Cultura e Spettacoli

Giorgio, l’ultima parola

Tagliato il traguardo delle cento (e passa) pubblicazioni, col fiato grosso Giorgio Saponaro s’interroga : Perché una vita passata a scrivere storie? è stata vita, questa?… Ecco il rovello che innerva ‘Sull’onda della vita’, un libro scritto l’estate scorsa ed edito da Adda un mese fa. L’ottantenne scrittore barese annunzia, come ha “solennemente promesso” alla figlia Carla, essere questo il suo ultimo libro. Centodiciotto pagine che sembrano pensate per convincere sé stesso (e di rimando, il lettore) dell’opportunità di una scelta. Come in altre occasioni, Saponaro rimembra, scartabella ancora nel ciclopico schedario della memoria personale, però con una differenza rispetto al passato : Il ‘trattamento’ degli ultimi scampoli di memoria è questa volta funzionale alla conferma di una scelta. Scelta nella quale si può ravvisare una malizia sottile. In vista di un Giudizio, che auspichiamo il più lontano possibile, nel timore di pesanti imputazioni (aver condotto un’esistenza “finta, al posto d’una vera” e perciò equiparabile a “una feria infinita”), Giorgio Saponaro studia una memoria difensiva, invoca attenuanti : Ha scritto “papocchie” di sé, di amici parenti, città (Bari) e Santi (Nicola), va bene, ma al solo scopo di non dimenticare, che è un modo come un altro per dare un significato all’esistenza. Ha scritto sì, per più di mezzo secolo, ma che poteva fare se altro non ha mai saputo fare?… Diverte l’idea di un Giorgio Saponaro che dopo lunghissima Anticamera, scortato da due Angeli dall’infuocate spade d’ordinanza, viene finalmente ammesso al cospetto dell’Inappellabile Corte Celeste. Prima però che il procedimento abbia inizio, un non meglio identificato Cerimoniere lo avvicina : L’Imputato ha un suo difensore di fiducia o preferisce affidarsi all’Avvocato D’Ufficio? Da buon barese pratico dell’umane cose Giorgio diffida :  Chi lo conosce questo qua? E metti che è moscio, metti che è uno sfalzino… E poi, pure che è bravo e volenteroso, se non conosce i fatti miei non mi serve. Come dicevano gli Antichi, quando è sorte annegare, meglio annegare nel mare grande che in quello piccolo. La decisione è presa : Avvocato di fiducia! Il punto ora è individuare un professionista abilitato al Sommo Grado e contattarlo. Per fortuna la Corte non ha fretta (di nuovo, sollecito, quel Cerimoniere)… Giorgio fruga tra nomi, valuta, scarta e siccome non trova, si scoraggia, trema, infine ha un guizzo, si dà una gran manata in fronte. Come non averci pensato prima : San Nicola! il SUO San Nicola… Nessuno meglio del vescovo di Myra conosce meriti e scheletri negli armadi dei suoi devoti, specie se baresi. Sa lui come mescolare le carte. San Nicola (nei confronti del quale Giorgio avanza un miracolo tutto personale) è sempre San Nicola… Giorgio si rilassa. Male che gli vada, si dà coraggio, può sempre confidare in un’assoluzione con formula dubitativa.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 2 Luglio 2014

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