Giannini: “Pronti a chiarire tutti i dubbi”
Le lettere ICI, spedite in questi giorni a circa 80.000 cittadini baresi, hanno scatenato una vera e propria insurrezione. Sarà per il linguaggio a dir poco criptico con cui sono state redatte, sarà per l’inattesa ricezione delle missive, ma la maggior parte dei baresi, o almeno coloro che non possiedono una conoscenza approfondita del linguaggio tecnico e burocratico utilizzato, si son presi un bello spavento, credendo che nella città di Emiliano, ribattezzata da alcuni “Emilandia”, l’ICI avesse fatto nuovamente capolino. In realtà, lo stesso Sindaco Michele Emiliano, nei suoi numerosi interventi su Facebook, ha più volte ribadito la sua totale estraneità ai fatti: “gli uffici avrebbero dovuto parlarne con me prima di inviarle, ma non lo hanno fatto” e ancora “le lettere sull’ICI sono scritte in un italiano tecnico al limite dell’incomprensibilità e per molti è stato necessario farsele spiegare da un commercialista”. Motivo principale per cui le suddette lettere sono state spedite ai cittadini baresi, è dovuto alla necessità di comunicare loro, l’avvenuto cambiamento nei metodi di pagamento ai fini della massima trasparenza. Dal 2005 al 2010 i bollettini ICI erano intestati ad Equitalia, ora invece, in seguito ad una internalizzazione del servizio, è il Comune che se ne occupa ed è quindi, quest’ultimo l’intestatario dei bollettini “Questa internalizzazione del servizio porterà sicuramente ad un miglioramento del servizio stesso”, queste le parole di Francesco Ficarella, Dirigente del settore Tributi. Le lettere spedite non sono costate nulla al Comune, bensì, in seguito ad un accordo preso con Poste Italiane, il Comune di Bari non ha versato un solo centesimo e non ci ha guadagnato nulla, al contrario di quanto avveniva con Equitalia. Quest’ultima, infatti, dall’invio delle lettere, vi guadagnava circa 700 mila euro. Tutti soldi risparmiati, dunque. L’Assessore all’Economia e alle Finanze, Giovanni Giannini, ha affermato che “gli uffici tributari sono sempre stati e sempre saranno a completa disposizione dei cittadini, pronti a dare qualsiasi chiarimento necessario. Basti pensare che mercoledì, giorno di chiusura, gli uffici sono stati aperti al pubblico tutto il giorno, nonostante quest’ultimo non ci fosse. Non c’è stato nessun intasamento, nessuno ha pagato l’ICI. Nessun vecchietto di 80 anni, è venuto a versare denaro, come è stato affermato da qualcuno. Il bollettino allegato alla lettera, non aveva alcun importo indicato, quindi come è possibile che siano venuti a pagare?” queste le parole dell’Assessore Giannini, che ha tentato di riabilitare la sua immagine agli occhi del Sindaco barese, affermando che, proprio in questi ultimi giorni, ci sono state circa 80 dichiarazioni di modifica e “questo dato sta a dimostrare come, molti cittadini, non fossero a conoscenza delle leggi che vi sono in tema di ICI – ha ribadito l’Assessore all’Economia e alle Finanze – queste lettere ci hanno permesso di informare i cittadini non solo sui metodi di pagamento, ma anche sulle norme vigenti. Molti non sapevano di dover dichiarare l’avvenuta vendita o l’avvenuto acquisto di un immobile”. L’invio delle lettere sull’ICI rientra in un importante programma della lotta contro l’evasione fiscale. Questo è il secondo motivo per cui le suddette lettere sono state recapitate agli 80.000 cittadini baresi. “Solo nel 2009 a Bari, sono stati recuperati circa 5 milioni di euro, mentre nel 2010 circa 7 milioni e 400 mila euro. L’amministrazione comunale, non ritiene i baresi dei sudditi, né tantomeno dei pazienti, ma è chiaro, dai dati rilevati, che risulta necessario fare un discorsetto ai cittadini del capoluogo pugliese”. Dunque, l’amministrazione comunale non ci ritiene né sudditi, né pazienti, ma ladri, evasori fiscali. E’ un passo avanti. “I cittadini hanno dei diritti e degli obblighi, noi abbiamo fatto il possibile per rispettare i diritti dei cittadini, ma ora devono essere questi ultimi ad adempiere ai propri obblighi e i dati che possediamo sull’evasione fiscale, ci fanno pensare che la strada è ancora lunga. Non intendiamo avere un atteggiamento persecutorio nei confronti dei baresi, ma intendiamo solo che ci sia un rispetto reciproco”. Dunque, niente paura, l’ICI non ha fatto ritorno. Coloro che possiedono una casa e vi hanno la residenza non devono versare un solo centesimo. Coloro che, al contrario, hanno una proprietà immobiliare, ma non vi dimorano devono continuare a pagare. E’ tutto nella norma.
Nicole Cascione
Pubblicato il 28 Maggio 2011