Cultura e Spettacoli

Giacinta di Bari fu figlia del suo tempo

La Treccani on line dice che il principe serbo Costantino Bodin “ebbe in sposa un’italiana, Giacinta, figlia di Argiro di Bari”. A proposito di questa donna la Rete, invece, tace. Ben più informato, invece, si mostra Gerardo Cioffari il quale nel suo ‘Gli zar, la Puglia e San Nicola. Una storia di santità e violenza’ (Bari, Centro Studi Nicolaiani – 1989) traccia un breve profilo di questa donna. Cioffari precisa che Giacinta era la figlia non di Argiro ma di Argirizzo, un camaleonte della politica barese il quale nel 1081, dopo essersi distinto nell’arte del doppio gioco a favore e sfavore di Roberto il Guiscardo, pensò bene di rifugiarsi oltre Adriatico alla corte di Michele Bodin, zar del piccolo regno di Zeta, corrispondente all’attuale Montenegro. Quando a Michele succedette il figlio Costantino, il solito Argirizzo trovò come ingraziarsi il nuovo protettore offrendogli in sposa la sua unica ricchezza rimastagli , la bellissima figlia Giacinta. La nobildonna barese diede al nuovo zar quattro figli. Ciò tuttavia non bastava ad assicurare il trono ad alcuno dei suoi discendenti. Il prolifico Zar, infatti, aveva in precedenza messo al mondo altri dieci figli. Tra i contendenti al trono, infine, si inseriva anche Branislav, un nipote di Costantino. Ben determinata a favorire la salita al trono del prediletto figlio Giorgio, Giacinta scese in campo con tutta la sua energia. Stando alla Letopis Popa Dukljanica (Cronaca del prete di Doclea) Giacinta avrebbe suggerito al marito di sbarazzarsi di Branislav, che effettivamente  finì decapitato. Ma l’astio della zarina si spiegherebbe anche col fatto che in precedenza un fratello di Branislav, Kocapar, nel corso di un litigio aveva ucciso Kozar, giovane favorito della zarina. Alla morte di Costantino il popolo, ostile a Giacinta tacciata di perfidia, volle come sovrano prima Dobroslav, poi Vladimir. Quando  quest’ultimo, stando ancora al racconto – probabilmente calunnioso – del cronista di cui prima, morì avvelenato per mano di Giacinta, Giorgio Bodin ebbe agio di salire al potere, sul quale però rimase assai poco. Disordini accesi da un nugolo di pretendenti lo costrinsero a fuggire. Giacinta non fu altrettanto lesta. Catturata a Cattaro, dove si stava imbarcando, fu condotta come ostaggio a Costantinopoli, dove morì. E ora viene da domandarsi, fu davvero Giacinta questa strega? Forse fu solo figlia del suo tempo. Risoluta per natura ed educata dal padre alla scuola della doppiezza, non potette, quando coinvolta in pesanti intrighi, non adeguarsi al gioco. Molte altre donne al suo posto si sarebbero comportate similmente. Con la sua morte si chiuse la “reality story di una piccola dinastia barese composta da padre, figlia e nipote, che aveva messo in subbuglio per decenni un lembo di terra oltre adriatico “ (Nino Lavermicocca, ‘Bari Bizantina 1071-1156 : il declino’ – Edizioni Di Pagina, Bari 2006).

Italo Interesse

 


Pubblicato il 4 Aprile 2017

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