La Direzione Antimafia di Bari ha compreso da tempo le dimensioni del problema, che riveste da tempo oramai dimensioni da autentica piaga sociale ed è partita al contrattacco. E così gli inquirenti baresi si sono rivolti alle associazioni a tutela dei consumatori, in prima linea il Codacons, per richiedere l’invio delle ricerche effettuate o in possesso dell’associazione in merito al dilagante fenomeno, appunto, del gioco d’azzardo e connesse dipendenze da gioco. Sarà solo in un momento successivo, che seguiranno i relativi provvedimenti. L’azione della Procura del capoluogo pugliese è partita dopo la ricezione da parte del Codacons di un esposto sul problema delle ludopatie, inviato dallo stesso Codacons alla Procura e alla Guardia di Finanza di Bari. Un esposto assai dettagliato e circostanziato nel quale si chiedeva di indagare sulle sale Vlt presenti sul territorio ed eventuali infiltrazioni nel settore da parte della malavita organizzata – spiega il Codacons – la Direzione Antimafia barese ha manifestato l’urgente necessità di poter disporre di ogni elemento, informazione e conoscenza utile a sviluppare un’approfondita analisi in merito al fenomeno del gioco d’azzardo e delle videolottery. <>. E in effetti tutte le cifre sul fenomeno fanno davvero spavento, specie nel Mezzogiorno: in appena tre anni, dal 2008 al 2011, la percentuale di persone tra i 15 e i 64 anni che ha puntato soldi almeno una volta su uno dei tanti giochi presenti sul mercato (Lotto, Supernenalotto, Gratta e vinci, scommesse sportive, poker online, etc.) è passata dal 42% al 47%. Insomma, una ventina di milioni di scommettitori, di cui ben 3 a rischio ludopatia. La “febbre da gioco” cresce anche tra gli adolescenti. Sono più di un milione gli studenti che riferiscono di aver giocato soldi nel 2012 e, nonostante una chiara legislazione restrittiva per i minori, anche 630mila under 18 hanno speso almeno 1 euro giocando d’azzardo. Il campanello d’allarme è stato suonato a Bari, ma anche in altre città da tempo gli investigatori hanno creato uffici ‘ad hoc’ per monitorare il gioco d’azzardo e la sua crescita esponenziale. Ma continuiamo a tenere sott’occhio le cifre record: tra gli scommettitori tante donne: 7,5 milioni, pari al 38% di chi ha giocato d’azzardo almeno una volta nel 2011. Erano 5,8 milioni nel 2007. Un gran bel balzo, anche se il salto vero lo fanno le donne over 45. A far scattare la molla del vizio, secondo lo studio Codacons, la solitudine che accomuna il giocatore maschio alle giocatrici: sono separati, divorziati o vedovi. E ovviamente nel centro-Sud si gioca di più. Il primato spetta alla Campania (57%), segue la Calabria (55%) e poi Lazio, Sicilia, Puglia e Abruzzo (tutte si attestano attorno al 53%) che preferiscono Lotto/Superenalotto insieme al Gratta e vinci/Lotto istantaneo. Particolarmente diffuse sono anche le scommesse sportive (30% rispettivamente in Campania, Puglia e Basilicata; 24% in Calabria; 20% Sicilia) insieme ad altri giochi con le carte. E adesso, dopo l’attacco condotto dai segugi dell’Antimafia barese, non resta che attendere i primi provvedimenti concreti per cercare di –se non debellare- almeno mitigare i risvolti negativi sulla comunità.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 29 Maggio 2013