Cronaca

Giocattoli e sicurezza, la salute dei bambini

L’anno passato, all’approssimarsi del periodo natalizio, la Guardia di Finanza lanciò la campagna Operazione Giocattolo Sicuro. Obiettivo : ripulire il mercato dei balocchi dai prodotti a rischio. Quando dopo la Befana si stilò il bilancio, emerse l’impressionante cifra di quattro milioni di pezzi ritirati dal commercio. Dinanzi a tanto pericolo i controlli quest’anno sono partiti con due mesi di anticipo. E già sono 12.720 i giocattoli sequestrati dai doganieri ; si tratta di bambole e armi giocatolo made in China ovviamente non conformi alle severissime norme di sicurezza UE. A proposito di tale severità, qualcuno fra noi Europei  si domanda se non eccediamo con precauzioni che rasentano la paranoia. Altri invece puntano i piedi : la salute e la sicurezza dei bambini non sono negoziabili e non possono essere oggetto di compromessi. Per cui appellandosi all’obsolescenza della normativa europea, ferma al 1988, invocano nuove norme per migliorare gli standard di sicurezza. Va però detto che già cinque anni fa una nuova Direttiva aveva chiarito qualcosa in materia di libera circolazione e sicurezza dei giocattoli all’interno dell’Unione. Per esempio quella Direttiva precisava che non sono da considerare giocattoli decorazioni e addobbi per festività e celebrazioni, i prodotti destinati a collezionisti adulti, le attrezzature sportive (compresi pattini a rotelle, pattini in linea e skateboard destinati a bambini aventi una massa corporea superiore a 20 kg), le biciclette con un’altezza massima alla sella di oltre 435 mm, i veicoli elettrici destinati a essere utilizzati per spostamenti sulla pubblica via, i puzzle di oltre 500 pezzi, fucili e pistole a gas compresso, gli archi di lunghezza superiore a 120 cm, fuochi d’artificio, giochi con dardi appuntiti… La stessa Direttiva includeva fra i giochi i gadget come portachiavi di peluche, matite e penne particolari (luminose, con pupazzi annessi, etc.), oltre agli zainetti e agli astucci a foggia di animale o personaggio dei cartoon. Stabiliva pure  che i giocattoli posti in commercio devono  essere realizzati in modo di prevenire il rischio di asfissia… Ma tanto non basta a rassicurare i garantisti ad oltranza di oggi i quali stanno premendo per l’abolizione dell’impiego di qualunque sostanza chimica potenzialmente nociva e per l’abbassamento del limite d’impiego di piombo e mercurio. Ai costruttori si vuol chiedere di segnalare con maggiore evidenza la presenza nel giocattolo di parti di piccole dimensioni a rischio ingestione, di fornire informazioni tecniche più esaurienti e di dare maggiore visibilità alla marcatura CE. Vengono invocate anche ammende più elevate per i fabbricanti non scrupolosi. Infine, il divieto di vendere giocattoli non dissociabili da prodotti alimentari, accessibili cioè solo dopo aver consumato il prodotto. Insomma si vuole dire basta all’era dei giocattoli cinesi con il marchio CE contraffatto (China Export), realizzati con materiali tossici, dalle forme pericolose e fuori d’ogni controllo.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 25 Ottobre 2014

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