Giacomo Casanova, uomo ‘totale’
Esiste a Dunchov (in tedesco Schloss Dux) un castello di gusto barocco, costruito tra il 1675 e il 1685 su progetto dell’architetto Jean Baptiste Mathey sul sito di un edificio più antico, una dimora rinascimentale della famiglia Lobkowicz. Fra quelle mura il 4 giugno 1798 (ricorre oggi il 218esimo anniversario) si spegneva Giacomo Casanova. E’ il caso di ‘precisare’ chi fu uomo? E’ il caso, sì, dal momento che la figura di Casanova è ingiustamente circoscritta a quello del più grande libertino e seduttore seriale. Certo, il grande veneziano fu anche questo, ma l’aspetto erotico fu solo uno dei tanti aspetti di una personalità ben più complessa. Giacomo Casanova fu uomo ‘totale’. Basta un’opera come ‘Storia della mia vita’ a consacrarlo scrittore di valore planetario. Non bastasse, Casanova fu anche un avventuriero, un alchimista, un diplomatico, un agente al soldo della Serenissima… Stride che una vita così tumultuosa abbia avuto fine tanto grigia. Casanova infatti, trascorse gli ultimi quindici anni a Dux, in qualità di bibliotecario del conte di Waldstein. Ma nemmeno la protezione del suo illustre ammiratore valse a difenderlo dagli scherni della servitù e dalla sufficienza o dalla pietà di chi lo considerava il relitto di un’epoca tramontata per sempre (la Rivoluzione era alle porte). Viene perciò da credere che Casanova abbia salutato con sollievo il sopravvenire della fine, pur al prezzo di lasciare incompleta la sua autobiografia, che si ferma alla metà di febbraio del 1774. Giacomo Casanova, insomma, si spense senza quell’enfasi nella quale era vissuto. Dove venne seppellito? Circa il problema dell’identificazione del luogo di sepoltura di Giacomo Casanova, le notizie sono piuttosto vaghe e non ci sono, allo stato, che ipotesi non documentate. Tradizionalmente si riteneva che fosse stato sepolto nel cimitero della chiesetta attigua al castello Waldstein, ma era una pura ipotesi. Il casanovista Helmut Watzlawick ha pubblicato una breve nota intitolata Lieu de sepolture de Casanova, in cui riferisce la notizia, comunicatagli da uno studioso tedesco, Hermann Braun, di una testimonianza sull’argomento individuata nell’opera di un memorialista e storico coevo al Casanova : Johann Georg Meusel (1743-1820), professore di storia a Erlangen. Meusel, nella sua opera ‘Archiv für Künstler und Kunst-Freunde’ scrive : “L’aîne, Jacques Casanova, Docteur en Droit de Padoue et bibliothécaire des Comtes de Waldstein-Warthemberg, à Dux en Bohème, où il mourût aussi, immortalisé par un monument plein de goût que le Comte lui a fait ériger dans son jardin, où il le faisait aussi enterrer selon son propre désir.” (l’anziano Giacomo Casanova, laureato in Legge a Padova e bibliotecario dei Conti di Waldestein-Warthemberg a Dux in Boemia, dove morì, fu immortalato da un monumento pieno di gusto che il Conte ha fatto erigere nel suo giardino, dove lo fece anche seppellire secondo il suo desiderio). Ora, il Meusel è conosciuto come un biografo scrupoloso e non avrebbe avuto motivo per inventare un dettaglio facilmente verificabile da parte dei suoi lettori, tra i quali Francesco Casanova, fratello minore di Giacomo e famoso pittore, al quale Meusel dedicò, nella medesima opera, un contributo biografico e che era ancora in vita al tempo della redazione dell’opera. Come sostiene Watzlawick, per avere la prova certa, bisognerebbe revisionare la contabilità del castello al momento della morte del Casanova, cercando la traccia dei pagamenti effettuati per la sepoltura e l’erezione del monumento (sicuramente una statua). Ma di quella scultura non esiste traccia.
Italo Interesse
Pubblicato il 4 Giugno 2016