Cronaca

Gialli e imponenti, i cassonetti dell’inutile

Dai e dai, anni di pubblicità progresso e di sensibilizzazione al problema ambientale stanno producendo i risultati attesi. Se attorno ai cassonetti dell’indifferenziata continuano a raccogliersi (fuori legge) salotti, materassi e lavatrici, i cassonetti di carta e vetro traboccano. Peccato che i tempi di raccolta siano così lenti da produrre l’accumulo di bottiglie e cartoni ai bordi di questi contenitori. Uno scempio che invece non tocca più i cassonetti della Caritas. Un diverso meccanismo sociale ha prodotto l’apparente miracolo. Sono già lontani i giorni in cui persone di piccola taglia, accovacciandosi nell’apposito incavo, si facevano spingere all’interno per riportare in luce capi anche di qualità. La cernita avveniva sul posto. Al termine  restavano sull’asfalto, sparpagliati come avanzi di un naufragio, scarpe, borse, abiti. Ora non è più così. Non per questo si esulti. Gli è che i cittadini, già scettici circa il modo di selezionare e distribuire adoperato dalla Caritas e indignati dallo spettacolo miserevole di ogni mattina, hanno deciso – e senza bisogno di passaparola – di dirottare l’usato (non equiparabile allo scarto) nei cassonetti della raccolta non differenziata. Uno spreco consapevole, un modo per punire l’indisciplina o manifestare xenofobia, un gesto di stizza verso l’idea di un gioco vasto e ignobile (a voler dare ascolto ai malpensanti). Così, inutilizzati e snobbati da bisognosi (e furbastri), questi colossi gialli restano lì a rubare spazio ;  nessuno si prende più la briga di andare a svuotarli. Per sopramercato lo scempio di cui sopra, uscito dalla porta, è rientrato dalla finestra. Un popolo di rom, clochard, extracomunitari e gli immancabili furbastri a corto di dignità cerca adesso la roba firmata direttamente tra i rifiuti indifferenziati. Muniti di un rampino, incuranti di miasmi e microbi, questi sventurati si ‘affacciano’ all’interno dei cassonetti e ‘pescano’. Per non confondersi, ciò che scartano l’abbandonano all’esterno. Finita la selezione si allontanano impuniti lasciando sul posto uno spettacolo questa volta ancora più miserando che nel caso dei cassonetti Caritas poiché ‘arricchito’ di buste d’immondizia tirate su per scrupolo o per errore. Randagi e ratti ringraziano. Ma nulla dura a questo mondo. A passi da giganti s’approssimano i giorni in cui la gente s’industrierà a vendere piuttosto che gettare il superfluo. E il superfluo che dovesse restare invenduto resterebbe conservato per sostituire cose tanto logoratesi da non poter più essere rattoppate. E’in arrivo la rivincita di sarti e calzolai, saranno tempi di cappotti rivoltati e scarpe risuolate ; e di pisolini su divani laceri, di notti su reti cigolanti.

Italo Interesse


Pubblicato il 25 Luglio 2012

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