Cronaca

“Già la pandemia aveva colpito pesantemente il nostro settore… ora la guerra”

 

“Già la pandemia aveva colpito pesantemente il nostro settore, ore ci si è messa la guerra con le sanzioni alla Russia”: lo dice in questa intervista al Quotidiano di Bari il dottor Salvatore Toma, neo presidente di Confindustria Taranto, a capo del prestigioso gruppo tessile jonico Toma Italian Brands, proprietario dei brand: Ungaro, Havana- Co, Angelo Toma e Celebrity. Insomma, il meglio dell’ eleganza maschile. Un autentico colosso del tessile.

Dottor Toma, come va?

“Come vuole che vada? La pandemia già aveva severamente colpito il nostro settore. ll calo del fatturato si era ridotto del due terzi, lasciando solo gli ordinativi on line. Dal primo marzo speravamo che i russi avrebbero potuto ritornare in presenza per comperare ed invece ecco il fermo”.

E gli ordinativi?

“Tutto fermo, parlo della merce in partenza che ovviamente non potrà più raggiungere la Russia che è uno dei nostri maggiori mercati in quanto in quel Paese apprezzano il made in Italy. In sintesi ci siamo giocati la collezione primavera estate, definitivamente compromessa, e rischiamo pure su quella della prossima linea autunno inverno. Ci auguriamo che la situazione si sblocchi e anche dal punto di vista umano finisca questa guerra che è assurda”.

A tanto si aggiunge il costo dell’energia (gas e luce) e delle materie prime…

“Infatti, e questo lo avvertivamo prima dell’insorgere del conflitto. Per noi incide indirettamente del 30 o 40 per cento. Penso ai laboratori ai quali commissioniamo il prodotto i quali consumano energia elettrica. O alle materie prima, cioè i tessuti che sono lievitati nel prezzo. Per non parlare dei trasporti”.

Che cosa invocate dal governo?

“Una politica energetica coerente e seria. Non possiamo e non dobbiamo dipendere da altri in questo modo. Si poteva insistere maggiormente sulle rinnovabili, vale a dire eolico, sole e acqua. Non lo abbiamo fatto come sarebbe stato giusto. Occorreva stimolare maggiormente i privati a prodursi autonomamente l’energia. Auguriamoci che questa lezione serva per il futuro, però ora bisogna correre e non è facile. Ci vorrà tempo”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 8 Marzo 2022

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