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Giù la mascherina: si torna a respirare nei cinema e teatri

Incassi crollati, botteghini deserti e il pubblico calato paurosamente potrebbero essere un brutto ricordo per i gestori dei nostri cinematografi e multisala, dopo essere stati stretti nella morsa di costi e guadagni in dissolvenza nel corso del periodo della pandemia. Per fortuna, infatti, da ieri 16 giugno, è decaduto l’obbligo delle mascherine nei cinema e teatri al chiuso facendo venir meno una disposizione che ha indubbiamente penalizzato la fruizione del pubblico nei luoghi di spettacolo dal vivo e nelle sale cinematografiche. Con tantissimi spettatori -ora si può finalmente dirlo…- che hanno disertato le sale a causa di quelle insopportabili e tante volte inutili mascherine, in sale perlopiù semi-deserte. “Dal 4 marzo 2020 sono passati 834 giorni tra chiusure e restrizioni. Il pubblico dei cinema e dei teatri ha atteso questo momento e noi imprese culturali non abbiamo mollato. Adesso è finalmente possibile assistere a spettacoli di cinema, prosa, musica e danza senza più indossare la mascherina. Un nuovo inizio per i luoghi di spettacolo, almeno si spera”, rimarca il Presidente dell’Agis e dell’Anec Puglia e Basilicata Giulio Dilonardo, felicissimo con l’obbligo decaduto per gli spettatori in sala. Per Dilonardo è il momento di “investire da parte di tutti per favorire il ritorno in sala, non solo da parte del pubblico e delle imprese di spettacolo”. L’auspicio? Naturalmente che il suo appello sia raccolto soprattutto dalle istituzioni pubbliche, in particolare dalle Regioni Puglia e Basilicata e dai Comuni, affinchè  passino dalle intenzioni ai fatti procedendo con interventi seri di sostegno alle imprese di spettacolo che gestiscono i cinema e i teatri pugliesi e lucani, prima che sia troppo tardi. In particolare quel che servirebbe alle sale e multisala cinematografiche sarebbero sostegni concreti alle attività attraverso progettualità da condurre in porti alla luce del sole ed equamente, cosi come ci si aspetta che avvenga anche per lo spettacolo dal vivo e viggiante. La crisi, infatti, ha colpito duro anche i circhi, tanto per fare un esempio, senza parlare di quegli schermi (almeno una ventina) chiusi negli ultimi mesi e che molto probabilmente non riapriranno più in Puglia. E questo quadro tinteggiato a colori molto scuri potrebbe essere solo l’inizio di una nuova epidemia, quella dei cinema e teatri stavolta. Per scongiurare questa crisi senza ritorno per gli addetti ai lavori serve che anche da parte delle istituzioni locali maturi la consapevolezza che investire nel sostegno a un mondo che non può e non deve tramontare. Tanto meno scomparire. “Un mondo dove si va avanti più per amore di mestiere e per tutelare i posti di lavoro -continua Dilonardo – che per raggiungere pareggi di bilancio nella migliore delle ipotesi, significa investire in presidi sociali essenziali per la vitalità delle nostre comunità urbane. Bisogna che i Presidenti di Regione Emiliano e Bardi ed i Sindaci dei comuni pugliesi e lucani cambino approccio nei nostri confronti sostenendo la nostra permanenza e vitalità ora che non è più in piedi l’alibi della mascherina come deterrente alla frequentazione dei luoghi di spettacolo”. E da oggi: <<The show must go on….>>

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 17 Giugno 2022

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