post vorrebbe “far vedere ai responsabili di tutto questo”, invitandoli in loco per sottoporre loro il “disastro” che hanno fatto. Ma, come al solito, dal Comune di Bari, e financo dal locale Municipio di decentramento amministrativo, fanno finta di nulla perché, evidentemente, a Bari sono perfettamente consapevoli di aver realizzato una pista ciclabile in un posto sbagliato o, quantomeno, sproporzionata per dimensione, oltre che sarebbe stato forse necessario prima proteggere il lungomare con dei frangiflutti e poi pensare a costruire una pista ciclabile, per altro di dubbia utilità, per una zona costiera che necessità di ben altre priorità. Una pista ciclabile che, secondo il progetta, è destinata ad essere prolungata su tutto il tratto di lungomare che da Palese si estende fino a raggiungere l’area antistante il porto di Santo Spirito e che, da quasi due anni, è assurdamente ancora in fase di restyling. Insomma, a Palese e Santo Spirito – ha scritto, sempre su Facebook, un altro utente social – “Di male in peggio. E’ il caso di dire: stavamo meglio quando stavamo peggio!”. Però, ora che il mare ha sconquassato in più punti la pista ciclabile appena completata sul lungomare Lorusso di Palese, la priorità è di rendere agibile almeno la carreggiata stradale almeno fino alla prossima mareggiata, perché a Palese e Santo Spirito i “disastri” all’ambiente, quando non li fa la natura, ci pensa in alternativa l’Amministrazione barese, con il silenzio e buon pace dei politici super-pagati di un locale “V Municipio” di finto decentramento.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 15 Gennaio 2025

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