Cultura e Spettacoli

Giacobbe e l’esercito dei fantocci

Sul sito “Folclore, lo spettacolo delle tradizioni popolari”, a dicembre dello scorso anno Pierpaolo Villano scriveva quanto segue a proposito del turista che si addentri nel centro storico di Ginosa : “Sorpassata la controra sarà facile imbattersi in qualche anziano del luogo disposto a tramandare oralmente storie affascinanti a riguardo della Puglia. Una delle storie più tipiche del luogo tramandate oralmente riguarda il giovane Giacobbe, famoso per il suo esercito di fantocci, con il quale assaliva viandanti e carovanieri emulando le stesse gesta dei briganti. Il suo esercito di soli fantocci si nascondeva all’interno della vegetazione, finché non venne stanato e sconfitto da due astuti fratelli contro i quali Giacobbe aveva creduto di poter avere la meglio.”. Villano tace la sua fonte. Per quante ricerche fatte, da nessun’altra parte abbiamo trovato conferma di questa leggenda. Ma qualcosa di vero dev’esserci poiché nel territorio di Ginosa esiste il Passo di Giacobbe. Tale toponimo indica il punto in cui la Gravina di Laterza sfocia in una piana alluvionale. Era questo un punto obbligato di passaggio per viandanti e carovanieri in viaggio tra Ginosa e Laterza in direzione della costa ionica e viceversa? E’ credibile. Dunque, chi avesse voluto tendere un agguato non aveva che da appostarsi e attendere. Ma come indurre alla resa un mercante armato sino ai denti e risoluto? L’unica era opporgli una dozzina di carabine pronte a far fuoco. Eh, valli a trovare dodici complici. Se il bottino è modesto, diviso per tredici diventa una miseria. A meno di giocare d’astuzia… Un tale Giacobbe è un malvivente da nulla, un personaggio talmente anonimo da meritare d’essere ricordato solo attraverso il nome di battesimo. I briganti (quelli veri) lo disprezzano, le guardie lo snobbano (un pesce troppo piccolo), i viaggiatori bene armati sanno di avere niente da temere da un poveraccio armato al massimo di un bastone e un coltellaccio. Quest’ultimi però non hanno fatto i conti con la fantasia di Giacobbe, il quale inscena una specie di teatrino : Nel punto in cui il passaggio è stretto e la vegetazione fitta, all’interno di questa egli sistema fantocci simili a spaventapasseri. Semicoperti dalla vegetazione questi pupazzi a misura d’uomo possono passare per briganti, anche perché Giacobbe ha cura di ostentarne le armi, fucili inservibili, ferrivecchi, ma che sul momento possono far pensare ad una minaccia seria. Quando la vittima giunge a tiro, s’arresta perplessa : Ma sono briganti, quelli, sono armi quelle?!… A questo punto Giacobbe sbuca dal suo nascondiglio col bastone nella sinistra e il coltellaccio nella destra : “Fermo! Qua la borsa! Scendi da cavallo!”. Impadronitosi di borsa e cavallo, Giacobbe scappa lasciando la vittima prima nello smarrimento, poi nella stizza, una volta realizzato l’imbroglio. La fama di Giacobbe e del suo giochetto si allarga sino a giungere alle orecchie di “due astuti fratelli” i quali, forse anche per vendicare qualcun altro, tendono una contro trappola : Uno dei due finge di andare a cacciarsi in bocca al lupo percorrendo Passo Giacobbe, mentre l’altro, avendo percorso diverso itinerario, si è appostato alle spalle del fantasioso brigante. Appena Giacobbe intima l’alt al primo fratello minacciandolo di farlo polverizzare da una scarica di fucileria dei suoi ‘uomini’, il secondo fratello si presenta alle sue spalle con un fucile (vero) pronto a sparare. Il primo fratello, allora, scoppia in una risata e tira fuori un pistolone così. Giacobbe è tra due fuochi, è fritto, il gioco è finito, il suo non-esercito non lo può salvare. Giacobbe finì i suoi giorni con una pallottola in testa? Più facile viene da immaginare una solenne bastonatura, misura più adeguata per quello che in fondo fu solo un poveraccio, un ladro di polli cui l’arte d’arrangiarsi non bastò a realizzare il salto di ‘qualità’.

Italo Interesse


Pubblicato il 23 Novembre 2018

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