Giasò, Medè… il Mito avvilito
E’ andato in scena al Kismet ‘ Medea – è una commedia il mio spettacolo’, un lavoro ideato e diretto da Lello Tedeschi, in collaborazione con Piera Del Giudice, e prodotta da Casa Teatro/Teatri di Bari ; in scena erano Piera Del Giudice, Lucia Lofoco, Anna Patruno, Gabriele Carusi e Vito Piemonte. Una volta di più si rinuncia alla ricerca di autori nuovi o non valorizzati e si ripiega sul classico : Pirandello, Goldoni, Shakespeare… Euripide. Torna così a farsi largo la figura di questa fattucchiera assetata di sangue e che acrobazie del pensiero vogliono far passare per una vittima del maschilismo, per l’antesignana dell’emancipazione femminile, per la donna tradita per antonomasia… Se questa civiltà globale, imbarbarita e banale non macinasse tante madri assassine dei propri figli, la figura (affatto edificante) della maga della Cochide non eserciterebbe quel fascino torbido e irresistibile che oggi l’avvolge, l’assolve e la rilancia. Allora pazienza, ancora Medea. Tedeschi fa di un tappeto rosso, di quelli da passerella, l’elemento centrale della scena. Qui però è di mezzo alcuna eleganza da mannequin, né trovano spazio l’enfasi e la cifra epica che il Mito suggerisce. Involuta in fattaccio da quartiere ultrapopolare, la tragedia di Medea finisce sulla bocca di donnette da ballatoio e di uomini da bar di periferia, che possiamo immaginare radunati in circolo a ragionare con in mano una Peroni da due terzi. In questo modo Giasone e Medea decadono a Giasò e Medè, coppia opaca che transita sulle bocche di ‘consumatori’ di notizie, gente mediocre e refrattaria a cogliere la profondità in cui si inserisce il gesto di una donna comunque esecranda, gente paga soltanto di verità usa e getta, di quella tante volte urlate (con applauso obbligatorio) in qualche salotto televisivo o affermate tra strafalcioni da manuale su qualche blog. E la grandeur del Mito si spegne, si sgretola, svanisce in un gorgoglio osceno. Certo, in scena (e per scelta) non c’erano professionisti, ma non è questo il punto. Ad ogni buon conto il pubblico che sabato gremiva il Kismet non la finiva di battere le mani al termine dello spettacolo. E quante chiamate in scena. Medea o non Medea, il mondo resta bello perché diverso. – Prossimo appuntamento Kismet : sabato 28 novembre con ‘Stasera sono in vena’, di e con Oscar De Summa (allestimento La Corte Ospitale). Stasera sono in vena è spettacolo amaramente ironico in cui Oscar De Summa analizza parte della sua adolescenza, consumata nel periodo, gli anni ottanta, in cui in Puglia si era venuta a formare la Sacra Corona Unita. È il racconto di una terra che decide di cambiare direzione e sullo sfondo di un altro cambiamento : la caduta del muro di Berlino, che tanta sensazione che le cose potessero cambiare aveva prodotto. Si sorride delle vicende del protagonista anche se, di tanto in tanto, ci viene ricordato che ciò di cui si parla è vero, perché è già successo. Il che getta una luce sinistra su un presente dove gli introiti da droghe performative, come la cocaina, raggiungono cifre che superano il Pil di alcune nazioni come la Spagna o la stessa Italia.
Italo Interesse
Pubblicato il 25 Novembre 2015